Contenuti dell'articolo
Spesso non sono il primo o il secondo singolo a fare colpo, ecco 10 brani scelti come terzo singolo che hanno avuto successo
Nel 2015 abbiamo visto due Ere discografiche agli antipodi accomunate da un fatto: il successo progressivo fino all’apice del terzo singolo. Mi riferisco a Ed Sheeran e i Maroon 5. Il primo era partito con un singolo, “Sing”, che rappresentava una novità per la sua discografia, novità rappresentata anche dal secondo singolo “Don’t”. I due brani fecero dei buoni risultati in classifica, ma nulla di paragonabile con il successo del terzo singolo “Thinking Out Loud“ . I Maroon 5 erano partiti un anno fa con la sleeper hit “Maps” per poi continuare la V Era con un’altra hit come “Animals”. Come terzo singolo è arrivata la contestata “Sugar“, brano che sorprendentemente si è rivelato nettamente di maggior successo rispetto ai precedenti.

Non è però una novità che il terzo singolo si rilevi il maggior successo dell’Era discografica. In certi casi si tratta di pura coincidenza, in altri casi di autentici autogol della casa discografica nella scelta dei singoli, in altri ancora si tratta di brani che non hanno l’immediatezza e freschezza che si punta ad avere con i primi due estratti. In questo post vi propongo quindi 10 terzi singoli che hanno avuto un successo maggiore dei precedenti. Buona Lettura!
Rude Boy – Rihanna:
Tratta da “Rated R”, l’album più acclamato dai fans (seppur uno dei meno venduti), “Rude Boy” si è rilevata la super- hit del CD tanto da raggiungere la vetta della Billboard Hot 100. Chi avrà ascoltato l’album, saprà che “Rude Boy” non lo rispecchia certamente e non è un caso che sia stata estratta solo come terzo singolo nonostante fosse palesemente un brano ad alto potenziale. Prima di “Rude Boy” fu rilasciata la favolosa ma incompresa “Russian Roulette” che non fece grandi risultati (per lo standard di Riri). In seguito arrivo per il mercato americano “Hard” che si rivelò un buco nell’acqua. La nuova immagine cupa di Rihanna non piaceva. Così con “Rude Boy” ed il suo video è stata del tutto buttata via…….. ed il successo è tornato.
Indietro – Tiziano Ferro:
passiamo dal 2010 al 2009 e trasferiamoci in Italia con “Indietro” di Tiziano Ferro. La canzone fa parte dell’album “Alla Mia Età”. Da esso sono stati estratti come primi due singoli la title-track e “Un Regalo Più Grande”. Entrambi si rilevarono delle hits tanto che bene o male sono ricordate fino ad oggi. Il vero asso dell’album arrivò però solo al terzo singolo: “Indietro”/”Breathe Gentle” ft Kelly Rowland. Estratto nell’estate 2009 diventò fin da subito uno dei brani più passati dalle radio e più venduti dagli store (200.000 downloads). Il singolo “indietro” ha inoltre fatto parlare di sè per altri motivi: il senso poco comprensibile dei versi “Ricevo il tuo contrordine speciale. Nemico della logica morale. Opposto della fisica normale. Geometria degli angoli nascosti, nostri.” “Indietro” è stato persino accusato di avere messaggi subliminali inneggianti a Satana che si sentirebbero ascoltando al contrario la canzone (su Youtube trovate tutte le spiegazioni se vi interessano). In tutto questo va detto che il ruolo di Kelly Rowland è stato piuttosto marginale., la canzone era una bomba commerciale già nella versione da solista di Tiziano in Italiano e non ha avuto bisogno di altro per sfondare.
Just Give Me a Reason Pink ft Nate Reuss:
dall’ultimo album di Pink il maggior successo estratto è stato il terzo singolo “Just Give Me A Reason” con Nate Reuss. In questo caso è probabile che la casa discografica avesse capito fin da subito che il duetto fosse la canzone col maggior potenziale dell’album ma, nonostante questo, abbia preferito evitare di estrarre un featuring nei primi due singoli. Nella musica pop si tende infatti ad evitare di estrarre duetti nei primi singoli, quelli che hanno il compito di trainare le vendite di un album, per evitare di spostare l’attenzione dal lead artist al featured artist (a meno che non sia il lead artist ad avere bisogno dell’appoggio commerciale del featured artist come per esempio in “Can’t Remember to Forget You” di Shakira e Rihanna). In questo caso “Just Give Me A Reason” è persino un duetto in cui cantano entrambi il 50% del brano per cui il rischio era ancora maggiore. Si può dire quindi che fosse tutto calcolato: anche il boom del singolo, diventato il brano di maggior successo della carriera della cantante pop-rock.
Numb – Linkin Park:
ritorniamo indietro fino al 2003, anno della pubblicazione di “Meteora”, secondo album dei Linkin Park. Il gruppo proveniva dal successo strepitoso di “Hybrid Theory” e con “Meteora” riuscì a confermarsi. In particolare a brillare fu il terzo singolo “Numb”, un autentico must da conoscere per tutti quelli che sono nati negli anni 90′. Siamo infatti di fronte ad uno dei brani nu metal-rock più famosi e belli di sempre. “Numb”, con un 11esimo posto nella Billboard Hot 100 e oltre 1 mln di downloads negli USA, ha superato il successo dei due precedenti singoli “Somewhere I Belong” e “Faint”. In questo caso si può dire che la casa discogafica abbia effettivamente valutato male la reale potenzialità dei singoli. Questa tesi è confermata dal fatto che il quinto singolo “Breaking The Habit” ha avuto più o meno lo stesso successo del lead single “Somewhere I Belong”.
Our Song – Taylor Swift:
facciamo un passo avanti portandoci nel 2007. Una giovanissima Taylor Swift portava avanti la sua prima Era discografica: il suo album mostrava un enorme costanza mentre i singoli piano piano si facevano notare. Dopo il debut single “Tim McGraw”, arrivò “Teardrops On My Guitar” che la catapultò alla 13 della Billboard Hot 100, ma il successo maggiore della Taylor Swift Era doveva ancora arrivare. Con il successivo singolo “Our Song” infatti Taylor ottenne la sua prima No.1 nella Hot Country Songs Chart, posizione mantenuta per sei settimane. Nella Billboard Hot 100 raggiunse la 16esima posizione, meno quindi di “Teardrops On My Guitar”, ma ad oggi ha venduto di più: 3,2 mln per “Our Song”, 2,9 mln per il secondo singolo. “Our Song” dimostrò inoltre un’invidiabile costanza tanto da rimanere 36 settimane nella Hot 100 ( il successo del brano è infatti arrivato più nel 2008 che nel 2007). Anche in Canada, l’altro paese in cui Taylor aveva successo a quei tempi, “Our Song” rappresentò l’apice dell’Era.
P.S. Al posto di “Our Song”, avrei potuto scegliere un altro terzo singolo della Swift…….indovinate quale? La risposta alla fine dell’articolo.
Not A Bad Thing – Justin Timberlake:
l’ultima Era di Justin Timberlake è stata senza mezze misure. Se nella prima parte di “The 20/20 Experience” aveva funzionato più o meno tutto, nella seconda non ha funzionato nulla tranne “Not A Bad Thing”. Ma ripartiamo dall’inizio. Come primo singolo fu estratto “Take Back The Night”, brano radiofonico e commerciale ma che non aggiungeva molto alla carriera di Justin. Non c’è da sorprendersi del flop. In seguito è arrivata “TKO”, raffinata midtempo che necessita di tanti ascolti per essere apprezzata nella sua completezza. Anche in questo caso i risultati in classifica furono deludenti. La situazione si risollevò con la pop-ballad “Not A Bad Thing”, brano cucito a dosso per la vocalità e lo stile di Justin. Il singolo ha raggiunto la top 10 in Oceania, Nord America, mentre è entrato in top 30 nelle classifiche europee. Si potrebbe pensare che la RCA Records avesse sbagliato singolo d’apertura. In realtà la scelta era stata fatta di proposito. Viste le potenzialità commerciali di “Not A Bad Thing”, la casa discografica ha imposto che il singolo non potesse essere acquistato singolarmente negli store online ma che potesse essere ottenuto solo acquistando tutto l’album. Solo 7 mesi dopo la release del CD , a febbraio 2014, è stato deciso di pubblicare la single version del brano. Si può dire che questa strategia abbia fallito viste le vendite deludenti del CD….
Say It Right – Nelly Furtado:
passiamo da JT ad un’altra persona conosciuta per aver collaborato con Timbaland: Nelly Furtado. Dal suo best seller album “Loose” vennero estratti 7 singoli in lingua inglese. Quello di maggior successo fu chiaramente “Sayt It Right”, il terzo in ordine di rilascio. Non per sminuire i risultati degli altri singoli che andarono comunque bene. Si pensi al lead single “Promiscuous”, certificato 3 volte platino in USA e Canada e capace di raggiungere le top 20 di tutto il mondo (4.870.000 points su Mediatraffic. Ma anche il secondo “Maneater” non deluse con 3.870.000 points su Mediatraffic grazie in particolare al successo in Europa e Oceania. Il terzo singolo “Say It Right” ha messo d’accordo tutti ed è diventato universalmente il brano più conosciuto della cantante canadese. Nella classifica di Mediatraffic del 2007 si è posizionato secondo con 7.315.000 points dietro solo a “Umbrella” di Rihanna. La Geffen Records (di proprietà della Universal) ha quindi commesso un errore di valutazione nei singoli, errore che però in questo caso non ha minimamente pesato nel successo dell’album “Loose”.
Empire State Of Mind – Jay Z ft Alicia Keys:
per il suo “The Blueprint 3” del 2009, Jay Z aveva chiamato a sè tantissimi nomi della musica: Kanye West, Rihanna, Alicia Keys, J. Cole, Pharrell Williams e altri ancora. Inevitabilmente alcuni duetti sono stati estratti prima (“Run This Town” con Rihanna e Kanye West), alcuni dopo (“A Star Is Born” con J. Cole). Alla fine il maggior successo fu il terzo singolo “Empire State Of Mind” con Alicia Keys. La track è diventata velocemente famosa ed acclamata, ed ancora oggi rappresenta uno dei duetti di Jay Z più conosciuti dal grande pubblico. Sicuramente ha aiutato il tema del brano: una dedica a New York in tutto e per tutto. Il video è ambientato nella Grande Mela, nelle performances che hanno fatto scorrevano alle loro spalle le immagini della città. Insomma è uno dei singoli con un messaggio più mirato degli ultimi anni. Non stupisce il successo: 18esimo brano di maggior successo del 2009 e 35esimo del 2010 per un totale di 6.296.000 points (Fonte Mediatraffic).
Firework – Katy Perry:
facciamo un salto di un anno in avanti e andiamo nel 2010 quando Katy Perry, con grande sorpresa di tutti, metteva a ferro e fuoco le single charts di tutto il mondo. Eppure le cose non erano neppure iniziate bene. Il primo singolo “California Gurls” fu estratto con una ventina di giorni di anticipo rispetto alla data prestabilita a causa del leak del brano. Alla sua release si sollevò un coro di polemiche per la somiglianza della canzone con una hit di pochi mesi prima: “Tik Tok”. Nulla però fermò il singolo che si lanciò dritto in vetta alle classifiche, esattamente quello che fece anche il successivo “Teenage Dream”. Ma il meglio doveva ancora arrivare. “Firework” s’impose come singolo di grandissimo successo per tutto l’inverno 2011/2012. Ad oggi il singolo è stato certificato 9 volte platino negli USA e in Australia (contro le 7 negli USA e 6 in Australia di “California Gurls”). Ma anche negli UK, Canada e Italia si è rivelato il più grande successo dell’Era discografica. In questo caso la Capitol Records non ha nulla da rimproverarsi. Per il come-back della Perry era necessario qualcosa di immediato ed estivo per cui le scelte di “California Gurls” e “Teenage Dream” appaiono del tutto comprensibili. Al contrario se “Firework” fosse stato estratto subito chissà se avrebbe ottenuto lo stesso successo.
Counting Stars – One Republic:
per finire arriviamo al gruppo che più sbaglia l’ordine dei singoli: gli OneRepublic. Pensate che nei loro due ultimi album è stato il terzo/quarto singolo a rappresentare l’apice del successo. Da “Waking Up”, il loro album del 2009 spiccò “Good Life”, terzo singolo negli USA, quarto nel resto del mondo. La situazione si è quindi ripetuta con “Native” del 2013. Dopo i modesti risultati di “Feel Again” e “If I Lose Myself”, è arrivato il turno di “Counting Stars” che ha letteralmente umiliato i precedenti singoli riuscendo ad imporsi come nessun singolo del gruppo dai tempi del loro debut single “Apologize”. Per la prossima Era, “consigliamo” alla band e alla loro etichetta (Mosley Music Group) di fare più attenzione perchè se “Counting Stars” fosse stato estratto come primo singolo probabilmente anche l’album sarebbe andato meglio.
La risposta ‘attesa’ è chiaramente “I Knew You Were Trouble”, brano che a livello mondiale ha superato il successo dei suoi predecessori “We Are Never Ever Getting Back Together” e “Begin Again”.