Katy Perry sembra intenzionata a togliersi ben più di qualche sassolino dalla scarpa. Sulle pagine del New York Times più di un sassolino si è liberata un bel masso.
La promozione di Witness sta continuando intensamente e non passa ormai giorno senza che Katy Perry rilasci nuove interviste a giornali, radio o tv.
Dopo le 72 h di diretta streaming Katy torna a far parlare prepotentemente di sé per via della nuova intervista pubblicata oggi sulle pagine del prestigioso quotidiano New York Times. Una chiacchierata lunghissima nella quale si è completamente raccontata alla giornalista Caryn Ganz, senza alcun freno.
Hillary Clinton, amori passati, cambiamenti vari che l’hanno portata a concepire Witness, per la prima volta senza l’aiuto del fidato Dr. Luke (“era arrivato il momento di lasciare il nido”, ha commentato a riguardo) sono sono alcuni degli argomenti toccati all’interno dell’articolo. E’ un passaggio in particolare, però, ad aver attirato non poco l’attenzione dei lettori, un’esternazione che farà non poco discutere perché riguarda un settore del musicbiz, quello delle cerimonie di premiazione.
Moltissima gente mette continuamente in discussione la veridicità degli awards musicali, ma se fosse una popstar (che di statuette, più o meno importanti, ne ha vinte parecchie) a sbattere a mezzo stampa il fatto che si tratterebbe di farse belle e buone?
E’ proprio ciò che ha fatto la Perry, rivelando cosa pensa degli awards:
“I premi musicali sono tutti dei fake…tutti i premi che ho vinto anche io sono fake. Sono progettati a tavolino, non rappresentano il pubblico”
Nessuno può ovviamente aver la presunzione di dire che quanto riferito al NYT è realtà; non sarebbe la prima volta che qualcuno parla di “scelte pilotate” da label & co, certo è che se a farlo è una star come Katy Perry il rumore che si crea attorno non può che finire col diventare assordante.
Secondo voi la situazione le sta sfuggendo di mano? C’è il rischio che queste dichiarazioni le si ripercuoteranno contro ai prossimi eventi?