Stefani Johanne Angelina Germanotta nasce a Yonkers il 28 Marzo 1986 in una famiglia italoamericana di classe media: la madre è di origine veneziana, il padre è originario della Sicilia.
Da sempre fan di Madonna, Michael Jackson e dei Queen, nel 2008 esplode con la hit “Just Dance” e l’album “The Fame”, portando una ventata di aria fresca nel panorama Pop, sia con la sua musica che con i suoi abiti estrosi ispirati alle drag queen, e riesce a far parlare di sé come poche altre.
Diamo ora un’occhiata ad alcune sue canzoni che mostrano appieno chi è Lady Gaga in qualità di artista.
1- BOYS BOYS BOYS (THE FAME)
“The Fame” è l’album che l’ha catapultata nel mondo delle popstar che contano, l’album che ha decretato la Germanotta come una delle artiste più influenti degli ultimi anni.
Si tratta di un disco piuttosto semplice, ben diverso dai lavori più recenti, ma non per questo di qualità inferiore. Tra i singoli estratti da questo progetto ricordiamo in particolare le hit Just Dance, Paparazzi e Poker Face.
Tra i vari brani inclusi in “The Fame” troviamo “Boys Boys Boys”, brano elettropop semplice ed immediato, che avrebbe potuto tranquillamente essere un singolo.
Prodotta da RedOne, la canzone parla dei ragazzi, di come le ragazze li amino ricordando nel titolo la hit degli anni 80 di Sabrina Salerno. Colpisce per la sua immediatezza, non certamente per dei messaggi particolarmente nobili, e forse assomiglia alle hit principali della Germanotta.
The Fame, in generale, è l’album che mi ha colpito meno, rimanendo comunque un buon prodotto, specie considerando che si tratta di un album di esordio.
2- SPEECHLESS (THE FAME MONSTER)
Già con l’EP successivo possiamo notare una certa evoluzione rispetto a “The Fame”. Per alcuni il lavoro migliore di Gaga, “The Fame Monster” porta grandi hit come Bad Romance e Telephone e uno stile più trasgressivo e provocatorio.
All’interno del disco, certamente colpisce il brano Speechless. Il brano parla di un litigio tra Gaga e il suo fidanzato, il quale la lascia ‘senza parole’. Parole che possono trovare riferimento nella vita privata della cantante, la fine del fidanzamento con Luc Carl (il quale non era sicuro delle possibilità di Gaga di sfondare, e quando lo disse a Gaga lei replicò:”Verrà il giorno in cui non potrai entrare in un supermercato senza sentire la mia voce”).
Davvero impeccabile l’interpretazione vocale da rockstar, sentita e impegnata. Si sente la rabbia trasudare dalla calda voce della cantante. Ci troviamo davvero davanti ad un capolavoro.
3- HEAVY METAL LOVER (BORN THIS WAY)
Con Born This Way, Gaga ha rafforzato la sua immagine da icona gay. Un album davvero al top per quanto riguarda i messaggi, da cui sono stati estratti brani di grande successo come “Born This Way” e “The Edge Of Glory”, ma dal quale iniziava a scricchiolare il grande impero di Lady Gaga.
Infatti, le vendite non furono alla pari con The Fame e The Fame Monster, pur rimanendo su numeri elevati.
L’album è davvero variegato ed apprezzato, con forti influenze anni 80, da Madonna a Whitney Houston. Tra i brani emerge, in particolare, Heavy Metal Lover. Questa uptempo house è davvero affascinante, con un autotune usato in maniera quasi artistica, che solo nel ritornello lascia un breve spazio alla voce. Il testo parla di come Gaga avrebbe potuto essere la fidanzata di un uomo, ma che lui non l’avrebbe potuta amare perché lei gira il mondo.
E’ stato davvero difficile scegliere un brano tra quelli di Born This Way, ma questo mi ha letteralmente imprigionato nei suoi suoni.
4- SWINE (ARTPOP)
Parte ufficialmente il 19 agosto 2013 la penultima era discografica di Lady Gaga. Con il rilascio del primo singolo “Applause”, inizia la ARTPOP Era.
Album osannato fin troppo dalla cantautrice, ‘il migliore album dei 10 anni passati e dei 10 anni futuri’. Forse così non è stato, ma per quanto mi riguarda stiamo comunque parlando del miglior album di Lady Gaga.
Tutti si aspettavano moltissimo da questo disco in termini di vendite, ma il leak anticipato di quasi tutte le tracce e una gestione davvero pessima (secondo singolo Do What U Want senza video, terzo singolo G.U.Y. pubblicato dopo troppo tempo e non promosso a dovere) hanno segnato una battuta d’arresto nelle vendite, che non vanno oltre le 2,5 milioni di copie (numeri comunque buoni).
Molti i brani geniali di questo disco, anche qui la scelta è stata difficile. Personalmente la miglior traccia non estratta come singolo è la immensa Swine.
Rimaniamo su una uptempo electro house davvero energica, prodotta dalla stessa Gaga e DJ White Shadow e co-prodotta da Dino Zisis e Nick Monson. Il brano sprigiona disprezzo verso un uomo,’you’re just a pig inside a human body’.
Pochi mesi fa, in un’intervista, Gaga ha rivelato di aver subito violenza sessuale quando aveva 19 anni, prima della fama. Tutto è tornato a Swine, brano con cui la cantante si è ‘liberata’, almeno in parte, di quell’enorme peso che l’ha segnata profondamente.
Torniamo a Swine, brano davvero geniale ma, come Heavy Metal Lover, troppo geniale per diventare singolo.
5- NATURE BOY (CHEEK TO CHEEK)
Dopo una ARTPOP Era davvero tormentata, Gaga dà una grande prova del suo talento con un progetto che non ci saremmo mai aspettati.
Tony Bennett e Lady Gaga collaborarono già nel 2011 al brano ‘The Lady Is A Tramp’, contenuto nell’album Duets II del mitico Jazzman statunitense.
Nel 2013 viene diffuso che Lady Gaga e Tony Bennett stavano lavorando ad un’album jazz insieme!
Pubblicato il 23 settembre 2014 e anticipato dai singoli “Anything Goes” e “I Can’t Give You Anything But Love”, “Cheek To Cheek” raggiunge la vetta della Bilboard 200 con 131.000 copie vendute nella prima settimana.
Si tratta di un album di cover dei più grandi successi jazz di sempre, interpretati in maniera magistrale da Gaga e Tony.
A questo disco vanno dati due meriti: quello di aver rinnovato profondamente l’immagine di Lady Gaga, rendendola più pulita ed elegante, e quello di aver messo in primo piano non solo l’aspetto esteriore di Gaga, ma anche l’aspetto più importante: il suo immenso talento.
Il brano Nature Boy, pubblicato originariamente nel 1948 da King Cole, ne è una grande prova. Le due voci si fondono assieme in un duetto perfetto, che prova come due generazioni diverse di artisti possano andare perfettamente d’accordo.
Tirando le somme, Gaga è certamente una delle migliori popstar nel panorama attuale. Si può amarla, si può odiarla, ma il suo talento e la sua voce sono di innegabile qualità.
Inoltre Gaga sa davvero come fare per intrattenere e, soprattutto, emozionare il pubblico, e si tratta di doti non comuni a tutti.
Aspettando il nuovo album Pop, spero che questa rassegna di brani di Lady Gaga sia stata di vostro gradimento!
a cura di Leonardo Quaggio, A.K.A. They? My Everything.
Scoprite anche la prima parte di questa rubrica!
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