Ormai la questione di Kesha e Dr. Luke è diventato l’argomento principale per la maggior parte degli artisti e dei fruitori di musica. Protrattasi avanti per anni, in questo momento la causa si trova in una sorta di limbo: il giudice non si è ancora espresso sulle denunce per abusi, tuttavia ha già sentenziato che Kesha non può in alcun modo recedere dal contratto con la Kermosabe Records (Sony), la label fondata e gestita dal celebre produttore.
Ma sarà vero che l’interprete di “Tik Tok” non può lavorare con altri produttori all’infuori di lui? Secondo quanto dichiarato da un portavoce di Luke, questo sarebbe assolutamente falso, così come il resto delle accuse che gli sono state mosse:
Come Dr Luke ha detto più volte, le accuse che gli sono state rivolte sono calunnie pronunciate per annullare il contratto ed ottenere denaro. Kesha e i suoi “consiglieri” hanno diabolicamente sottoposto Dr. Luke e la sua famiglia a processo da Twitter, utilizzando una campagna diffamatoria allo scopo di rovinare la sua reputazione e di guadagnarci su, visto che in aula non riuscivano a sostenere le loro dichiarazioni. Nella realtà, Kesha non ha riportato alcun abuso, presunto stupro o qualsiasi atto che violi una legge,neanche da parte di Sony Music. L’obiettivo di Kesha e di chi le sta intorno è stato quello di ottenere un contratto più redditizio attraverso una campagna spudorata, fatta di affermazioni oltraggiose che non potranno mai ricevere credito in un tribunale
Parole grosse sono volate in questa dichiarazione, la quale trasformerebbero Kesha da vittima a diabolica carnefice. Noi ovviamente non possiamo conoscere la verità, per cui non ci pronunciamo in merito, ma ci sembra tuttavia giusto analizzare tutte le posizioni in causa.
Voi che ne pensate di questa vicenda? Siete ancora sicuri di proclamarvi schierati dalla parte di Kesha?