Britney Spears parla del suo controverso ed epico capolavoro “Blackout” che tra meno di un mese festeggerà 10 anni.
Il grande pubblico della musica Pop difficilmente avrebbe immaginato che nel lontano 26 ottobre di quasi 10 anni fa sarebbe uscito uno dei dischi che ha più rivoluzionato il mondo dell’Elettronica, ha mutato dalle radici tendenze e gusti musicali e ha segnato l’affermarsi di generi fino ad allora impensabili nel panorama mainstream (uno su tutti, la Dubstep).
Stiamo ovviamente parlando di Blackout, il celeberrimo quinto album in studio della popstar Britney Spears che, nonostante stesse affrontando nello stesso periodo una tremenda crisi personale, riuscì a creare uno dei suoi lavori più personali (fu, infatti, produttrice esecutiva dell’intero disco) e più riusciti a livello di sound della sua carriera.
A 10 anni di distanza dalla sua uscita Blackout è ancora riconosciuto dai fan di Britney come uno dei migliori album della cantante e come un vero e proprio trend-setter, essendo uno dei pochi lavori Pop ad essere entrato nella prestigiosa Rock and Roll Hall of Fame.
Per celebrare quest’importante anniversario il magazine musicale The Fader ha dedicato all’album un articolo molto speciale, non solo celebrando i grandi risultati raggiunti da Blackout, ma anche intervistando artisti ispirati dalla Spears, diversi produttori del disco e, ovviamente, la stessa Britney, che si è completamente aperta in merito all’album rivelando:
“‘Blackout’ è stato il primo album in cui abbia collaborato con Danja, e lui mi ha dato l’opportunità e la libertà di lavorare su sound e influenze molto più urban. Mi ha davvero ispirato! Ho anche avuto la possibilità di cantare di più e usare la mia voce in modi in cui non avevo mai fatto prima. La magia di ‘Blackout’ è stata in realtà molto semplice. Non è stato così meditato. Ho solo fatto ciò che sentivo, e ha funzionato. A volte meno è meglio, penso sia così”.
Oltre a questa dichiarazione, Britney Spears ha voluto parlare anche di una delle canzoni che più ama dell’album:
“Ancora mi esibisco con ‘Freakshow’ nel mio show di Las Vegas – è una delle mie canzoni preferite che non sono mai state rilasciate come singolo. è davvero molto divertente e mi dà la possibilità di far sentire coinvolto il pubblico. Sì, è sfrontata. E amo la sfrontatezza!”.
Chissà se questo anniversario farà mai pensare a Britney di regalarci un Blackout 2.0! Cosa ne pensate?
Già 10 anni, mamma mia! Ricordo benissimo il ritorno di Britney, fu molto strano e particolare, perchè non si sapeva come stava, cosa proponesse al pubblico. Gimme more colpì nel segno!
Sì sì, la conosco ^^
Pietra miliare del pop moderno per me. Tutto ciò che è successo dopo è grazie a quell’album. Mi piacerebbe un sacco sentire delle nuove produzioni di danja, anche non per forza con britney
è questione di gusti ma non per questo tocca ovviamente chiamarla non “arte”, dal punto di vista canoro e di popstar sarà per te il suo album peggiore, ma da un’altro punto di vista risulta tra i lavori più geniali che ha interpretato.. intoltre in Blackout erano previste anche ballads ma purtroppo non hanno superato il final cut (ascolta Let Go per esempio).
Il mio problema è che non riesco ad accettare il rilascio di un album dove non c’è un minimo di voce naturale, dal momento che pur sempre di una cantante stiamo parlando. Anche Britney Jean contiene canzoni dove la voce è super editata ma anche altre dove la si può apprezzare in quasi completa naturalezza. In Blackout non c’è neanche una canzone così, pertanto lo reputo il suo peggior album. Capisco il tipo di arte a cui tu ti riferisci ma non è quello a cui mi riferivo io, che è relativo alla capacità di espressione canora, totalmente annullata in questo album.
si ma l’album di una come Britney non è mai da considerare solo sul punto di vista vocale, quella è una critica che riguarda solo Britney, noi parliamo di un lavoro completo, un lavoro di tantissima gente con tantissimo talento che è riuscito a creare un album che è rimasto nell’immaginario collettivo appunto per il periodo e per queste sonorità elettroniche presenti anche nella voce. Blackout è un lavoro che non vale meno di Glory per la mancanza di una voce “naturale” la musica non è solo voce, Blackout non sarebbe lo stesso con una voce naturale e si capisce dalle demo. Ogni genere di musica è diverso e richiede cose diverse. Non definirla arte solo perchè manca la voce di una vocalist naturale è veramente sminuire un talento diverso da quello vocale, l’editing vocale richiede tantissima conoscenza musicale, pazienza e un’orecchio sviluppato per rendere perfetta la voce sulla base.
Sì ma è un lavoro che denota capacità di editing, appunto, e non di canto…diversi sono album come baby one more time e Glory dove si apprezzano il timbro,le sfumature delle voce e le capacità canore di Britney, tutte cose che in Blackout spariscono e ciò mi fa pensare che chiunque avrebbe potuto cantare le stesse canzoni.
Come si vede che non conosci neppure il significato della parola “rispetto”. Forse dovresti farti una cultura.
beh c’è tantissimo lavoro dietro, è come uno synth, solo che si tratta di una voce, tocca modulare le vibrazioni, le transizioni tra una nota ed un’altra, c’è veramente tanto da fare (dipende dal livello di editing che ti serve)
Non il mio preferito di Brit, ma adoro Gimme More e Piece of Me.
E questo sarebbe un commento rispettoso??? Ma fatti na risata
Potrei dire lo stesso del tuo cervello ma non lo faccio perché rispetto le opinioni altrui, benché diverse dalle mie.
A me questo tipo di “arte” non piace, neppure la definisco tale…
Capolavoro assoluto. Blackout è la fondamenta e le basi del pop mainstream che conoscete oggi.
Appunto, i vocals di Blackout sono perfetti. Possono risultare un po’ più superficiali perché era il periodo in cui andavano di moda i sintetizzatori, ma quel album è un capolavoro.
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“mi sembra di sentir cantare un robot” immagina il gran lavoro dietro per ottenere certi vocals ed effetti, è arte extra che rende il lavoro ancora più dettagliato (poi ovvio i gusti sono gusti)
Per me Blackout è il peggior album della Spears, per il semplice fatto che mi sembra di sentir cantare un robot piuttosto che una persona, e anche perché non proprio tutte le canzoni mi sono piaciute. So di andare contro tendenza ma questo è ciò che ho sempre pensato di quest’album. Quindi no, non vorrei mai un Blackout 2.0