Con i suoi 13.005.922 di stream in un solo giorno,
il primo lavoro in studio di tha Supreme, uscito il 15 novembre, è secondo soltanto al progetto “Machete Mixtape 4” di Machete che occupa la prima posizione con un totale di 13.081.724 di stream totalizzati in 24 ore.
Tha Supreme vanta inoltre 7 tracce nella chart Top 200 Global di Spotify e tutti i 20 brani dell’album nelle prime 21 posizioni della Top 50 Italia.
Ideato, scritto, prodotto e mixato dallo stesso tha Supreme, “23 6451” è stato anticipato la scorsa settimana dal singolo “Blun7 A Swishland“, che ha debuttato al primo posto della Top 50 Italia di Spotify.
La stessa canzone è entrata inoltre nella classifica globale dei brani più ascoltati in tutto il mondo, così come al
primo posto della classfica Fimi dei singoli più venduti in Italia.
In collaborazione con Spotify, il 14 novembre nelle stazioni di Roma e Milano si è tenuto un grande evento per festeggiare l’uscita del disco.
Migliaia di fan vestiti di viola si sono dati appuntamento nei pressi delle due statue alte 5 metri di tha Supreme delle due città per ascoltare in anteprima assoluta dei frammenti dell’album.
Ma chi è tha Supreme?
Produttore, rapper e cantante romano, tha Supreme, all’anagrafe Davide Mattei (classe 2001), si è fatto notare negli ultimi due anni grazie al suo modo innovativo di fare musica che lo ha portato a raggiungere fin da subito un numero molto vasto di persone infrangendo record su record.
Ad oggi a superato i 100 milioni di stream e le 45 milioni di view. A soli 16 anni ha prodotto il brano “Perdonami” di Salmo, così come altre canzoni per Dani Faiv, Nitro e Izi, e ha duettato con Fabri Fibra, Marracash, Salmo, Nayt e Gemitaiz & MadMan.
I suoi singoli si sono diffusi molto rapidamente tra i più giovani, complici, tra le altre cose, il linguaggio che è quasi un codice segreto pressoché incomprensibile, i coloratissimi video che vedono per protagonista un suo avatar a cartoni animati, e il suo modo di rappare, in cui non scandisce bene le parole, adotta metriche imprevedibili e non sente l’esigenza di chiudere le barre con una rima.
“23 6451” è un lavoro talmente curato ed originale che potrebbe tranquillamente farsi apprezzare anche all’estero.