Non si mettono bene le cose per Kesha nel caso aperto nel 2014, dove la cantante aveva accusato il produttore di abusi sessuali, e ci faceva capire che vi fosse un controllo della cantante da parte di Luke.
Il produttore ha risposto alle accuse della cantante, ed ha a sua volta avviato un processo per diffamazione da parte della cantante, rea di aver distrutto e danneggiato la carriera del produttore.
A quanto pare il giudice che si sta esprimendo nel caso ha dato ragione al produttore, e farà pagare alla cantante un’ammenda per il danno causato di 375 mila dollari.
Kesha e Gottwald hanno resoconti molto diversi su ciò che è accaduto nella notte in questione.
Questo tribunale non può decidere, per motivi di legge sui documenti e senza alcuna valutazione della credibilità, chi dovrebbe essere creduto e se Kesha abbia iniziato l’azione californiana, cosa che non avrebbe fatto se fosse stata liberata dai suoi contratti, in buona fede o come un imbroglio per diffamare Gottwald e ottenere una leva finanziaria per gli affari.
Con la falsità “provata” contro Kesha, le dichiarazioni della cantante sono state ritenute diffamatorie. La sentenza arriva come l’ultima nella battaglia in corso con Luke e sarà senza dubbio l’ennesimo strumento usato contro la cantante nel suo caso di stupro.
Insomma, la situazione sembra diventare ora davvero complessa, e la giustizia americana vuole vederci chiaro. Questo “contro processo” é distaccato dalle accuse di stupro, dal quale il produttore non é ancora stato assolto definitivamente.