Dopo poco più di un anno dalla pubblicazione di Get Weird Perrie, Jesy Leigh-Anne e Jade hanno deciso di tornare con la loro quarta fatica discografica: Glory Days. In questo momento le ragazze possono contare su di un ottimo appoggio da parte del pubblico e un management attento e consapevole che è stato giustamente capace di sfruttare il momento e spingerle a pubblicare l’album a solo 60 settimane dalla pubblicazione del precedente. In ogni caso ora vedremo insieme se un lavoro fatto tanto frettolosamente ha danneggiato la qualità del progetto o meno.
Ecco la nostra recensione track by track di Glory Days:
1. SHOUT OUT TO MY EX: Il disco si apre con il primo singolo tratto dall’album, una potente up tempo pop con delle strofe taglienti ed efficaci e un ritornello piuttosto anonimo, criticato da molti per essere sfacciatamente somigliante a Ugly Heart delle GRL. Ci troviamo difronte a una buona canzone per presentare l’album, anche se non risulta essere niente di originale o nuovo nella discografia del gruppo.
2. TOUCH: Il sound cambia totalmente nel secondo brano del disco. Infatti, dopo aver lanciato una valanga di frecciatine ai loro ex, uno in particolare, le ragazze si preparano a lanciarsi andare in una pista da ballo. Ci troviamo difronte a una up-tempo “discotecara” che parla dell’effetto inebriante dell’amore. Una canzone perfetta per le discoteche appunto, che propone un suono nuovo per il gruppo ma che a tratti può risultare monotona a causa di un ritornello dove ripetono la stessa frase (“just the touch of your love…”) un’infinità di volte.
3. F.U: Il brano è una simpatica ballata pop molto retrò, che ricorda in qualche modo il singolo Love Me Like You (secondo estratto da Get Wird). La tematica della canzone si riaggancia a Shout Out To My Ex: le ragazze mandano a quel paese un ragazzo che non si merita il loro amore. È sicuramente una canzone degna di essere presente nel cut finale dell’album ma che non crediamo possa mai essere estratta come singolo.
4. OOPS (feat. Charlie Puth.): Il quarto brano può sembrare a tratti simile al precedente, infatti, anche in questo caso si respira un’aria retrò ma la melodia risulta più catchy, accattivante e commerciale. Charlie nella collaborazione funziona bene e le voci si amalgamano perfettamente. Sarebbe perfetto come singolo primaverile, con un video divertente e spensierato.
5. YOU GOTTA NOT: La canzone destava da sempre molto interesse vista la presenza di Meghan Trainor tra gli scrittori del pezzo. Dopo una parte dell’album più lenta ci troviamo nuovamente difronte a una potente up-tempo che ci ricorda Hair (quarto estratto da Get Weird). La canzone si distingue soprattutto per l’atteggiamento sfacciato delle ragazze che, ancora una volta, fanno una ramanzina ad un ragazzo spiegandogli tutto ciò che deve e non deve fare per poter conquistare il loro cuore (e fare “boom boom boom all night long”). Ottimo il coro delle ragazze e il “key-change” delle strofe che trasformano la prima parte della canzone in un climax crescente! La traccia sarebbe sicuramente un ottimo secondo anche se le radio potrebbe giocare a sfavore del pezzo.
6. DOWN & DIRRTY: Up-tempo elettronica dal ritmo assolutamente catchy e ipnotico ma che presenta un testo piuttosto noioso e molto poco ispirato. Non è sicuramente adatta ad essere estratta come singolo ma è una buona album-track.
7. POWER: Se vi sono piaciuti Purpose, Revival, 7/27 e Glory amerete alla follia questo brano. Una up-tempo femminista dove le ragazze offrono una performance vocale eccellente! Ottimo il post-chorus che non cade nel banale malgrado utilizzi suoni ormai in voga da tempo. Sarà sicuramente estratto come singolo.
8. YOUR LOVE: Ballata (album-filler) che parla d’amore e che risulta assolutamente monotona e piatta. Per non parlare della parte finale dove le voci non si amalgamano per niente e risultano fastidiose. Brano assolutamente bocciato!
9. NOBODY LIKE YOU: Arriva il turno della grande ballata dell’album. In questo caso le ragazze ci mostrano il lato più vulnerabile di una rottura amorosa. Molto bella e semplice la produzione che lascia brillare le bellissime voci delle ragazze, senza mai risultare piatta. Potrebbe venire estratta come singolo a fine era.
10. NO MORE SAD SONGS: Le ragazze si lasciano alle spalle tutta la tristezza e si preparano a sorridere di nuovo. La canzone è una up-tempo dal ritornello potente ed elettronico che rende la canzone molto radio-friendly e commerciale. Ottima l’evoluzione del brano che parte lento per esplodere in tutta la sua forza nel ritornello. Sarebbe un’ottimo singolo primaverile.
11. PRIVATE SHOW: La miscela di Pop, R&B e Hip-Hop rende la canzone un miscuglio mal riuscito di suoni. Dopo vari ascolti è l’unico brano assieme a Your Love che non mi entra in testa a che mi risulta quasi fastidioso. Bocciato!
12. NOTHING ELSE MATTER: Se la traccia precedente ci ha delusi lo stesso non lo fa l’ultimo brano della versione standard dell’album. Si tratta di una up-tempo che inizia dolcemente per esplodere nel ritornello. La canzone celebra il successo ed i traguardi raggiunti dal gruppo mostrando il grandissimo legame che lega le ragazze.
Nel complesso ci troviamo davanti ad un buon lavoro fatto di vari sound e di voglia di sperimentare qualcosa di nuovo. Le voci delle quattro ragazze sono più forti che mai e si amalgamano perfettamente. Il gruppo appare come sempre molto unito e nessuna delle quattro sembra voler risultare superiore alle altre. Le Little Mix si presentano come un gruppo affiatato senza rivalità, dove ognuna si accontenta della propria parte di notorietà. Glory Days un album che si ascolta con piacere che non pretende cambiare il mondo della musica ma che vuole proporre qualcosa di fresco e divertente. Forse è proprio quest’ultima la pecca del gruppo; rilasciando un album all’anno cavalcando l’onda del successo è difficile evolversi e far crescere lo spessore artistico di un artista e questo si ripercuote sul calibro della musica. Sarà interessante vedere se Cowell nel futuro deciderà di spremerle come ha fatto con gli One Direction (abbiamo visto il risultato) o se le lascerà tempo e spazio per evolversi.
Voi cosa ne pensate di questo album? Vi è piaciuto? Vi ha delusi?