Dopo la bufera sui social per le sue parole che avevano sminuito le colpe della popstar circa i presunti casi di pedofilia, l’attrice e cantante prova a correggere il tiro
Dopo l’uscita del documentario “Leaving Neverland” in una intervista al Times Barbra Streisand ha difeso Michael Jackson, accusato di abusi sessuali, sollevando un mare di polemiche.
La Streisand ha dichiarato di credere che Jackson fosse un pedofilo ma ha parlato dei suoi rapporti con le vittime come dell’esplicazione di “bisogni sessuali“.
I suoi bisogni sessuali erano i suoi bisogni sessuali, a prescindere da quale infanzia avesse avuto o dal suo DNA
ha dichiarato la Streisand su Michael Jackson, per poi fare un’ulteriore dichiarazione sconcertante sulle vittime: pur credendo ai loro racconti, l’artista sembra voler ridimensionare gli abusi subiti sostenendo che non abbiano avuto effetti decisivi sulle loro vite, visto che oggi hanno entrambi messo su famiglia.
Si può dire che siano stati ‘molestati’, ma quei bambini, come hanno detto loro stessi, erano entusiasti di essere lì. Entrambi si sono sposati ed entrambi hanno figli, quindi questo non li ha uccisi.
Insomma, vittime sì ma fino ad un certo punto, perché gli abusi sessuali non sarebbero avvenuti sotto forma di costrizione ma circuendo i bambini.
Questo è un dettaglio ribadito più volte anche dai due protagonisti di “Leaving Neverland”, che parlano dei loro rapporti con Jackson più come fossero frutto di una storia d’amore tossica che di una violenza fisica evidente.
Il che non rende l’abuso meno grave, semplicemente non ha permesso ai bambini di riconoscerlo come tale nel momento in cui lo hanno vissuto, anche perché accecati dal sentimento che provavano per il loro idolo: questa è la tesi di Robson e Safechuck, che la Streisand ha commentato sminuendo la portata di quel reato, come se essere sopravvissuti ad un abuso possa in qualche modo ridimensionare la sofferenza subita.
La cantante si è detta costernata all’idea che dei genitori abbiano permesso a dei bambini di dormire nello stesso letto con Michael Jackson senza battere ciglio o senza immaginare i pericoli che ne potevano derivare.
È una combinazione di sentimenti. Mi sento male per i bambini. Mi sento male per lui. Incolpo i genitori che hanno permesso ai loro figli di dormire con lui.
Travolta dalle polemiche per le sue dichiarazioni, Barbra Streisand ha provato a correggere il tiro:
“Ho sbagliato, chiedo scusa alle vittime“.
Per essere chiari, non c’è nessuna situazione o circostanza in cui sia giusto che l’innocenza dei bambini venga sfruttata da chiunque. Le storie di Wade Robson e James Safechuck (due dei piccoli coinvolti nella vicenda) SONO STATE DOLOROSE DA ASCOLTARE e provo solo empatia nei loro confronti. Il compito più importante nell’essere genitori è quello di proteggere i propri figli. Ma quei genitori, forse sedotte dalla fama, sono vittime a loro volta.