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Mercato discografico USA 2015: lo streaming esplode, le vendite calano, boom vinile

di Nicola Pala
25 Marzo 2016 - Aggiornato Il 27 Novembre 2020
in Classifiche, Notizie e Gossip
Tempo di lettura:3 minuti

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Lo streaming è il futuro della musica. E’ questo la notizia essenziale che traspare dai dati sul mercato discografico statunitense nel 2015. Rispetto al 2014 il totale di unità “vendute” (compresi singoli e streams convertiti in album) è aumentato del 15%( da 477 mln a 549 ml) segnando un’importantissima svolta rispetto ai cali degli anni precedenti.

Il merito, come detto è solo dello streaming. Nel 2015 ci sono stati 317 miliardi di streams, quasi il doppio rispetto ai 164,5 mln del 2014, quando Spotify ancora iniziava a prendere piede e non era così diffuso, inoltre non esistevano nè TIDAL nè Apple Music. Convertiti in ‘album’ (1500 streams=1 copia) diventano 211 milioni di album equivalenti. In particolare Spotify si conferma il grande protagonista del settore, pochi giorni fa è stato annunciato che gli utenti a pagamento hanno superato quota 30 mln (Apple Music è a 11 mln).

Ma non lasciamoci tanto ingannare da questi numeri: le vendite digitali segnano invece cali, ma non omogenei. Mentre gli album perdono il 3%, assestandosi a 103 mln di dischi digitali venduti,  le vendite dei singoli crollano  di 12,5% scendendo per la prima volta da anni sotto la soglia del miliardo di downloads (964,8 mln). Gli album fisici perdono l’8% delle copie e scendono così a 137,5 mln. Continua il boom inaspettato dei vinili che guadagnano il 30% e arrivano 11,9 mln di copie vendute,

label

Veniamo adesso alle case discografiche. La Universal si conferma leader anche se perde qualche decimale a favore delle sue inseguitrici Sony e Warner Music Group. Il mercato indipendente è oltre il 34%. Se si considera il lavoro delle case discografiche nella distribuzione e gestione degli album ( e non nella realizzazione) allora la Universal è al 38,5% mentre la Sony (in crescita) è al 29,5%.

Parliamo adesso dei generi. Il pop e l’RnB sono gli unici ad aumentare (sono sempre aumenti dovuti allo streaming, attenzione!) il pop ha ottenuto un boom con ben +22% delle copie equivalenti (copie vendute + downloads e streams convertiti) mentre l’RnB ha ottenuto un  +1,7% (molto positivo visto che il genere viene da anni difficili). Brutta annata per la dance che perde ben il 16% delle copie equivalenti.

Infine rivediamo per l’ennesima volta i brani e gli album più venduti del 2015. Adele, Taylor Swift, Ed Sheeran, The Weeknd dominano. Da notare il distacco tra copie equivalenti e copie effettive.

bruno

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