Sta per arrivare un nuovo documentario sulla grandiosa Whitney Houston, ed anche questo capitolo farà discutere.
Kevin MacDonald é stato chiamato a registrare questo nuovo film documentario, che racconterà la vita di Whitney Houston, la più grande voce di tutti i tempi.
Proprio Kevin aveva già fatto un ottimo lavoro con il documentario di Amy Winehouse, e dunque la speranza é di trovarci ad un film veritiero.
Anche la famiglia ha dato il benestare questa volta, e verranno raccontati tanti retroscena sulla donna dietro al microfono, la vera Whitney, con i suoi pregi e difetti, senza tabù.
Tramite LezPop abbiamo appreso che all’interno di questo documentario si parlerà anche della presunta bisessualità di Whitney, che però doveva essere assolutamente messa a tacere per non intaccare la famiglia (molto devota) e la carriera.
Whitney avrebbe avuto una relazione amorosa di lungo corso con Robyn Crawford, amica del cuore ed assistente personale.
Ecco l’estratto da LezPop:
Coming Out impossibile in quegli anni.
Fare coming out per un’artista afroamericana che negli anni ’80 e ’90 stracciava record su record nelle vendite, e che era cresciuta nei cori gospel e in una famiglia molto rigida, era quasi un’utopia.
Ciò non impedì a Whitney di andare a convivere con Robyn nel North Jersey. Mentre il suo staff era impegnato incessantemente a smentire la loro storia, in un’intervista alla rivista Time nel 1987 la Houston non sembrava volesse negare più di tanto:
La gente vede Robyn con me e salta alle proprie conclusioni. Ad ogni modo, a chi importa se sei gay o se ti piacciono i cani? Ciò che fanno gli altri non dovrebbe importare. Che parlino pure.
Fra le immagini di repertorio del documentario Whitney sentiamo la popstar affermare: «The only gayness I feel is when I’m happy. That’s it» (L’unica gaiezza/cosa gay che sento è quando sono felice. Tutto qui).
Robyn Crawford è oggi sposata con una donna con cui ha anche dei figli, ma riguardo Whitney Houston ha sempre rifiutato in ogni modo di parlare del loro rapporto ai giornalisti.
Kevin MacDonald ha rivelato che ha valutato a lungo la possibilità di essere nel documentario, ma che alla fine ha preferito tornare nel suo silenzio assoluto. Ancora oggi sembra la persona nella vita di Whitney che più l’ha amata e rispettata, non svendendo mai per soldi o riflettori ciò che c’era stato di speciale fra loro.
La Bisessualità repressa dalla famiglia e dalla fama
Tra gli amici della star che discutono della sua sessualità, ci sono molti che affermano nel documentario che la decisione di sposare Bobby Brown nel 1992 è nata per mettere a tacere il gossip sulla sua bisessualità.
Per il suo maestro d’orchestra Rickey Minor Whitney era sessualmente “fluida”; la sua hair-stylist Ellin La Var si è detta sicura che dietro il disastroso matrimonio con Brown ci sia stata la volontà di fare quello che tutti (famiglia, casa discografica, Hollywood, pubblico) si aspettavano da lei. Robyn però restava la sua “ancora di salvezza”.
Ben diverso il parere della famiglia, che a lungo aveva osteggiato la relazione. Nel documentario il fratellastro Gary Garland-Houston tradisce il clima omofobico del clan Houston dando giudizi perfidi su Robyn Crawford: “Era una nullità“, “cattiva, malvagia“, “Era una con cui non volevo che mia sorella avesse a che fare“.
La storia fra Whitney e Robyn è probabile sia continuata anche negli anni del matrimonio, come già lo stesso Bobby Brown aveva affermato in passato, scaricando le colpe delle violenze fisiche inflitte a Whitney sulla gelosia per quella relazione.
Bobby Brown nel documentario ha preferito non parlare di una delle accuse che ancora più delle violenze domestiche lo aveva reso inviso al pubblico americano: aver portato una delle “fidanzatine d’America” sulla strada della droga. Una strada da cui Whitney non ha fatto più ritorno.
Nel documentario gli amici più cari della popstar raccontano che la fine della storia con Robyn è arrivata quando la tossicodipendenza della Houston era ormai fuori controllo. Robyn le aveva posto un ultimatum: lui o io. Whitney aveva replicato: “Accetto le tue dimissioni“.
Indipendentemente dalle sue scelte sessuali, noi siamo consci del fatto, di aver perso la più grande voce di sempre.