Questa settimana torno a parlarvi dei singoli artisti che più hanno venduto negli anni ’90. Tra tutti ho scelto di dedicare un’articolo completo a Mariah Carey, cantautrice, attrice e produttrice discografica.
Come evidenziato su wikipedia, Mariah è stata molto popolare in tutto il decennio degli anni ’90 e grazie ai progetti registrati in quel periodo, ha potuto buttare le basi che gli hanno permesso di diventare l’artista femminile che ha venduto più dischi nel mondo….
300.000.000 di album che gli hanno permesso anche di vincere sei Grammy Awards; 31 World Music Awards (diventato record nel 2006, classificandosi la donna che ne possiede di più), e ben 89 nominations ai Billboard Music Awards, 76 di questi vinti (anche questo registrato come record) ed è l’unica donna al mondo ad aver ricevuto il The Artist of Millennium (insieme con Michael Jackson; si sono consacratii gli artisti del millennio).
Detto questo, evidenziamo allora i maggiori progetti che hanno più venduto nel periodo 1990-1999.
Contenuti dell'articolo
Mariah Carey
Bastò il primo album omonimo di Mariah Carey per capire che era nata una grande stella.
La voce incredibile dell’allora ventenne e il fatto che fosse coautrice di tutti pezzi del disco, la innalzarono al di sopra della massa di dive post-Whitney e a dispetto di un avvio un po’ lento, dopo 36 settimane l’album arrivò al numero uno della classifica di Billboard, vincendo 2 Grammy.
Diversi produttori si dedicarono al materiale scritto a quattro mani dalla Carey con Ben Margulies, creando un suono commerciale ben rifinito per un album che si articolò in ballate dense di emozioni e sintetizzatori assieme ad un Pop-Soul allegro… il tutto sovrastato dalla sorprendente voce dell’artista.
Il brano di apertura “Vision Of Love” fu il primo singolo della cantante e il suo primo numero uno, una ballata con uno swing arieggiante in cui il produttore Rhett Lawrence fece buon uso di vocalizzi ansimanti e tastiere sensuali. “There’s Got To Be A Way” e “Someday”, di chiara influenza Gospel, furono invece più veloci ed orecchiabili, mentre “You Need Me” risultò più spigolosa.
L’album che nel mondo ha piazzato ben 15.000.000 di pezzi venduti, produsse quattro numeri uno e furono le già citate “Vision Of Love” e “Someday”, più le ballate “I Don’t Wanna Cry” e “Love Takes Time”.
Quest’ultima sigillò da quel momento in poi la collaborazione con Walter Afanasieff per tutti gli anni ’90.
Music Box
Il terzo album registrato in studio segnò il ritorno di Mariah Carey in vetta della classifica degli album negli States dopo il live “MTV Unplugged”, dove rimase per ben otto settimane. Spesso accusata di cantare sopra le righe, in “Music Box” la Carey si trovò nella difficile situazione di dimostrare che poteva limitare gli eccessi.
Le sue pirotecniche acrobazie vocali esplosero inevitabilmente, ma in questa occasione l’artista e il coautore e produttore Walter Afanasieff riuscirono a dare un’impronta omogenea e di più basso profilo.
L’approccio più misurato non poté scalfire l’interesse dei fan e le sue prodezze sulla scala musicale emersero inalterate nelle grandi Hit “Hero” e “Dreamlover”, in cui il lato emotivo ebbero il sopravvento.
Non a caso grazie a questa particolarità, ”Music Box” è tutt’ora l’album più venduto dell’artista femminile che più ha venduto negli anni ’90.
Furono fatti degli ovvi confronti tra le dive più dotate di quegli anni…. tra la Carey, Whitney Houston e Celine Dion, ma non vi fu alcun dubbio che come autrice, Mariah fece la differenza.
In “Music Box” tutte le canzoni (tranne la cover “Without You”), recarono la sua firma e la stessa fu molto astuta nello scegliersi i migliori collaboratori e produttori sul mercato sino a quel momento.
“Music Box” ha venduto nel mondo 32.000.000 di copie.
DayDream
Il quarto album di Mariah Carey “Daydream” che vendette nel mondo meno del precedente ma pur sempre la cifra ragguardevole di 25.000.000 di unità, fu probabilmente quello che meglio seppe combinare i tre elementi che ne fecero l’artista femminile più venduta del decennio: la sorprendente voce da cinque ottave, le ballate per cui era ben nota e l’aggiunta delle sonorità R&B che avrebbero poi caratterizzato i dischi successivi.
Il brano di apertura “Fantasy” fu il primo singolo di un’interprete femminile a debuttare direttamente al numero uno della Hot 100 e mise in evidenza il nuovo ritmo della cantante, la cui voce risultò ulteriormente, grazie ad un campionamento di “Genius Of Love” dei Tom Tom Club, accompagnata da cori contagiosi e multiformi.
“Always Be My Baby” ricordò il Pop degli anni ’60 e “Long Ago” ne proseguì il ritmo, mentre in “One Sweet Day” (che rimase al numero uno per il tempo record di 16 settimane) la Carey si esibì insieme ai Boyz II Men, il più grande gruppo R&B in quel momento.
Ovviamente fu nelle ballate che la sua voce rese al meglio, come nelle sognanti “Undermeath The Stars”, “I Am Free” e la cover dei Journey “Open Arms”, che divenero nel tempo i grandi classici dell’artista.
Il nostro viaggio tra i dischi più venduti degli anni ’90, continua la prossima settimana certi di farvi cosa gradita. Nel frattempo i vostri commenti sono sempre preziosi, motivo per cui vi chiediamo: quale di questi tre album più ha soddisfatto la vostra anima?