Beyoncé Carter Knowles è appena passata alla storia grazie durante le ultime nominees ai Grammy Awards 2015. La cantante è riuscita a battere Dolly Parton tra le artiste più nominate nella storia delle premiazioni più prestigiose nel mondo della musica.
Partita come leader delle Destiny’s Child, la sua carriera solista conta ad oggi 5 album in studio, e grandissimi successi globali quali “Crazy In Love”, “Baby Boy”, “Halo”, “Single Ladies” e molti altri.
Il suo quinto album “Beyoncé” non ha ottenuto grandissimi riscontri per quanto riguarda i singoli, tuttavia è riuscito a sottolineare la supremazia di questa cantante nel panorama musicale odierno, ottenendo diverse nominations agli ultimi Grammy.
Tra i 5 dischi della signora Knowles, il più recente a parer mio è senza dubbio quello che meno mi ha trascinato ed emozionato, con una Beyoncé oggettivamente meno coinvolgente a livello vocale, rispetto al penultimo disco “4”, il suo lavoro meno venduto, ma forse il suo più bel disco, e quello più distintivo della sua carriera. Segno di una musica R&B che sta cambiando?
Dopo esserci occupati delle perle nascoste nella discografia di grandi come Eminem, Rihanna, Usher, e tanti altri, la nostra rubrica 5 canzoni da scoprire va a curiosare nei dischi di Beyoncé.
“Speechless” dal primo album da solista “Dangerously In Love”. Come per Justin Timberlake, anche per Beyoncé, leader delle DC, il debutto da solista è stata una scommessa vincente. “Dangerously In Love” rimane un capolavoro della musica R&B contemporanea, un disco completo e solidissimo.
Da questo album che ha partorito la maggiore hit di Beyoncé, la già citata “Crazy In Love”, voglio proporvi una delle baby making songs tra le mie preferite in assoluto. “Speechless” è a mio modo di vedere la sexy jam più bella della discografia di Beyoncé.
Una vera esplosione di sensualità, una produzione magnifica che ricorda un po’ le baby making songs delle TLC e di Janet Jackson, applicate alla voce di Beyoncé, che per l’occasione veste panni succinti, diventa suadente, calda e fluida, per esplodere su un finale… orgasmico!
“Freakum Dress” dal secondo album “B-Day”. Conquistate le charts con il suo primo album da solista, durante la “B-Day” Era partita nel mese di settembre del 2006, la cantante Texana colonizzava il muiscbiz con la sua musica ed i suoi video.
Infatti questo album ambiziosissimo portava per la prima volta un concept di canzoni (anche non singoli) accompagnati da video musicali! Il successo fu tale che il disco venne ripubblicato con nuovi inediti, ed in quel 2006-2007 Beyoncé era veramente la superstar più forte, acclamata dalla critica e poderosa a livello commerciale.
“Freakum Dress” riproponeva un matrimonio artista-produttore con Rich Harrison, lo stesso uomo che aveva confezionato per lei la smash hit “Crazy In Love”. Una uptempo energetica, mescolanza di R&B e funk, ed alcuni elementi sonori tipici della musica anni ’80. Il tutto richiamava un po’ le origini con le Destiny’s, e nel testo tutto al femminile, Bee incita le sue donne a “mettere il vestito buono”, un vero Diva Anthem, ancora piacevolissimo da ascoltare ad 8 anni di distanza…
“Poison” dal disco più commerciale di Beyoncé “I Am… Sasha Fierce”. Il terzo disco di Beyoncé l’ha catapultata dallo status di R&B Superstar, ad una vera e propria Diva capace di devastare anche le classifiche Pop. Un disco meno focalizzato su un genere musicale, dal quale sono state partorite tra le hits più radio e charts friendly della sua carriera.
Da questo disco brani come “If I Were A Boy”, “Single Ladies”, “Halo”, sono riusciti realmente a tramutare Beyoncé in una vera Regina della musica, incrementando il suo successo anche nei mercati dove l’R&B non è mai stato “sostenuto” più di tanto.
Anche in Italia il riscontro è stato notevole, e benché alcun fans più “urban” storcevano il naso su certe produzioni, questo disco è senza dubbio servito a Beyoncé per farla diventare la leggenda vivente che è oggi.
Da questo disco furono estratti molti singoli, ed abbiamo scelto di proporvi una bonus-track proposta della versione “Platinum Edition” pubblicata nel 2009. Si tratta della midtempo “Poison”, scritta da Johntá Austin, e prodotta dagli Stargate, che in quegli anni firmarono tra le più grandi hits.
“I Care” dal disco più distintivo e vocalmente accattivante “4”. Un regresso commerciale non significa sempre un abbassamento della qualità musicale, anzi, in questo caso specifico è proprio avvenuto il contrario, Beyoncé con “4” ha tirato fuori un disco con i controcoglioni, ma le charts purtroppo non l’hanno mai premiata veramente.
Il capolavoro vocale assoluto del disco è senza ombra di dubbio “Love On Top”, dove la cantante di Houston sfoggia tutte le sue magnifiche caratteristiche vocali, e diventa inevitabilmente lo standard da raggiungere per tutte le altre vocalist attualmente in circolazione. Ma “4” aldilà dei singoli ufficiali è un disco veramente ben prodotto, e trovare falle o difetti negli arrangiamenti e nell’esecuzione è praticamente impossibile.
“I Care” è una canzone avvincente prodotta e scritta da Jeff Bhasker, Chad Hugo dei Neptunes. Lascia senza fiato la parte dal minuto 2:47 quando la voce di Beyoncé si mescola alla chitarra elettrica e viaggia come un autentico strumento musicale…, poderosa.
“Rocket” dal disco visuale “Beyoncé”. Scivolone commerciale con “4”, e ritorno alla ribalta con il quinto album. Beyoncé lascia un po’ da parte l’artista affezionata a determinate sonorità per adeguarsi ai trend, e giocare di più sulla sua immagine, che diventa aggressiva e sessualmente esplicita (criticata da alcuni).
Da brava business woman studia un modo totalmente inedito di pubblicare il disco. Tenuto completamente segreto, il quinto album viene rilasciato a livello internazionale in blocco con tutti i video che accompagnano le canzoni, e senza alcun singolo apripista. Il risultato commerciale è stato esplosivo, e le cifre in poco tempo superano quelle registrare per il disco precedente. In generale lo sforzo a livello vocale è inferiore.
Siamo partiti con una canzone sensuale, e vogliamo chiudere questo primo giro nelle tracks di Beyoncé con “Rocket”. Non è certamente ai livelli di “Speechless”, ma nel bouquet di brani offerti in questo progetto è forse quella che mi ha catturato di più, le sonorità sono quelle di un R&B più tradizionale…
Archiviata la “Beyoncé” era con una re-release rilasciata giusto qualche settimana fa, noi ci auguriamo che il disco numero 6 di Beyoncé possa rappresentare una vera evoluzione della sua musica e della sua voce. Personalmente trovo che vi sia stato un downgrade, anche se evidentemente il mercato l’ha premiata con questo tipo di sonorità.
Questo mini viaggio nella musica di Beyoncé è terminato, ma di certo ci sarà un sequel, visto che c’è veramente tanto materiale da scoprire nella discografia di questa icona…
Qual’è il vostro disco preferito di Beyoncé? Ed a quali brani siete più legati?