Nuovo record per il Festival di Sanremo targato Amadeus e Fiorello: la serata finale è stata vista in media da 11 milioni 476mila spettatori pari al 60.06% di share.
L’anno scorso l’ultima serata del festival aveva raccolto in media 10 milioni 622mila telespettatori pari al 56.5%. È il miglior risultato dal 2002, quando l’edizione condotta da Pippo Baudo ottenne il il 62.66%.
È stata senza ombra di dubbio l’edizione dei record. Fiorello: “Ci hanno chiesto di fare il bis”. Il monologo di Tiziano Ferro: “Nessuno è sbagliato”. Biagio Antonacci tra gli ospiti e Sabrina Salerno con i “Boys” sul palco. A questo punto un Amadeus bis sembra inevitabile.
Ecco le pagelle della serata finale:
6 Michele Zarrillo – “Nell’estasi o nel fango”: canzone molto moderna e attuale. A lui non mancano né voce né classe ma è un brano senza guizzi. Avrebbe potuto osare un po’ di più.
7.5 Elodie – “Andromeda”: ormai è padrona di quel palco e ha l’autorevolezza di una veterana. Il suo stile ha messo d’accordo tutte le giurie. Si sente il tocco raffinato di Dardust.
5 Enrico Nigiotti – “Baciamo adesso”: si diverte e si vede ma non basta. Speriamo che la prossima volta sul palco dell’Ariston porti un pezzo più energico.
7 Irene Grandi – “Finalmente io”: grande energia e presenza scenica. Meriterebbe più successo la canzone.
6 Alberto Urso – “Il sole ad est”: la buona volontà ce la mette tutta, ma la canzone è davvero difficile da digerire.
8.5 Diodato – “Fai rumore”: uno dei migliori cantautori italiani delle ultime generazioni. La canzone è perfetta, lui altrettanto e non commette sbavature. Merita di essere in testa a tutte le classifiche.
6.5 Marco Masini – “Il confronto”: la maturità pop di Masini, tradotta in un pezzo che non tradisce il suo stile classico ma allo stesso tempo è il frutto della sua crescita.
7 Piero Pelù – “Gigante”: stasera è davvero tanta roba, molto di più di quello visto lungo tutta questa settimana. Questa esibizione rock può essere da podio.
8 Levante – “Tikibombom”: brava, elegante, impegnata e intelligente. Levante è una grande artista e questo brano ne è la prova.
8 Pinguini Tattici Nucleari – “Ringo Starr”: la loro energia è contagiosa tanto che fanno alzare in piedi tutto il pubblico. Viene voglia di ballare ogni volta che si ascolta questa canzone.
10 Achille Lauro – “Me ne frego”: è avanti anni luce rispetto a tutti. La performance è la migliore di tutte le serate. Arte, sentimento, ribellione, eccesso, amore, teatro, musica e rock. E pensare che qualcuno in platea ancora lo fischia.
7 Junior Cally – “No grazie”: dimentichiamo le polemiche inutili e diciamo che il brano ha un testo intelligente. La collaborazione tra lui e l’orchestra è perfetta.
6.5 Raphael Gualazzi – “Carioca”: divertente, colorato, latino e italiano al tempo stesso. Sempre bravo.
8.5 Tosca – “Ho amato tutto”: in tanti si erano dimenticati del fatto che Tosca è una delle più grandi cantanti italiane. E il Festival 2020 ha anche questo merito, quello di averlo ricordato a tutti.
7.5 Francesco Gabbani – “Viceversa”: neanche è apparso che già lo applaudono. Il motivo è che sfodera sempre pezzi che fanno pensare. Un ritornello bomba che rimane in testa. E il pubblico lo acclama.
6 Rita Pavone – “Niente (Resilienza 74)”: onore al merito e al coraggio di aver rischiato una canzone per nulla immediata e facile da eseguire. Alla fine se la cava.
7 Le Vibrazioni – “Dov’è”: il loro stile è ormai inconfondibile. Sono bravissimi. Proporre la canzone nella lingua dei segni dà quel tocco di classe in più che forse mancava.
8 Anastasio – “Rosso di rabbia”: energia, rabbia per un testo profondo che forse meriterebbe una posizione diversa in classifica.
5 Riki – “Lo sappiamo entrambi”: ce la mette tutta anche se il testo è banale e sa di già sentito. Non ci siamo.
7 Giordana Angi – “Come mia madre”: ora devo trovare una motivazione che mi aiuti a comprendere perché un brano così intenso ed emotivo si trovi nelle retrovie della classifica. Lei è molto brava e interpreta la canzone perfettamente.
6 Paolo Jannacci – “Voglio parlarti adesso”: brano importante con un bel messaggio ma forse sul palco dell’Ariston perde un po’ di significato. Sufficiente.
5.5 Elettra Lamborghini – “Musica (e il resto scompare)”: apprezzo il coraggio ma al suo posto potrebbe esserci qualcuno che nella vita ha ambizioni artistiche serie e ben più importanti. Di sicuro vince per il twerking e per il ritornello che ti rimane in testa.
8 Rancore – “Eden”: talento e teatralità. Il brano ha un ottimo contenuto. Di sicuro non una semplice esibizione, ma una performance live che strappa molti consensi all’Ariston e sicuramente in giuria.