Britney Spears ci manca tantissimo. Scopriamo con 10 video le sue capacità vocali live.
Sono davvero molti i tormentoni che infestano la blogsfera quando si tratta di popstar. Se poco tempo fa abbiamo analizzato l’abitudine di Taylor Swift di dedicare alcune sue canzoni agli ex, ora vorrei parlare di un argomento di cui si discute da ancora più tempo: Britney Spears e il playback.
La superstar è sempre stata accusata di abusare del lip sync, di non meritare lo status di cantante per via delle sue continue performance in playback e di non essere mai stata in grado di proporre delle buone performance live. Ma è davvero così?
In questo post vorrei porre alla vostra attenzione 10 esibizioni in cui la Britta la sua voce l’ha utilizzata davvero, alternando performance di buon livello ad altre in cui eguagliare l’interpretazione eseguita in studio è rimasta un obbiettivo ben lontano.
In questo post vorrei mettere in relazione esibizioni proposte in periodi diversi che hanno visto la Britta alle prese con brani molto differenti, il tutto per risultati sia buoni, sia deludenti. Let’s Go!
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Everytime durante l’Onyx Hotel Tour
Tra i brani migliori dell’intera carriera di Britney di sicuro non si può non citare “Everytime”. Raro esempio di cantautorato Spearsano, ci troviamo davanti ad una canzone emotiva come poche, una di quelle davanti alle quali non si può resistere alla commozione.
Dedicata al suo ex Justin Timberlake, questa superlativa ballad fa sì che la Britta riesca ad interpretare in maniera magistrale i suoi versi, il che la rende capace più di ogni altro di far capire all’ascoltatore quali emozioni l’hanno portata alla composizione di questa traccia.
Per questo motivo, “Everytime” è una delle poche canzoni di cui Britney ci ha offerto quasi sempre performance dal vivo. In particolare, durante l'”Onyx Hotel Tour”, la Britta è riuscita ad eseguire una tra le sue performance più convincenti.
L’intonazione non è perfetta e l’effetto non è lo stesso della studio version, certo, ma questi aspetti tecnici passano inevitabilmente in secondo piano in quanto ci troviamo comunque davanti ad un’esecuzione di tutto rispendo, che riesce in uno dei fini ultimi della musica: quello di emozionare.
I’m Not a Girl, Not Yet a Woman al Festival di Sanremo
Mentre negli ultimi tempi l’Italia è stata completamente esclusa da ogni progetto di promozione che riguardasse Britney, ci sono stati anni in cui la star veniva perfino a fare promozione televisiva nella nostra nazione.
In particolare, nel 2002 l’artista fu ospite del Festival di Sanremo per eseguire una performance del singolo rilasciato in quel periodo “I’m Not a Girl, Not Yet a Woman”. Altra ballad tra le migliori mai rilasciate dall’interprete, per quest’occasione Britney decise di offrirci una performance totalmente priva di fronzoli e completamente dal vivo.
Anche in questo caso, l’intonazione non è stata sicuramente delle più precise, ma nel complesso non possiamo certo parlare di una brutta performance, anzi: si è trattato di un’esibizione semplice ed emotiva, in cui è venuta fuori la vera anima di Britney Spears.
E’ vero, i gusti sono gusti, ma sfido chiunque ad affermare che le performance coreografate ma non cantate di oggi siano migliori di questa, in cui in tutta la sua semplicità la Britta riesce a mostrarsi per quello che è: una cantante.
I Wanna Go nel Femme Fatale Tour
“Britney ha cantato live soltanto nei primi anni di carriera e soltanto nelle ballad” quante volte avete sentito questa frase? Beh, non che sia completamente falso, pronuncerei la bugia più grande del mondo nell’affermarlo, ma qualche eccezione c’è.
Durante il Femme Fatale Tour (2011) la Britta per la sua “I Wanna Go” ha infatti optato per un’esibizione dal vivo, anche se con il supporto di una base talmente alta da rendere difficile la percezione dell’esecuzione dal vivo della cantante.
“I Wanna Go” è oggettivamente un brano semplicissimo da eseguire, una di quelle canzoni che potrebbe cantare davvero chiunque, dunque ritengo che, perché la performance risultasse accettabile, come minimo Britney avrebbe dovuto cantare il brano senza il supporto della base.
Qua siamo davvero lontani anni luce rispetto a quello che Britney era stata in passato, e anche se in questo frangente la Britta ha avuto quantomeno la decenza di non affidarsi completamente al playback, la performance non è comunque concepibile da parte di una popstar come lei!
Più che un’artista intenzionata ad intrattenere i suoi fan, qua Britney mi sembra più una semplice ragazza che vuole divertirsi a ritmo di musica.
Satisfaction agli MTV Video Music Awards del 2000
Uno degli show in cui Britney era onnipresente quando faceva tanta promozione erano gli MTV Video Music Awards. Fatta eccezione di quella del 2007, che viene ricordata in maniera estremamente negativa, l’evento ha sempre goduto di performance iconiche da parte dell’artista, che con la sua presenza scenica e le sue grandiose capacità di ballerina un tempo sapeva dominare i palchi meglio di chiunque altro.
Nell’edizione del 2000, l’artista portò un sorprendente medley tra la sua hit “Oops… I Did It Again” e la cover dei Rolling Stones “(I Can’t Get No) Satisfaction”, Se per il suo inedito l’artista si concentro sul ballo dandosi dunque al playback, per l’ingresso sul palco sulle note della cover Brit ci concesse un’esibizione live.
In questo frangente bisogna ammettere che la Britta fece davvero un ottimo lavoro: è vero che il live in questa esibizione dura davvero poco, ma bisogna ammettere che in questo breve lasso di tempo l’intonazione della Spears è praticamente perfetta. Ascoltare per credere!
Like a Virgin agli MTV Video Music Awards del 2003
Facciamo un salto in avanti nel tempo di qualche anno per incontrare un’altra performance iconica di Britney all’interno di questo stesso evento. Questa volta, però, Brit non è l’unica leggenda presente sul palco: con lei ci sono anche Madonna, Christina Aguilera e Missy Elliott, il tutto per un tributo che Madge volle fare alla sua grande carriera mescolando ciò alla promozione del suo singolo “Hollywood”.
Al di là del celeberrimo bacio saffico e degli abiti sexy da spose, questa performance va ricordata anche per l’esecuzione vocale di Britney, che insieme a Christina intona uno dei più celebri classici della regina del pop: la hit del 1984 “Like a Virgin”.
Per la precisione, ad aprire la performance fu proprio Britney, che ci accoglie con tutta la dolcezza del suo timbro cantando dal vivo il classico del pop.
Anche in questo caso ci troviamo davanti ad una resa vocale davvero molto buona, ed per confermarlo basta verificare come l’interprete sia riuscita a reggere il paragone con la Aguilera, la quale ha dal canto suo per una volta evitato di mostrare tutta la sua estensione vocale al fine di non far sfigurare la collega.
Love Can Build a Bridge a Star Search
Arrivati a questo punto è finalmente giunto il momento di concederci una bella chicca d’epoca dando un’occhiata ad esibizione proposta dalla Spears alla tenera età di 10 anni all’interno di Star Search, una sorta di versione anni ’90 di format come “Io Canto” o “Ti Lascio una Canzone”.
Per l’occasione, la futura stella (che come potete vedere è stata gettata fin da bambina in pasto ai riflettori) eseguì una cover di “Love Can Build a Bridge”, brano country interpretato dal duo “The Judds”, il quale a quei tempi di sicuro non avrebbe mai immaginato che un giorno la ragazzina che cantava un loro brano sarebbe diventata una delle superstar più potenti di sempre.
Ovviamente, in un simile contesto non potremmo non avere a che fare con una performance non live, ed infatti la piccola Brittany Jean Spears caccia fuori una voce decisamente più calda e potente rispetto a quella a cui siamo abituati, proponendo una performance di ottimo livello ed ottenendo la standing ovation del pubblico.
Silent Night al Rockefeller Center
Ritorniamo alla Britta già in carriera per parlare di una performance un po’ diversa da quelle che la cantante ha proposto di solito. Correva l’anno 1999 ed una Britney fresca fresca del grandissimo successo dei suoi primi singoli e del suo primo album eseguiva una performance del classico natalizio “Silent Night”.
L’esibizione fu proposta a Manhattan, con più precisione in uno degli edifici che compongono il Rockefeller Center, e in questa occasione l’artista cantò con il solo supporto dei coristi, senza ricorrere nella maniera più assoluta ad una base preregistrata che coprisse eventuali difetti.
Ancora “pura” da molti punti di vista, qui la voce di Britney ci mostra la sua reale consistenza: il suo timbro si rivela per quello che è davvero, ed anche se la sua estensione vocale non le permette di dar vita ad una delle performance migliori del brano, anche in questo caso ci troviamo davanti ad un’esibizione che fa venire fuori la vera anima di Brit.
Sometimes a Top of the Pops
Ma a questo punto voi vi chiederete: c’è una canzone per la quale Britney ha sempre proposto delle performance live perfette?. Ebbene, purtroppo per le malelingue, la risposta è SI. Il brano in questione è “Sometimes”, il secondo singolo della sua carriera nonché tra i più dolci che la Britta abbia mai rilasciato.
Capace di valorizzare tutte le sfaccettature del suo strumento vocale, “Sometimes” è sicuramente un brano che calza davvero a pennello con la voce della Spears, motivo per il quale l’artista nella sua promozione rinuncio a proporre coreografie concentrandosi così sulla performance vocale.
Il risultato è assolutamente buono, ed in particolare a Top of the Pops Britney riuscì ad eseguire un live assolutamente impeccabile, una performance che mi ha sempre allietato e fatto percepire sensazioni estremamente positive.
Davanti a questo mi viene un certo amaro in bocca: sarebbe stato bellissimo vedere altre performance come questa per altre canzoni, magari per qualche up tempo, categoria di brano che l’artista non ha quasi mai cantato dal vivo.
From the Bottom of My Broken Heart ai Grammy
Prima abbiamo parlato di come gli MTV Video Music Awards abbiano spesso potuto contare sulla presenza di Britney come performer in svariate edizioni. Lo stesso non è accaduto per i Grammy, evento che ha visto l’artista sul suo palco per proporre un’esibizione soltanto nel 2000.
In questa occasione, Brit eseguì un medley tra l’ultimo ed il primo singolo provenienti dal suo album di debutto, ossia la ballad “From the Bottom of my Broken Heart” e la celebre up tempo “Baby One More Time”.
Oltre a miscelare due brani, l’artista eseguì anche un medley di stili di esibizione, passando dal live della prima traccia al lip sync della seconda.
Per l’esecuzione della prima, Britney propone una performance vocale decisamente buona in cui dimostra di essere perfettamente in grado (almeno all’epoca) di cantare come si deve con un pizzico di impegno.
Don’t Let Me Be The Last To Know a Music Mania
Per concludere in bellezza quest’articolo ho scelto di concedervi una delle esibizioni più raffinate dell’intera carriera di Britney, un momento in cui l’interprete è riuscita a sfruttare la sua bellezza per apparire di gran classe e non sexy come nella maggior parte dei casi.
La performance a cui mi riferisco è quella di “Don’t Let Me Be the Last To Know” proposta da Music Mania, e per eseguirla l’artista ha scelto un bellissimo abito bianco lungo degno della più importante cerimonia. Ma la bellezza di questa esibizione non si limita minimamente a questo.
Britney in questo frangente esegue una performance vocale sentita ed emotiva, il tutto lasciando che il suo timbro si esplichi in tutta la sua bellezza e riuscendo a mantenere una buona intonazione per l’intera durata dell’esibizione.
Che ne dite di questa esibizione? Credete che ci sia qualche minuscola possibilità che per la performance di “Pretty Girls” ai Billboard Music Awards Britney ritorni a cantare dal vivo?