Il mondo della musica (e non solo) è in lutto.
Oggi, è morta una delle ultime grandi icone musicali, David Bowie. Come è stato comunicato sulla sua pagina Facebook, il grande artista si è spento serenamente e circondato dai suoi cari dopo aver lottato per 18 lunghi mesi contro il cancro, pur continuando a fare ciò che più amava, musica.
Lascia così un enorme vuoto uno degli artisti più iconici e influenti di sempre, che con la sua carriera lunga cinquant’anni ha segnato generazioni di ascoltatori e di cantanti.
Polistrumentista, cantante, scrittore, attore, produttore e persino pittore, David Bowie ha avuto un impatto enorme sulla società e sul mondo della musica degli ultimi decenni grazie a tutti i brani iconici e senza tempo – come ad esempio “Heroes“, “Starman“, “Space Oddity” e “Life on Mars“, giusto per citarne qualcuno – che ci ha regalato.
Dal suo esordio musicale, avvenuto durante gli anni sessanta, il “Duca Bianco” si è rivelato uno dei personaggi più versatili e camaleontici di sempre, sperimentando con tantissimi generi differenti, dal rock decadente alla musica elettronica passando per il folk, e riuscendo sempre a rinnovarsi completamente pur rimanendo sempre fedele a sé stesso e alla propria visione artistica, anche attraverso i suoi numerosi alter ego, tra cui Ziggy Stardust, Halloween Jack e The Thin White Duke.
La morte del cantante arriva a due giorni dalla pubblicazione del suo 26esimo album in studio, intitolato “Blackstar” (rilasciato in occasione del suo 69esimo compleanno), registrato durante la malattia e ultimo regalo al pubblico che l’ha sempre seguito. Tutto il progetto, così, alla luce della sconvolgente notizia, assume un significato quasi premonitore, ed in particolare il singolo “Lazarus” acquisisce i toni di una sorta di testamento dell’artista e saluto finale ai fan, con il suo toccante testo (‘Look up here, I’m in heaven / I’ve got scars that can’t be seen’, e ancora ‘This way or no way / You know I’ll be free’).
Ancora sconvolti vi lasciamo con le dichiarazioni di Tony Visconti, collaboratore di Bowie da sempre, anche in “Blackstar”, e, a seguire, con il video del commuovente “Lazarus”:
Ha sempre fatto ciò che voleva. E voleva farlo nella maniera migliore possibile. La sua morte non è stata diversa dalla sua vita – un’opera d’arte. Ha realizzato “Blackstar” per noi, come regalo d’addio. Sapevo da un anno che sarebbe andato tutto così. Ad ogni modo, non ero preparato per questo. Era un uomo straordinario, pieno di amore e di vita. Sarà per sempre con noi. Per ora, piangere è l’unica cosa che possiamo fare.
Addio, David.