Dopo aver parlato tre come back le cui dinamiche sono state rese abbastanza chiare dalle rispettive interpreti, ora vorrei parlarvi di tre ritorni in scena che sono stati iniziati dalle rispettive interpreti tramite la release di uno o due singoli ma che non hanno avuto come epilogo la pubblicazione di un album.
Nel 2014 abbiamo avuto ben 3 esempi di popstar molto fortunate in passato che sono ritornate con dei singoli inediti ottenendo risultati o completamente fallimentari comunque inferiori alle loro aspettative e che per questa ragione non hanno ancora pubblicato i loro album.
Sto ovviamente parlando di Hilary Duff, Gwen Stefani e Fergie, tutte donne assenti da molto tempo dal musicbiz e che hanno per questa ragione subito un calo di popolarità che ha impedito loro di tornare a brillare come avevano sperato. Ma procediamo con ordine.
Tra le tre, la prima a tornare in campo è stata Hilary Duff. A 8 anni dal suo album della maturità “Dignity”, dopo un lungo periodo passato a lavorare solo come attrice e scrittrice, l’artista è finalmente tornata ad occuparsi di una delle branche del mondo dello spettacolo che le ha permesso di acquisire una notorietà maggiore: la musica.
Il 29 giugno la cantante ha rilasciato il come back single “Chasing the Sun”. Lontana dalle influenze elettroniche di “Dignity”, l’interprete ha scelto di puntare su un sound molto dolce e pacato rilasciato una canzone folk-pop oggettivamente ascoltabile ma molto deludente se confrontata con le sue precedenti hit, e così neanche un video molto divertente è bastato per garantire il successo del singolo, il quale è stato presto declassato a buzz single.
Per riscattarsi, Hilary ha immediatamente rilasciato un brano di tutt’altra fattura: la piacevolissima “All About You”. Anche questa volta alle prese con un sound folk-pop, ci troviamo ora dinanzi ad un brano che il confronto con le sue precedenti hit lo regge eccome, un brano dal potenziale altissimo e che ci riporta indietro nel tempo restituendoci il timbro angelico della Duff. Questa volta il potenziale c’era, e la stessa Hilary sembra essersene accorta visto che al brano è stata dedicata molta più promozione rispetto al precedente.
Nonostante ciò, fatta eccezione della singola Australia, neanche questo brano è riuscito a sfondare, e per questo motivo l’interprete è ritornata in studio a lavorare sul suo nuovo progetto, nella speranza di trovare il sound giusto per tornare al successo. Personalmente io faccio il tifo per lei: in passato ci ha offerto dei brani davvero deliziosi e sono sicuro che potrà farlo ancora. Eccovi ora i suoi singoli più recenti.
Passiamo ora a quella che tra le tre ha ottenuto un po’ di successo in più: Fergie. La voce femminile dei Black Eyed Peas non rilasciava un album da solista dal lontano 2006, anno in cui scalò tutte le classifiche vendendo oltre 10 milioni di copie in tutto il mondo con l’album “The Duchness”. Dopo anni in cui si è dedicata alla fase dance dei BEP, l’interprete lo scorso anno è tornata finalmente a fare il tipo di musica che le riesce meglio: quella black.
Lo scorso 29 settembre la cantante è tornata in veste di rapper con il singolo “L.A. Love (L.A)”, un brano hip hop dal sound decisamente moderno in cui l’artista si concentra su un giro per il mondo immaginario raccontando di varie tappe tra numerose città. Si tratta di un’idea che sicuramente non fa pensare ad un testo molto profondo ma che nella pratica, unita ad un sound molto accattivante, ha prodotto un risultato davvero catchy.
Dopo un periodo iniziale in cui è passata completamente inosservata, in seguito alla pubblicazione di un remix con YG e all’esecuzione di un’apprezzata performance durante gli American Music Awards il brano ha conosciuto una forte risalita che gli ha permesso di posizionarsi all’interno di numerose classifiche e di spingersi fino alla top 30 della Billboard Hot 100, un risultato discreto che non bastava per pubblicare un album ma che di sicuro consentiva di andare avanti con un secondo singolo.
Nonostante ciò, Fergie sembrerebbe voler ottenere molto di più e per questo è ritornata in studio per creare del materiale che le consenta di trasformare anche il suo secondo album in un grande successo. Vedremo cosa tirerà fuori dal cilindro, per ora torniamo ad ascoltare il suo ultimo singolo.
Concludiamo adesso con quella che è stata l’ultima a tornare in scena con un nuovo singolo, nonostante avesse iniziato a rendersi visibile già da molti mesi: sto parlando di Gwen Stefani. La leader dei No Doubt aveva interrotto la sua parentesi di grande successo come solista nel 2006, anno della release del suo ultimo disco “The Sweet Escape”. Dopo anni in cui è tornata a dedicarsi alla carriera dei No Doubt, Gwen ha deciso di rimettersi in gioco come solista.
L’occasione si è presentata l’1 ottobre quando l’interprete è tornata con un brano molto più pacato rispetto al classico pezzo in stile Stefani: la mid tempo synthpop “Baby don’t Lie”. Canzone catchy ed orecchiabile, il brano ha suscitato pareri contrastanti tra i fan dell’artista, i quali si sono divisi in una fazione favorevole al brano ed in una che voleva da Gwen un ritorno allo stile di brani come “Hollaback Girl”. Visto il flop del brano, Gwen ha assecondato questi ultimi ricorrendo ai ripari col secondo singolo.
Prodotta dal suo fido collaboratore Pharrell, “Spark the Fire” ci ha restituito la Gwen casinista e grintosa di cui eravamo orfani da troppo tempo ma, se con questa volta tutti i fan sono stati soddisfatti, lo stesso non si può dire del pubblico, il quale ora come ora non sembra più in grado di apprezzare brani del genere. Gwen ha provato a lanciare il brano dedicandogli molta più promozione rispetto al precedente, ma questo non è bastato.
Visti questi risultati, anche Gwen sembra essere tornata in studio per creare qualcosa che possa fare breccia su un pubblico completamente diverso rispetto a quello che le ha permesso di vendere milioni e milioni di copie sia in gruppo che da solista. Ci riuscirà? Nel dubbio torniamo ad ascoltarci i suoi ultimi singoli.
Che ne dite? Riusciranno le nostre eroine a tornare in voga?