Ecco la recensione track by track dell’album capolavoro dei Coldplay A Head Full Of Dreams
Con ben 6 album in studio all’attivo (7 con quello di cui di cui vi parleremo oggi) e molti singoli diventati dei veri e propri classici contemporanei (“Viva La Vida“, “The Scientist“, “Fix You“, “Every Teardrop Is a Waterfall” e “Magic“, giusto per citarne alcuni), i Coldplay sono una certezza in ambito musicale da ben 15 anni.
Capaci di mettersi sempre in gioco, i quattro membri della band ci hanno continuamente offerto una certa evoluzione di album in album, pur rimanendo comunque fedeli a loro stessi e alla loro visione artistica.
A poco più di un anno e mezzo di distanza dal disco precedente, il malinconico e riflessivo “Ghost Stories“, al quale spettava il gravoso compito di esprimere la situazione sentimentale ed emotiva di Chris in seguito alla fine della relazione con l’attrice Gwyneth Paltrow, il gruppo fa il suo atteso ritorno sulle scene mondiali con un nuovo progetto, dall’emblematico titolo “A Head Full Of Dreams“.
Si tratta di un album contrapposto al precedente, del quale ne è quasi l’antitesi (o, meglio, l’antidoto), caratterizzato da un forte ottimismo, espresso tramite sonorità allegre e variegate, che spaziano tra diversi generi, prevalentemente pop-rock/nu-r&b e funk, e da melodie semplici ma d’impatto. Tutto questo è perfettamente espresso dalla copertina del disco, un caleidoscopico e coloratissimo artwork impostato attorno alla geometrica raffigurazione dell’Albero della Vita.
Per il disco – memore nel titolo di “A Sky Full Of Stars“, il brano più allegro e radio-friendly di “Ghost Stories” – la band si è servita per tutte le canzoni delle produzioni del duo norvegese StarGate (fautore di hit per popstar del calibro di Beyoncé e Rihanna) e di Rik Simpson, già collaboratore del gruppo in precedenza. Molte sono invece le guest star presenti: da Tove Lo (l’unica presente come featured act) in “Fun“, coinvolgente e riuscitissima midtempo incentrata sulla fine di una relazione, alla già citata Beyoncé presente in “Hymn For The Weekend“, passando per Apple e Moses Martin, i due figli di Chris e Gwyneth, Blue Ivy Carter, Noel Gallagher, la stessa Paltrow, Brian Eno e molti altri nella corale traccia finale “Up & Up“.
Andiamo ora ad analizzare singolarmente le tracce che compongono questo sorridente ed audace progetto dei Coldplay – A Head Full Of Dreams
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1) A Head Full Of Dreams
Il progetto si apre con la title track, la sognante e solida uptempo “A Head Full of Dreams“. Si tratta di una canzone che fonde funk, dance e pop rock e ricorda molto nelle sonorità gli ultimi album degli U2 (“No Line In The Horizon” in primis). La produzione molto coinvolgente nei versi e nei ritornelli, esplode poi definitivamente nella parte finale e nei cori. Il primo brano, che funge un po’ da manifesto dell’intero progetto, è caratterizzato nel testo da un’elemento ricorrente: il già citato ottimismo. Traccia assolutamente promossa e perfetta opening track.
2) Birds
Martin e compagni non hanno intenzione di premere il freno con la seconda canzone. Si tratta di “Birds“, midtempo brit-pop sincopata e quasi ipnotica che parla delle paure e dei dubbi che una storia d’amore porta inevitabilmente con sé. Possiamo infatti udire nel ritornello la voce malinconica e sognante di Chris cantare: ” “Uh-uh, no, come on!” you say / It’s a fools gold thunder / It’s just a warring rain / Don’t let the fears just start “What if / I wanna see you again?”/ Around here you never want to / Sleep all night / So start falling in love / Start the riot, and come on / Rage with me“. Uno dei momenti più belli del disco.
3) Hymn For The Weekend
Siamo finalmente arrivati ad uno dei brani più attesi dal momento stesso in cui tracklist e collaborazioni sono state rese note. La terza traccia, e probabile secondo singolo ufficiale, “Hymn For The Weekend“, prevede infatti la partecipazione della superstar Beyoncé che nonostante si occupi di intro, outro e backing vocals non compare nei credits come featured act. Si tratta di una midtempo con sonorità nu-R&B e chiare influenze electro, nella quale Beyoncé svolge il ruolo di angelo salvatore che ha illuminato il mondo di Chris quando lui era in un brutto periodo. Complessivamente una canzone di ottima fattura, ma probabilmente la collaborazione con un nome del genere andava sfruttato meglio.
4) Everglow
Dopo tre canzoni a loro modo spensierate e allegre, arriviamo, con la quarta traccia, “Everglow“, ad una ballata molto potente e personale (forse l’unica vera e propria di tutto il disco). Fondamentalmente composta da voce e piano, questa ballad pop avrebbe potuto far tranquillamente parte del precede