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R.Kelly – Black Panties | Recensione CD

manuUSH by manuUSH
26 Ottobre 2022
Reading Time: 5 mins read

R.Kelly ha dedicato questi ultimi tre anni della sua carriera musicale ad omaggiare le sonorità del passato, in particolar modo quelle della gloriosa era Motown attraverso i suoi album “Love Letter“(2010) e “Write Me Back“(2012), ma da tempo era intenzionato a pubblicare qualcosa che si collegasse al suo capolavoro “12 Play” (TP-2 e TP.3 annessi), dopo vari tentativi falliti come quello del 2008 con “12 Play: 4th Quarter“; allora, giusto il tempo di una ‘rispolverata’ alla sua immagine, grazie soprattutto alle collaborazioni con alcune delle pop-star più in voga del momento come Lady Gaga, Justin Bieber e Bruno Mars, ed ecco il ritorno di una delle figure più importanti dell’R&B contemporaneo, al suo 12esimo studio-album intitolato “Black Panties“.

Il cambio di direzione rispetto agli ultimi due album si è notato fin da subito con il lead-single “My Story“, inaugurando questa nuova era con un sound decisamente più fedele all’hip-hop…ma non è tutto! Kellz paragonandosi a Benjamin Button, vuole tornare indietro nel tempo fino ai primi anni della sua carriera artistica, nei giorni in cui ha creato “12 Play” appunto, mescolando canzoni sexy con tecniche di produzione dell’hip-hop…partiamo allora con il nostro racconto track-by-track:

L’impatto è quello giusto con “Legs Shakin’“, il clima diventa subito rovente con questa sexy downtempo. Produzione minimal caratterizzata da effetti R&B, ma è l’interpretazione vocale di R. ad emergere, accompagnato per l’occasione da Ludacris che rincara la dose  su temi abbastanza ‘scottanti’ che continuano non solo nella traccia successiva, ma praticamente in tutto l’album!

Kellz ha un debole per i dolci, e se Rihanna paragonava il lato B femminile ad una torta (Cake), vi lascio immaginare a cosa si riferisce nella traccia successiva intitolata “Cookie“, passando ‘prepotentemente’ da una slowjam ad una forte auto tuned banger dalle sonorità assolutamente urban; la produzione sembra abbastanza comune, ma in appena due tracce si assapora tutta la struttura dell’album, un alternarsi di elementi R&B e Hip-Hop.

“Throw Money On You” è una mid-tempo che incarna al meglio le caratteristiche di entrambi i generi, facendo da ottimo preludio allo step successivo dell’album, caratterizzato prevalentemente dalle famose bedroom banger. La prima che incontriamo è, guarda caso, “Marry The Pussy“; il tema trattato è facilmente comprensibile dal titolo, una delle proposte di matrimonio più sfacciate della storia…le statistiche contano la parola ‘pussy’ per ben 58 volte in questo brano! La produzione, invece, si lascia apprezzare per la sua dolcezza, basata su una tecnica classica dell’R&B fine anni ’90, ovvero quella del tempo dettato dallo schiocco delle dita e dal classico suono della goccia che cade. R.Kelly docet.

“You Deserve Better” è invece una slowjam più moderna, bassline arricchito dal suono intervallato della chitarra elettrica, creando un vibe davvero interessante, non a caso Kellz l’ha proposta live alla sua prima uscita promozionale da Jimmy Kimmel, insieme alla traccia successiva che è “Genius“; qui si autoproclama come genio del sesso su una piacevole produzione piano-driven in leggero stile The-Dream.

 

Nel cuore dell’album troviamo quella che può essere considerata la vera perla di quest’ultimo, ovvero “All The Way“, in collaborazione con un’artista che ha già proposto, durante l’anno, un ottimo R&B con l’album “Talk a Good Game“, e proprio per questo aveva attirato l’attenzione di R.Kelly, che ha partecipato poi  al remix del singolo “Dirty Laundry”…ovviamente parliamo di Kelly Rowland. L’ex Destiny’s apre la traccia in falsetto, stuzzicando il buon Robert su un argomento a lui caro, il sesso! Vi lascio solo immaginare il call and response che si crea, su una piacevolissima base R&B, di quelle che fanno dondolare il capo… Kelly² (al quadrato), una formula che funziona!

Finisce qui la scorpacciata di sexy slowjam, infatti, ci accingiamo ad ascoltare la parte finale dell’album, composta prevalentemente da tracce ispirate alle sonorità hip-hop, lo testimonia anche la presenza di 2 Chainz in “My Story“, lead-single scelto da R.Kelly per ripercorrere la sua storia sulla co-produzione di Nineteen85, direttamente dalla OvO Sound.

Per un attimo non si parla di sesso in “Right Back“, una storia di strada più riflessiva; l’intento della produzione è quella di ricreare il suono di un orologio che batte i secondi, il tempo che vola via, collegandosi direttamente al testo rendendo tutto più suggestivo.  Anche qui notiamo elementi più vicini all’hip-hop ma non quanto in “Spend That”, la vera club banger dell’album, questa volta in collaborazione con Young Jeezy dove Kellz sprigiona il suo alter-ego rapper sul beat targato DJ Mustard.

Di appena 2 minuti e 40 la traccia successiva intitolata”Crazy Sex“, con l’unico rischio di far risultare troppo dozzinale il lato hip-hop dell’album; per fortuna nell’ultima traccia (della standard edition) incontriamo quello che considero il vero R.Kelly in “Shut Up“, sia nella produzione che nelle liriche. E’ praticamente un messaggio cantato rivolto a tutti gli haterz, o meglio a tutti coloro che credevano la sua gloriosa carriera finita dopo il recente intervento chirurgico alla gola. Dopo lo sfogo, si autoproclama ancora come Re dell’R&B nella terza e ultima strofa, dove non accetta paragoni con nessuno (chissà se proprio dietro a quell’OMG che pronuncia si nasconde una frecciatina) vantandosi del fatto che è stato il principale artefice delle nascite dagli anni 90 in poi, ovviamente grazie alle sue sexy slowjam!

Completano “Black Panties” le 4 tracce contenute nella deluxe edition, dove troviamo ancora tre ospiti: Future, Migos & Juicy J! Il primo nella mid-tempo anticipata qualche mese fa “Tear It Up“; gli altri due insieme in  “Show Ya Pussy” per chi desiderasse un’altra club banger bella forte.

La più interessante tra le bonus track è sicuramente “Physical, non solo per la produzione R&B pura, ma per i classici vocal runs di Kellz, ereditati da Lenny Williams, ma diventati suo marchio di fabbrica nel corso degli anni. Sulla stessa scia “Every Position“, anche se si trasforma completamente in una uptempo durante il ritornello.

 

Chi segue R.Kelly da anni lo ama soprattutto per le sue produzioni, per il suo stile che lo ha contraddistinto nei vari album, dalla trilogia Twenty Play agli ultimi lavori ispirati alla Motown, passando per perle come Chocolate Factory o Happy People/U Saved Me, tutti album prodotti ed arrangiati esclusivamente da lui. In tutte le tracce di “Black Panties“,invece, il nostro Kellz non figura come produttore principale e si sente! Per questo particolare, stilisticamente può sembrare più un’estenzione di “Untitled” del 2009 e non di “12 Play” come dichiarato inizialmente dallo stesso Kellz, creando aspettative diverse. Nonostante questo, l’album si lascia apprezzare per le sexy slowjam, un’ottima dimostrazione di R&B moderno, un po’ meno nelle tracce hip-hop oriented, non sempre originalissime.

Ogni amante del genere non può che essere contento per questo ritorno, più “hot” che mai, del Pied Piper Of R&B al suo 22esimo anno di attività come producer e cantante…una vera e propria leggenda!

“Black Panties “è disponibile da oggi su iTunes e in tutti i negozi di dischi.

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