Chi è solito controllare con scadenza settimanale le classifiche FIMI avrà sicuramente notato che la no.1 dell’attuale classifica è occupata da un nome di cui forse non avevano mai sentito parlare, che sembra apparso davvero dal nulla. Si tratta di Sfera Ebbasta, all’anagrafe Gionata Boschetti, rapper di Cinisello Balsamo (comune molto vicino a Milano) che ha pubblicato la scorsa settimana il suo primo vero album “Sfera Ebbasta”.
Il disco è stato anticipato dal singolo BRNBQ, acronimo di “Bravi Ragazzi Cresciuti In Brutti Quartieri”, ed il brano gli ha permesso di acquisire una forte notorietà nella scena hip hop italiana, come testimoniano i 5 milioni di visualizzazioni ottenuti su You Tube. Una produzione slow jam che ricorda da vicino lo stile hip hop che vige attualmente in USA, con la differenza che il testo è interamente in italiano. Il ragazzo ha sicuramente una buona metrica ed un flow discreto, ed in questa traccia porta avanti liriche che descrivono la vita dei ragazzi di strada, un tema che come prevedibile è fatto breccia nel cuore degli ascoltatori fedeli al genere.
Ad oggi, dunque, l’entrata in scena di Sfera Ebbasta sembra costituire un grande successo. Vedremo se riuscirà a mantenere una posizione salda nella scena hip hop e ad emergere seriamente nel contesto mainstream, che negli ultimi anni ha premiato molto artisti come Emis Killa, Clementino e Fedez. Di seguito lo streaming del disco:
Per chi fosse interessato ad approfondire ulteriormente, un anno fa il rapper aveva pubblicato anche un mixtape intitolato “XDVR”.
QUI PER SCARICARE IL MIXTAPE
Che ne pensate di questo ragazzo? Dopo questo mega debutto riuscirà a rimanere costante oppure si tratta di fuoco di paglia?
Uno stile molto americano con trap, autotune, versi e testi incentrati sulla droga e sugli haters.
Il suono è orecchiabile ma il rap italiano purtroppo raramente riesce ad innovare se si fanno alcune eccezioni (Fibra, Noyz, Salmo e Jesto, questo vero genio della trap). Fin da XDVR si capiva che Sfera avrebbe fatto breccia tra il popolo teen per via dei suoi testi in realtà piuttosto average ma che nella fascia 12-17 anni sembrano molto trasgry e anche perché in Italia uno così (americano) non si era mai sentito dai tempi di Jesto (che però rimane nell’underground mentre a vendere ci sta gente scoperta anche da lui……) e il primo posto era a dir poco scontato.
Non mi piace molto ma big up per un pischello che ce l’ha fatta, sempre way better rispetto ai soliti vecchi italiani come Vasco o quell’altro, alle lagne di Adele o ai tormentoni pop.
Fa cagare. Scusate il francesismo.