Ecco la recensione track by track del disco più atteso della stagione, 25 di Adele
Creare una diacronia della carriera di un’interprete come Adele appare forse superfluo: si tratta di una cantante balzata sulle scene in maniera inaspettata e che in poco tempo è diventata una Diva indiscussa della musica, un carrarmato da sfondamento che ha abbattuto record su record, imponendosi con la propria vocalità in un panorama, salvo le dovute eccezioni, povero di belle voci.
Dopo il grandissimo successo di 21, la cantante britannica aveva sofferto di un vero e proprio ”blocco d’artista”, che le aveva dato non poche difficoltà nella stesura dei testi per il suo nuovo album, in aggiunta, la maternità ed i numerosi impegni ad essa legati le hanno tolto sempre più tempo e non è stato facile per lei continuare a concedersi totalmente alla sua passione per la musica. Per non parlare del problema alle corde vocali per il quale Adele ha dovuto subire un intervento, brutta storia.
Con delle recording sessions durate più di due anni, vari cambiamenti nella direzione, la stessa casa discografica “di nicchia”, molti la davano per spacciata, un boom legato agli anni 2000, che sarebbe rimasto nella memoria degli appassionati di musica come un nostalgico ricordo. Tutti quanti però, volenti o nolenti, si sono dovuti ricredere: senza una grandissima promozione nè cambi di genere, Adele è tornata ancora più forte.
Tantissimi sono i detrattori della brava vocalist, in primis fans di cantanti pop dalle dubbie capacità vocali, che etichettano Adele come “sopravvalutata”, tuttavia le loro parole sembrerebbero non essere condivise dalla moltitudine di fruitori di musica, che si inchina rispettosamente di fronte al talento di questa Interprete.
”Hello”, il primo singolo estratto dall’album, ha venduto più di un milione di copie solo durante la sua prima settimana di vendite in USA, diventando il primo e l’unico singolo a raggiungere un risultato del genere nella storia della musica, anche il video, malgrado non sia oggettivamente un capolavoro nel suo genere, ha ottenuto grandissimo successo mediatico, le radio sono impazzite fin da subito…Insomma Adele non è e non sarà una meteora, Adele è la nuova icona della musica di questi tempi, che vi piaccia o no.
Malgrado il primo singolo sia molto simile al materiale da lei già proposto, possiamo notare forti cambiamenti nella produzione del progetto: partendo dall’onnipresente Max Martin arrivando a Mark Ronson. In secondo piano è lo storico produttore Ryan Tedder a favore di un Kurstin sempre più presente.
La cosa più interessante sarà scoprire se questo progetto rappresenta un vero cambiamento per la cantante, se tutte queste novità siano reali o apparenti: ”25” è davvero una maturazione di ”21” o avrebbe potuto chiamarsi anche ”20”?
Non ci resta che scoprirlo.
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01. Hello: Partiamo alla grande col primo singolo dell’album prodotto dal lunatico Kurstin. Avete letto bene, Kurstin è un produttore completamente confusionario che crea nello stesso tempo capolavori o buchi nell’acqua, molto dipende anche dalla creatività del cantante e dalla direzione che impone (basti considerare il suo ultimo lavoro con Ellie Goulding e ”Delirium’, che a noi non ha tanto entusiasmato).
Ad ogni modo siamo davanti ad una power-ballad molto semplice, piano e voce, che ricorda molto le sonorità proposte in ”Someone Like You”; ad arricchire il tutto ci sono i richiami gospel di sottofondo e un ritornello decisamente potente in cui però la voce non appare del tutto naturale ma subisce delle piccole modifiche di adattamento alla base. Adele schiera assolutamente tutti i suoi punti di forza: buona vocalità mista ad incredibile capacità interpretativa, in grado di emozionare l’ascoltatore, che riesce ad identificarsi nelle parole del testo. Il pezzo è assolutamente ben confezionato ed intelligente: solito testo d’amore fuso ad un ritornello paradossalmente molto ripetitivo per una ballad, è impossibile non ripetere il ritornello, col cuore afflitto, pensando ad una ex relazione, dopo aver ascoltato anche solo una volta questa canzone.
Non siamo assolutamente davanti ad un capolavoro della musica, non siamo (ancora) davanti ad un elemento ripreso da una delle sue ispirazioni per il progetto, ”Ray Of Light” di Madonna, ma Adele ci presenta il giusto compromesso tra commercialità e genuinità, ingredienti necessari per un singolo di ritorno dopo ben 2 anni. Il panorama musicale odierno ci insegna che conviene sempre riproporre lo stesso genere che porta al successo un cantante, soprattutto se con un topos ben definito e difficilmente imitabile che fa parte del proprio personaggio, basti pensare ad un singolo come ”West Coast” di Lana Del Rey che ha sancito inequivocabilmente la caduta (almeno a livello commerciale) di una grandissima artista.
02. Send My Love (To Your New Lover): Adele non perde tempo per mostrarci le sue nuove produzioni ed è il turno proprio dei già citati Max Martin e Shellback. La leggenda narra infatti che la cantante avrebbe deciso di lavorare con Max Martin dopo aver ascoltato ”I Knew You Were Trouble” di Taylor Swift e quindi una traccia pop, ma si sa, quando siamo davanti ad una come Adele pensare che possa offrirci qualcosa di pop più commerciale ci pare davvero difficile e invece…Sorpresa!
L’influenza della Taylor Swift di ”Red” si sente e per la prima volta ascoltiamo un’ Adele diversa dal solito, il pop con influenze country presentato in questa midtempo simpatica e dinamica è assolutamente coinvolgente e ci fa capire che è finalmente sulla strada giusta per scrollarsi di dosso quell’appellativo di ”interprete adatta al pianto” che si è guadagnata con ”21”.
Ad un maggiore e ben riuscito dinamismo vocale e dell’instrumental si unisce un ottimo prodotto testuale, che oscilla tra un testo d’amore impegnato e ciò che piace alla gente, il ritornello è ancora una volta il punto forte, pulito e allo stesso tempo incalzante, tutto cio’ che le radio adorerebbero:
”Send my love to your new lover
Treat her better
We’ve gotta let go of all of our ghosts
We both know we ain’t kids no more
Send my love to your new lover
Treat her better
We’ve gotta let go of all of our ghosts
We both know we ain’t kids no more”
Un brano veramente riuscito, sarebbe bene estrarlo come singolo, magari in primavera/estate, ma potrebbe essere rischioso per l’immagine che si è costruita Adele in questi anni.
03. I Miss You: Il grandissimo Epworth (Rolling In The Deep, Skyfall) si sente fin dall’inizio e avrà il compito di impreziosire questo pezzo per quasi 6 minuti. L’inizio sognante e marziale ricorda alcuni elementi del lavoro di FKA Twigs, una delle maggiori ispiratrici per gli artisti di generi anche diversi dal suo di questo anno, la base prepotente e protagonista, in simbiosi con la voce della cantante, non cessa mai il suo incalzare e rende questa traccia una delle migliori del progetto, almeno a livello di sonorità
Ritorna un sound più melodico solo alla fine, quando anche la voce della britannica si fa più dolce e soave, in un mix di emozioni e di virtuosismi mai fuori luogo, una perla della musica pop. Degno di nota è anche il testo: il titolo decisamente banale, potrebbe far storcere il naso ai più ma il brano è pieno di bellissimi versi
”I miss you when the lights go out
It illuminates all of my doubts”
Da segnalare è anche un incedere più velatamente sensuale sia nella voce che in parte del testo, novità nella discografia della cantante:
”I love the way your body moves
Towards me from across the room”
Ottimo pezzo, poche le possibilità di diventare singolo malgrado la ripetitività del ritornello, ma sappiamo bene che con Adele tutto è possibile.
04. When We Were Young: Quarta traccia e secondo singolo estratto dal progetto, è la ballad ”When We Were Young”, prodotta dal co-produttore di ”Living For Love” di Madonna, Ariel Rechtshaid. Poco da dire sulla base, nulla di nuovo per la discografia della cantante, ancora una volta però la sua interpretazione ci fa amare un ritornello abbastanza scontato, insomma Adele renderebbe bellissimi anche pezzi decisamente dozzinali.
Neanche il testo rappresenta qualcosa di particolarmente originale pur mantenendo una certa suggestività:
”You look like a movie
You sound like a song
My God, this reminds me
Of when we were young”
Quando si parla di artisti che si auto-ripetono si sentono spesso commenti negativi, cio’ raramente succede per questa cantante perchè probabilmente è questo che davvero si aspetta e vuole la gente da lei, almeno per ora ,e lei non manca di accontentarla. Adele ha rivelato che questa è una delle sue tracce favorite dell’intero disco, e che si sia lasciata ispirare dalla musica di Elton John per la realizzazione di essa.
Siamo davanti ad un buon brano, non tra i migliori del CD, ma ancora una volta, come per Hello, è uno dei compromessi migliori, e siamo sicuri che non potrà che far bene come già sta facendo.
05. Remedy: Siamo quasi a metà del lavoro e compare il ”dimenticato” Ryan Tedder: Adele ci aveva informato all’inizio della produzione del CD che non era riuscita a trovarsi a suo agio in studio nuovamente con Tedder e che le canzoni che ne erano risultate non la convincevano, decidendo quindi di cambiare direzione.
In realtà il responso del pubblico sembrerebbe essere completamente diverso, a parte i primi due singoli, infatti si tratta della canzone che è salita in chart più velocemente, toccando le vette più alte su Itunes USA. In effetti si tratta probabilmente di una delle migliori, ancora una volta la base è molto semplice, forse anche di più che in precedenza, l’interpretazione ancora una volta è impeccabile, il tutto ricorda lontanamente ”Let It Go”, grande successo della colonna sonora del film di animazione ”Frozen”.
Ancora una volta il testo è d’amore, ma a quanto pare sarebbe rivolto a suo figlio:
”No river is too wide or too deep for me to swim to you
Come whenever I’ll be the shelter that won’t let the rain come through
Your love, it is my truth
And I will always love you
Love you”
Sicuramente questa ballad verrà estratta come singolo, anche grazie al favore ritrovato del pubblico, e sembra una ottima scelta malgrado siamo ancora convinti che si potrebbe alternare ad un altro singolo un po’ diverso. In toto, ottimo risultato.
06. Water Under The Bridge: E uno di quei ipotetici singoli è proprio ”Water Under The Bridge”. Adele ci aveva detto che stava lavorando con il produttore Mark Ronson, e questa canzone somiglia molto ad una sua produzione, malgrado sia prodotta da Kurstin.
Qualche reminiscenza di ”Rolling In The Deep” qui e lì, un pizzico di Anni 80′ e qualche riferimento alla migliore Ellie Goulding di ”Halcyon” rendono questa traccia praticamente perfetta. Il ritornello non è sicuramente incisivo come nei brani precedenti, anzi, ma questo cambio di ritmi e strumenti è assolutamente necessario in un album che, seppur breve, si presenterebbe altrimenti troppo monocorde.
E’ la seconda volta che ci mette innanzi un prodotto che si discosta un po’ dalla sua solita musica (da non leggersi assolutamente in senso negativo) ed è la seconda volta che fa centro, cara Adele prendi appunti per il prossimo album!
07. River Lea: Eccola, dopo gli accenni soffusi è qui, la ”Rolling In The Deep” di questo CD, per noi che pensavamo di annoiarci ascoltando questo album, dobbiamo assolutamente ricrederci! Prodotta dal poliedrico genio di Danger Mouse, siamo davanti a quella che è probabilmente la vetta massima di questo album.
Un inizio vicino al genere oratorio, epico e maestoso, la voce della cantante che si insinua in questo organo nudo e primordiale lentamente e con effetto, in un crescendo di virtuosismi strumentali e vocali che esplodono in un ritmo con richiami anni 70 nel ritornello , assolutamente infettivo e lontanissimo da quelli che abbiamo precedentemente ascoltato nell’album.
Di solito riportiamo le parti più belle dei testi di ogni canzone, in questo caso siamo davanti a liriche decisamente ben studiate per cui sarebbe necessario citare tutto il testo che vi invitiamo calorosamente a leggere, eccovi la strofa iniziale:
”Everybody tells me it’s ‘bout time that I moved on
And I need to learn to lighten up and learn how to be young
But my heart is a valley, it’s so shallow and man made
I’m scared to death if I let you in that you’ll see I’m just a fake
Sometimes I feel lonely in the arms of your touch
But I know that’s just me cause nothing ever is enough
When I was a child I grew up by the River Lea
There was something in the water, now that something’s in me
Oh I can’t go back, but the reeves are growing out of my fingertips
I can’t go back to the river”
Speriamo quindi che anche questo rientri nei buoni propositi della prossima-Adele, non si può scrivere solo di amore in senso stretto, anzi, quando sia ha talento come song-writer è possibile scrivere anche di altro senza essere banali. Eccellente.
08. Love In The Dark: A produrre l’ottava traccia c’è Samuel Dixon, famoso per il suo pianoforte e le sue basi intimistiche, basti ricordare ”You Lost Me”, una delle migliori canzoni di ”Bionic”, sfortunato album di Christina Aguilera.
Malgrado sia davvero difficile dire che qualche pezzo di questo progetto sia brutto, in questa ballad i richiami molto forti al precedente album e il posizionamento dopo ben 7 tracce molto lunghe fanno passare questa ”Love In The Dark” un po’ inosservata, ma di sicuro si tratta di un regalo gustoso per gli amanti di ”21”. L’interpretazione ammicca alla musica classic R&B, ma si fa “pesante” rispetto agli altri bani dell’album, insomma andrebbe ascoltata più volte o in determinati giorni, una traccia situazionale (come molte erano anche nel precedente album) che non è brutta, ma che non è bella quanto molte altre nell’album.
Il testo, nuovamente d’amore, presenta un incantevole ritornello:
”I can’t love you in the dark
It feels like we’re oceans apart
There is so much space between us
Maybe we’re already defeated”
09. Million Years Ago: Kurstin è decisamente molto ispirato per questo progetto e si nota. Una traccia così non si sentiva da tempo, una ballata da sala, con elementi della musica da sala, appunto, europea e sudamericana, un genere che andava molto di moda qualche anno fa, sapientemente riutilizzato da Adele per questa traccia numero 9. Forti richiami provengono anche dalla prima Mariah Carey di ”My All” in vesti forse più sensuali, quasi ricordando gli anni 60” in una diacronia musicale fatta di riferimenti musicali vari e di liriche struggenti.
L’ultima stanza è sicuramente la più esemplificativa e la più forte dal punto di vista testuale, in una climax ascendente assolutamente indescrivibile:
”I know I’m not the only one
Who regrets the things they’ve done
Sometimes I just feel it’s only me
Who never became who they thought they’d be
I wish I could live a little more
Look up to the sky, not just the floor
I feel like my life is flashing by
And all I can do is watch and cry
I miss the air, I miss my friends
I miss my mother, I miss it when
Life was a party to be thrown
But that was a million years ago
A million years ago”
E’ praticamente impossibile che venga estratta come singolo anche perchè si tratta di suoni completamente lontani da cio’ che piace agli USA, ma resta una delle migliori dell’album, assolutamente perfetta.
10. All I Ask: E le ballate continuano con un ospite speciale, infatti questa ”All I Ask” è stata scritta in collaborazione con Bruno Mars e di tutto punto ci sono i ”The Smeezingtons” alla produzione, di cui fa parte lo stesso Bruno Mars.
Dopo il capolavoro precedente le atmosfere non cambiano molto e il tentativo è quello di riprendere i suoni del brano precedente rendendoli forse più internazionali, fortissimi ancora i richiami alla prima Mariah Carey in un’emulazione decisamente ben riuscita e in una contaminatio di generi più discreta. Effettivamente quando si inizia ad ascoltare questa traccia si pensa immediatamente a Mariah. Probabilmente se affidata alla Mimi dei tempi d’oro la resa sarebbe stata migliore di quella di Adele, tuttavia dopo qualche secondo la cantante britannica riesce a farci “dimenticare” la Carey, offrendo una buonissima performance vocale.
Ancora una volta il tema amoroso ritorna quasi a voler presentare uno degli ultimi sprizzi dell’album che inizia la sua calata verso la dolcezza della fine, una fine che non puo’ che essere dolcissima dopo un risultato del genere
Non è tra le migliori ma è un’ottima conciliatrice dei vari generi a fine album.
11. Sweetest Devotion: A chiudere questo album c’è di nuovo Epworth con un brano dolce ma che non mette assolutamente da parte per questo l’estensione vocale della nostra Adele. Nulla di particolarmente innovativo o che aggiunga qualcosa all’intero progetto, ma senza dubbio una bella traccia di chiusura.
Come al solito quando ci si affida a Epworth la base non delude, ma in questo caso è meno particolare che in precedenza poprio perchè il ”momento più dolce” del finale deve essere lasciato alla voce della cantante che deve salutare, dopo undici bellissime canzoni, l’ascoltatore con un tripudio di emozioni e di virtuosismi.
Ebbene, se Adele voleva con questo progetto replicare gli ottimi risultati di ”21”, ha fatto un ottimo lavoro, che otterrà sicuramente la ”dolce devozione” dei suoi fan e dei suoi ascoltatori occasionali.
A completare l’esperienza “25” troviamo una Target Edition. Prima tra tutte ”Can’t Let Go’‘ che vede, per citare di nuovo una certa Christina Aguilera, la sua produttrice di prima linea, Linda Perry, un brano godibile ma che nella standard avrebbe probabilmente appesantito il tutto. Non è finita nella standard neanche ”Lay Me Down’‘, prodotta da Mark Ronson, il produttore in effetti sembra meno ispirato che in passato e questa canzone è assolutamente lontana dalle vette da lui toccate in precedenza, ma il risultato resta godibile. ‘‘Why Do You Love Me” chiude questa versione con più ritmo che in precedenza pur non colpendo l’ascoltatore tanto come altri pezzi della standard. Tutto sommato troviamo giusta l’esclusione di queste tracce dalla standard.
Quando si parla di una come Adele è facile cadere nel fanatismo: è senza dubbio una cantante piena di talento e con una texture vocale veramente buona, ma ahimè molti, sentendo una voce di questa portata, pur non capendo fino in fondo il tipo di studio musicale che c’è dietro tendono ad arricchire questo genere di interpreti solo con elogi, e guai a dire il contrario!
Di contro però, non bisognerebbe assolutamente cadere nell’errore opposto, ossia quello di considerare come eccessivi o immeritati i giusti riconoscimenti e sacrosanti complimenti nei confronti di tutte le sue qualità e della grandezza di questo progetto discografico, che riesce pienamente a metterle in luce. Tutto ciò è oggettivamente riscontrabile. Se in un interprete si ricercano determinate doti diverse da quelle di Adele (che in genere servono a sopperire a mancanze di altro tipo, in primis vocali) piuttosto che tentare di buttar giù una Adele, basterebbe semplicemente rivolgere la propria attenzione verso un altro tipo di intrattenimento.
Ogni pezzo in questo disco ha il suo perchè, ed Adele riesce ad impreziosire sempre e comunque anche quando non siamo davanti a brani colossal. Se il suo precedente album era pieno di ripetizioni, e gli stessi singoli lo hanno dimostrato, in questo caso la varietà aumenta pur non essendo totale: la redazione dell’album ha ben pensato di alternare brani che ricordano la “vecchia” Adele ad esperimenti totalmente nuovi, devo dire assolutamente riusciti, in molti casi, poi, i due filoni si uniscono creando dei veri e propri capolavori (vedi River Lea).
Proprio perchè è facile, in un progetto di tale portata trovare i lati positivi, dobbiamo sicuramente porre accento anche su qualche piccola negatività, prima tra tutte la scelta dei singoli: estrarre due pezzi simili tra loro e ai lavori precedenti è da una parte comprensibile, dall’altra, ora che ha ottenuto prova del fatto che l’audience non l’ha dimenticata potrebbe estrarre qualcosa di nuovo e più particolare, e speriamo che sarà così.
Altra nota sono i testi, ma è un problema che riguarda un po’ tutti i cantanti attuali: il leitmotiv amoroso in alcuni casi diventa un po’ troppo pesante e ci piacerebbe che la cantante sperimenti di più per poter creare una maggior varietà anche a livello di lyrics, sicuramente pero’ i risultati sotto questo punto di vista sono migliori rispetto al precedente album.
In ogni caso, l’ altissima produzione di questo progetto è indiscutibile, sta al gusto personale poi promuovere questo tipo di scelte stilistiche o meno.
Per i motivi sopra citati, promuoviamo l’album con ottimi voti, senza dubbio uno dei migliori dell’annata 2015, se non il migliore almeno per quanto riguarda il panorama pop.
Personalmente parlando, il disco non mi é piaciuto, tranne qualche canzone. Ricorda troppo 21 io da un artista voglio qualcosa di nuovo ad ogni ERA non ogni santa volta la stessa minestra scaldata.
Alla fine sono gusti, io preferisco i testi lunghi e dettagliati come quelli di Taylor <3
Beh, diciamo che sono passati alla storia più per i temi trattati… È il solito discorso: se parli d’amore, fai schifo; se parli di temi di guerra, politica, magari anche utilizzando termini banali, sei un mito. Comunque, boh, io li trovo fantastici, forse anche per la struttura semplice e lineare; poi alcune delle loro canzoni d’amore si ispirano a Shakespeare, che io adoro!
Contano un insieme di cose. Non conta solo il nome ovviamente.
Non ho detto che non conta per niente, lui ha fatto l’esempio di Circus e Femme Fatale e s’è tirato la zappa da solo: FF ha venduto meno di Circus, se il nome contasse davvero così tanto perchè ha venduto di meno? Eh.. e non ha saputo rispondere. LOL
No no, assolutamente
Si però da come l’avevi scritto sembrava come se volessi sminuire “No Strings Attached” che non è per niente un album da quattro canzoni banali da cestinare, poi magari ho capito male io e mi scuso!!
Veronica, il nome conta.. non solo quello. Ma conta eccome. E il discorso che faceva il ragazzo è giusto. Se vale per Adele vale per tutti.
Stai confermando quello che dico io, cioè che un album per piacere a tanta gente non debba per forza essere il migliore al mondo, semplicemente deve piacere. E 25 piace, Adele piace, a milioni di persone in questo momento, me compreso.
E lungi da me criticare il pop, considerato il fatto che sono un grandissimo fan di Britney Spears da 16 anni, figurati.
Senti, “No Strings Attached” non sarà l’album migliore al mondo, ma è una perla del pop, ci sono dei pezzi veramente buoni che hanno fatto la storia della musica pop fine anni novanta, inizio anni duemila, quindi per favore non me lo toccare quell’album, che è stata la colonna sonora delle mie medie e penso di tante altre milioni di persone che amano la musica POP!!
Sarà che a me i testi semplici non piacciono, però hai confermato quello che ho detto: testi corti e ripetitivi! Bob Dylan se li mangia proprio, non c’è paragone!
No, scusa, ma i Beatles hanno scritto dei testi incredibili e McCartney e Lennon vengono subito dopo Dylan come più grandi songwriter… Basta guardare “Let it be”, “Blackbird”, “Across the universe”, “Nowhere man”…
A me non è piaciuto. Non mi interessa dire che è tutto bellissimo,perfetto e stupefacente solo perchè è Adele (come fin troppi fanno). Onestamente mi aspettavo un disco diverso,l’ho trovato troppo simile al precedente.
Questo non cambia la grandezza di Adele: grande voce,grande artista. Ma questo non influenza la mia valutazione se il lavoro non è di mio gradimento.
Non preuccuparti che le sue canzoni le sa cantare 🙂
Certo che le ho lette, e lo stesso si può dire dei Beatles che hanno fatto canzonette con testi corti pieni di cliché assurdi che cantati oggi da una qualsiasi boyband sarebbero state schifate, ma visto che sono dei Beatles sono capolavori. Su questo concordo, un po’ meno sull’altro punto.
So benissimo quello che scrivo ma hai letto anche le frasi su Jackson e gli U2? Mica sono sempre capolavori, eppure, a giudicare dal nome, tanti pensano di sì.
Il ragionamento che fate con Adele, si può fare con tutti gli altri.
E con questo chiudo: non ha nulla di invidiare? Tranne scrivere canzoni che poi riesce a cantare?
Passo e chiudo, alla prossima 😉
Ero prontissimo a 25, ero pronto a rimanere senza fiato, invece niente tutto questo è successo!! Ho ascolto l’album a ripetizione da Giovedì notte per cercare di farmelo piacere a tutti i costi, ma neanche quello è servito!!Le tre canzoni che adoro completamente sono: Hello, Remedy e Water Under The Bridge, poi ci sono pezzi piacevoli come River Lea e Sweetest Devotion, ma gli altri non mi dicono più di tanto, per esempio Million Years Ago ha un testo bellissimo e mi ci ritrovo tanto, ma la canzone è troppo semplice e non trasporta!!Detto questo, penso si che meriti il successo, ma tutto questo successo??Non lo so veramente….
Ma se ne hai parlato tu LOL
”chi comprerebbe Prism se non fosse di Katy……”’ ti dimentichi quello che scrivi? XD
Il nome non basta certe volte e ho fatto quell’esempio di gente che prima stravendeva e ora non più, che poi alcune abbiano uno status mediatico è un altro discorso che non hai tirato in ballo prima.
E smettila di tirare in mezzo Taylor che non ha nulla da invidiare ad Adele.
Non rigiro la frittata per niente, sei tu che hai tirato in ballo solo e soltanto le vendite! Io avevo fatto un discorso generale, in cui le vendite erano una parte inclusa e basta.
Britney ha venduto per anni basandosi sul nome, basta vendere le 4 milioni di copie di Circus e le 2 di Femme Fatale!
Blackout? Disco di platino perchè è lei, altrimenti sarebbe finito nel cesso.
Madonna è diverso, perchè al suo nome era accostata l’idea dell’innovazione vera e propria e con Hard Candy e MDNA ha completamente toppato.
Inoltre, un calo fisiologico delle vendite è naturale per tutti. Quindi la questione del “nome” non puoi abbinarla solo alle vendite dei dischi, altrimenti i fatti che ho elencato prima nel mio commento non avrebbero senso!
TORNA DA TAYLOR SWIFT!!
Mo perchè m’avete cancellato i commenti??? Eh???
Ma perché ti piace rigirare la frittata per aver ragione? SI STA PARLANDO DI DISCHI, NON DI TOUR O TV!
Sì!
Che il rap non se lo cagassero più me n’ero accorto, intendevi Giuseppe?
Complimenti per la recensione! Sono d’accordo con voi un po’ su tutto e non capisco perchè molti siano rimasti delusi, non mi sembra che adele avesse mai parlato di un nuovo 21. Questo è 25, e in quanto tale, è differente, neanche poi tanto. Comunque credo fin’ora il miglior album del 2015!
L’album è POP, un ottimo prodotto POP, orecchiabilissimo e al primo ascolto ricordi già le parole, i ritornelli sono ripetitivi. Il prodotto è costruito perfettamente per piacere e sfrantumare la radio, quindi quando si ha una sfumatura alternativa nella descrizione delle tracce non si incontra il mio favore (come il paragone con FKA Twigs fuori luogo come pochi).
-I primi 4 pezzi mi piacciono molto. Anche Send My Love To Your New Lover che mi sembra una strizzata commerciale agli USA risulta centrato.
-Remedy a me invece non aggiunge nulla di nuovo, bella ballad ma ve ne sono altre molto più interessanti.
-Water Under The Bridge è invece la seconda strizzata d’occhio al mercato USA che però questa volta non mi convince, la produzione è abbastanza banale ricordando molti altri pezzi dalle sfumature dream degli ultimi tempi, mi sembra un qualcosa messa li per far successo e non adatta ad Adele, primo pezzo che boccio.
-River Lea è il pezzo su cui mi trovo in maggiore disaccordo, oltre al fatto che è mille anni inferiore a Rolling In The Deep, non lo trovo in assoluto il pezzo più alto del disco( che credo sia I Miss You), ma anzi mi passa al più inosservata. Non ha un ritornello incisivo, non ha un impronta forte nemmeno 1/5 di Rolling In The Deep. Insomma non c’entra niente, secondo paragone messo a caso. Love in The Dark per esempio l’ho apprezzata di più dell’osannata precedente.
-Million Years Ago a me ha ricordato alcuni lavori presenti nei primi lavori della Furtado, come Build You Up, mbho non la trovo così eccezionale come viene descritta. All I Ask non aggiunge e non togli nulla (se non il ricordare fin troppo Mariah)cosi come Sweetest Devotion e i brani della Deluxe.
In genere affermo anche io che Adele con 25 dimostra di essere rimasta ferma a 21, gli ingredienti dell’album sono gli stessi: testi, produzioni, atmosfere, orecchiabilità. Non bastano i due pseudo-esperimenti per cambiare le carte. Inoltre sento la mancanza in 25 delle sfumature Blues di One & Only e Take It All che non trovano eguali in questo lavoro.
Siamo in discesa da 21, ma con classe.
4/5 per me è più che sufficiente.
Purtroppo, se non sbaglio, non hanno più l’autore che si occupa di musica hip-hop, per questo non escono più recensioni su quel tipo di album 🙂
Per il resto, propongono recensioni di album pop, rnb e soul, che sono i tre generi principali di questo sito.
Recensione eccellente e che spiega perfettamente i motivi per cui apprezzo Adele, ma lei non è per tutti: c’è ancora chi preferisce le puttanpop che si devono spogliare per ottenere un decimo del suo successo; è vero che, se fosse nata negli anni ’60 o negli anni ’90, non avrebbe ottenuto tutto quel successo perché quella era la musica che andava di moda, ma, oggi come oggi, sta distruggendo tutte. #ProudOfHer
Quest’album è, per me, il migliore di tutto il 2015.
Concordo in tutto. Trovo che le canzoni dell’album sono tutte quasi allo stesso livello ma penso che i più papabili singoli siano questi 5 (di cui 2 già scelti)
1 singolo: HELLO
2 singolo: WHEN WE WERE YOUNG che è una delle 2 canzoni che più mi sono piaciute
3 singolo: REMEDY perchè acclamata nelle classifiche
4 singolo: WATER UNDER THE BRIDGE ha ottenuto un buon riscontro ed è un nuovo stile per Adele, buono come 4 singolo
5 singolo: RIVER LEA per concludere in bellezza fondendo i 2 “generi” che hanno contraddisitinto i singoli
Ragazza mia, Britney sta facendo ancora successo, soprattutto a Las Vegas, per il suo nome e basta. Non canta, a mala pena balla, perchè mai comprare il biglietto? Perchè è Britney Spears. E, grazie al nome, fa sold out ed è ancora presente nelle classifiche delle popstar più famose e pagate.
Christina ha preso vagonate di soldi a The Voice perchè è Christina Aguilera, non perchè i suoi ultimi anni siano stati esaltanti!
Il nome per loro basta ed avanza.
Su Avril Lavigne non mi esprimo, proprio non la calcolo nemmeno.
Madonna? Paga quelle tremende schifezze di Hard Candy e MDNA, creati con lo scopo di riprendersi un mercato, quello americano, che non la vuole più.
molta gente l’ha detto nei commenti ma io parlo in generale anche sui vari social ecc. si , ha un nuovo compagno ma le è stato spezzato il cuore varie volte e ciò la ispira . ma anche river lea parla d’amore ?
Sisi, tranquillo. La recensione mi è piaciuta molto, è che certi commenti non li capisco! Mi sembrano una contraddizione dietro l’altra!
Nessuno ha detto questo, però anche l’amore può essere vario 🙂
Mi piacerebbe una canzone d’amore felice da parte di Adele, non aveva un nuovo compagno?
perchè pensate tutti che l’amore sia un argomento ripetutivo ? sinceramente ve la immaginereste un’ adele che parla di party un po come dirrty di xtina ? una adele alla hello kitty di avril ? un’ adele di tik tok di kesha ? un’ adele alla 7/11 di beyoncè e cosi via ? perchè io non riesco ad immaginarmela. riassumendo sto cercando di dire che le canzoni d’amore fanno parte dello stile di adele , è un tema che le calza a pennello , non cerchiamo di cambiare qualcosa di perfetto per poi pentircene.
Mi dissocio completamente da ciò che è stato detto dei testi, l’amore non è un tema monotono, suscita tante emozioni e apre svariate intepretazioni.. Non tutti riescono però, se prendiamo Taylor le sue canzoni d’amore anche quelle che parlano di una sola persona, sono diveississime tra di loro: Forever % Always è aggressiva, Last Kiss è malinconinca e Holy Ground è gioiosa. Adele non è riuscita e mettiamoci in conto che le basi sono fatte al piano, le fanno sembrare uguali!
Per me non c’è stata un’evoluzione, era più ricercato 21(Tedder >>>>>>>>>>>> ), è madre e almeno mi aspettavo che metà disco fosse incentrato su questo e sul nuovo compagno, non sulla persona di 21. Ci stava giusto Hello e When You Were Young e basta!
Million Years Ago, quella sì che è una perla!
Se il nome bastasse, Avril Lavigne, Christina Aguilera, Britney venderebbero come 10 anni fa! Eh.
adorooooooooo !
album del 2015 per eccellenza. dalle canzoni che per me sono delle perle , ai ritmi originali e creativi , ai testi maturi e ben strutturati , alla voce di questa maestosa donna. album fantastico che per me supera 21 ma di tanto . mi piace questa sperimentazioni con i vari generi dalle ballad al pop al gospel addirittura al country ; questo è uno di quegli album che non ti stanchi mai di ascoltare. se battesse il record di oops… almeno lo avrà meritato <3 <3 . le mie preferite sono hello , when we were young , send my love (to your new lover) , river lea , million years ago , sweetest devotion e why do you love me <3 <3. voto 5/5
È praticamente quello che volevo scrivere io.. Sei un grande!
Condivido in pieno!
Siamo abituati male ad esaltare ciò che è stato e a disprezzare quel che abbiamo.
Spero che tu ce l’abbia con i commentatori e non con la recensione 🙂 ti trovi d’accordo con l’analisi fatta?
Ma Adele non ha mai detto di voler rilasciare il cd del millennio o di voler fare una rivoluzione musicale. Non capisco certe critiche, non è lei quella montata di testa che vuole strafare, al contrario di tante sue colleghe!
Adele piace per questo.
Christina Aguilera, vedo che è stata citata un paio di volte, avrebbe potuto tranquillamente fare una carriera alla Adele. Invece ha voluto (o qualcuno per lei) creare hype in altro modo nel corso del tempo, forse anche per la eccessiva concorrenza sul mercato di una Britney o una Beyoncé.
Adele ha riempito quel vuoto che si era creato agli inizi degli anni 2000, ossia la mancanza di una giovane cantante sulla scia di Mariah, Celine e Whitney.
Lei fa il suo lavoro nel miglior modo possibile.
Poi, per carità, ognuno ha i suoi gusti ma ripeto: non si può sentire “ha una bellissima voce e bei testi ma non è abbastanza” perchè cosa altro dovrebbe fare? Vi aspettate una coreografia alla Britney? Una Partition alla Beyoncé?
Perchè queste critiche non vengono fatte pure a Celine e Barbra che da decenni cantano la stessa roba (tra l’altro neanche se le scrivono le canzoni)?
E questa storia “se fosse stato proposto da altre cantanti nessuno se lo sarebbe filato”, grazie, ma lo sapete che vale per il 100% dei suoi colleghi? Gli U2 saranno almeno dieci anni che fanno la solita minestra riscaldata, per farvi un esempio. Chi avrebbe mai comprato Prism se non fosse stato di Katy? Vogliamo parlare di Hard Candy, Born This Way, Oops I Did It Again, 1989, Sasha Fierce e via dicendo?
Quanto diamo per scontato che album dei Rolling Stones, Jackson&co. siano belli a prescindere? Sempre! Perchè? Perchè c’è il loro nome sopra!
Fate passare il messaggio che valga solo per Adele. Se non fosse per il nome, il 90% almeno dei cantanti citati in questo blog sarebbe già sparito. Adele si sostiene sulla voce, quello che ogni cantante dovrebbe fare!
Poi, riguardo il cd, io lo trovo ottimo.
Si però spesso di un solo genere, magari verrebbe gradita una maggiore versatilità su questo sito, che un tempo c’era.
Ragazzi stiamo facendo un sacco di recensioni in questo periodo e ne proporremo sempre di nuove! “Purtroppo” ci sono tantissime releases. Abbiamo anche recensito degli EP di esordienti eh.
Il prossimo album si chiamerà 29? Visto le vendite me li gioco sti numeri, chissà… Vabbe, a parte gli scherzi, perchè non fate recezioni di album che meritano e non solo di fenomeni di massa?
È lo stesso voto dato dalla critica (76/100), ha preso meno di 21 (78/100) e lo stesso voto di 1989! La critica è molto divisa su quest’album e nel complesso non viene completamente esaltato, anzi 76 è un punteggio non fuori dal comune, semplicemente “tranquillo”! Con i testi non si è smossa da quelli di 21 nonostante lei avesse detto che sarebbero stati diversi, che l’album sarebbe stato più leggero!
Infatti ha avuto un voto decisamente alto, è normale in una recensione dare almeno qualche nota negativa.
Io avrei dato almeno mezza stella in meno al giudizio… Personalmente hello è bellissima, segue tantissimo lo stile di Someone like you, e quindi nonostante sia molto semplice (anche per il testo che rimane abbastanza “banale” perché non particolarmente sofisticato) mi è piaciuta molto! Send my love, non smetterò di ripeterlo: è il vero capolavoro dell’album! È diversa, è nuova, è un’adele che prova ad andare oltre i suoi limiti, si avvicina a qualcosa che non aveva mai cantato e le riesce benissimo! I miss you, sebbene abbia una bella musica, la trovo insopportabile: alla fine di ogni ritornello sembra che si stia strozzando! È esagerata e sinceramente mi viene da bocciarla del tutto, non è nulla di straordinario, se fosse stata un’altra cantante a cantarla così sarebbe stata massacrata e giustamente! When we were young mi piace tanto, molto bella! Remedy la ritengo inutile, davvero inutile, non aggiunge niente a quello che ha fatto sentire da sempre, un testo ancora una volta molto semplice e una musica che non ti trasporta per nulla, a tratti noiosa, facilmente eliminabile dal progetto. Water under the bridge: sì, bella!!!!! Quando Adele si distacca dalla solita Adele ne esce il meglio e si sente!!! Io personalmente sono stanco di un’adele da ballate pesanti e noiose, per quanto belle e coinvolgenti, perché ne ha fatte troppe! River lea è un esperimento uscito molto bene, è bella ma suona come qualcosa di già sentito. Per love in the dark concordo con voi al 100%: sebbene sia una canzone che presa singolarmente sia molto bella, dopo le prime sette canzoni diventa inascoltabile, quasi stancante, pesante, non riesci ad arrivare alla fine, magari sarebbe risultata migliore se fosse stata posta alla fine dell’album! Poi ci sono le ultime tre: million years ago, all i ask e sweetest devotion. Be’, delusione totale, non riesco a farmele piacere, pesanti e sicuramente già sentite e scontate, nulla di nuovo… In particolare l’ultima è troppo ripetitiva ( è stata forse anche la traccia giudicata piu negativamente dalla critica e a mio parere a ragione!).. Detto tutto questo tranne 5/6 canzoni (su 11, ricordiamolo, sono poche) le altre sono già sentite e poco convincenti (sempre secondo me) e non capisco come possa essere già considerato l’album del decennio, è un bell’album ma non un capolavoro, poteva fare meglio, e quindi penso che la metà delle copie che venderà dipendono più che altro dal suo nome… Penso che l’album sia più convincente di 21 che tranne alcune canzoni ho trovato davvero pesante, però non mi sembra il massimo della qualità e per le vendite che sta facendo, sì, mi sento personalmente di definirla in parte sopravvalutata!
Bella recensione anche se continuo a pensare che Adele e questo 25 siano sopravvalutatissimi, non vedo nessuna evoluzione, è la stessa Adele di 21 e di 19, la solita pappa sull’amore e bla bla. Speravo che la maternità avrebbe portato argomenti un po’ più interessanti ma vabbè, venderebbe 4 mln anche con un cd di rutti, motivo per cui continuo a trovarla sopravvalutata.
Il voto è esageratissimo, io lo valuterei intorno al 70.
Ogni volta gli stessi commenti: bello ma non è il disco del secolo, bello ma non da milioni di copie in una settimana, sopravvalutata ecc.
Allora, chi ha mai detto che 25 DEVE essere il cd più bello degli ultimi 100 anni? Chi ha mai detto che un disco che vende 2 (e più) milioni di copie in una settimana DEVE essere per forza il più bello? Secondo il vostro ragionamento No Strings Attached degli N*Synch è il miglior album al mondo, e così non è ovviamente.
Se vende tanto è semplicemente perché incontra il gusto di un pubblico vastissimo, non solo dei teenager, non solo degli adulti. Ogni persona compra l’album per piacere personale, non per questo Adele deve dimostrare di essere la miglior cantante al mondo con il miglior album al mondo, datele un po’ di respiro a sta ragazza! Ha semplicemente rilasciato un disco che la rappresenta, senza velleità di perfezione o di essere la migliore di tutte! È un disco pop, bellissimo a mio dire (lo sto proprio amando), che piace a tante, tante persone. Fatevene una ragione.
Continuo a pensare che se questa donna vende in una settimana 4 milioni di copie un motivo ci sarà. Adele credo sia l’unico caso al mondo a riuscire a mettere d’accordo tutti dai più grandi ai più piccoli. La musica è ormai in crisi da qualche anno, allora ben venga che ci siano artisti che riescono a fare questi numeri oltretutto con un album di una classe unica!
Adele riesce a toccare le corde più profonde dell’animo e con 25 ne ha dato conferma.
Non capisco come non si può essere trasportati dalla magia di una ‘Million Years Ago’ o di una ‘River Lea’, ti fanno entrare in un turbinio di emozioni e ne rimani intrappolato.
Inoltre volevo precisare che Adele non è assolutamente rimasta ferma a 21. Innanzitutto in 21 Adele guardava al passato con gli occhi di una ragazza che non aveva in mano la sua vita e che provava rancore, solitudine e malinconia ripensando a suoi vecchi amori, ora invece è una donna che addirittura lascia e non viene lasciata. Inoltre 21 era un album molto più omogeneo rispetto a 25, fin troppo lineare e alla lunga ripetitivo. Invece in 25 Adele, anche se non in grandi misure, ci propone qualcosa di diverso dal suo repertorio ( Water Under The Bridge, Send My Love ) che danno all’album un colore diverso e lo rendono sicuramente più eterogeneo.
Ci troviamo davanti a, come avete già detto voi, all’album pop per eccellenza di questo 2015 e non solo. Cara Adele se ha intenzione di sfornare album del genere per il resto della tua vita spero tanto di poter ascoltare un 110. Grazie <3
Grande Adele!!! Bellissimo disco…devo ancora ascoltarlo bene ma mi piace già molto! Bella recensione fatta molto bene! Concordo con tutto è anche se Adele ha estratto due singoli simili a me piacciono entrambi un sacco!!! Ma quindi nei suoi testi ci sono tante figure retoriche????
È un buon album e fino a qui tutto bene, anche perchè da Adele dopo due anni non ci si poteva aspettare altro. Adele è brava e il disco ben fatto e sicuramente è gia vincitore di almeno 5/6 Grammy nel 2017. Però diciamocelo, l’avesse sfornato Christina Aguilera quest’album non se lo sarebbe filato nessuno, anzi, forse sarebbe stato anche massacrato abbondantemente. Ripeto, è un bel disco con ottime produzioni e una resa vocale degna di una che deve essere definita Cantante, ma sicuramente il nome ADELE ha fatto la sua buona parte per le copie che ha veduto con “Hello” e che venderà con “25”. Ci tengo a precisarlo di nuovo, bel disco, ma non assolutamente da 4MLN di copie in una settimana.
Io continuo a pensare che questo non sia un disco perfetto e robe simili. 21 è di gran lunga superiore. Adele è rimasta ferma proprio a 21, stesse produzioni , stessi testi ecc. e continuo a pensare che se quest’album portasse un altro nome NESSUNO SE LO SAREBBE FILATO!!
Le mie preferite sono Remedy, Hello e Million Years Ago.
Voto 69/100
Dopo svariati ascolti il mio giudizio non cambia, un ottimo lavoro ma non il cd del millennio, alcune tracce sono belle, alcune non mi trasmettono alcunché!
Personalmente sento la mancanza di una traccia “super” a livello di Rolling in the deep o Set fire to the rain… ragione per cui preferisco ancora 21!
Le mie tracce preferite sono River Lea, Love In The Dark, I Miss You e Hello!