Si è da poco conclusa la seconda semifinale della 63° edizione dell’Eurovision Song Contest in diretta dall’Altice Arena di Lisbona, Portogallo.
Iniziata poco dopo le 21, anche la seconda serata ha seguito la scia della prima, scorrevole in termini di tempistiche televisive ed esibizioni senza troppe attese.
L’Italia era coinvolta con la giuria ed il televoto, ma un clamoroso disservizio ha messo fuori uso le utenze di tre gestori sui cinque principali (3, Wind e PosteMobile), riducendo dunque di molto le possibilità di voto per il nostro paese.
Ecco a voi tutte le pagelle della serata:
Contenuti dell'articolo
01 Alexander Rybak – That’s How You Write a Song – Norvegia
Se la faccia di Alexander Rybak vi è familiare è perché nel 2009 vinse l’Eurovision Song Contest con Fairytale. Quindi chi meglio di lui sa spiegarci come scrivere una canzone? That’s How You Write a Song è il brano che Alexander ha deciso di portare a Lisbona. Luci e fuochi d’artificio per una canzoncina che non riesce a spingere più di tanto, piatta per tutta la durata dell’esibizione.
ESITO: Accede alla finale
Voto canzone: 6
Voto performance vocale: 6
Voto look: 6.5
Voto stage: 7-
02 The Humans – Goodbye – Romania
Brano molto intenso, con tante aspettative importanti, peccato che gli Humans non siano all’altezza dei Cranberries. Infatti il loro rock è un po’ come quello portato da Emma Marrone sul palco degli Eurovision qualche anno fa…
ESITO: NON accede alla finale
Voto canzone: 5
Voto performance vocale: 6.5
Voto look: 6.5
Voto stage: 7
03 Sanja Ilić & Balkanika – Nova Deca – Serbia
Interessante il brano folk balcanico portato quest’anno dalla Serbia. Partito molto molto lento si è ripreso poco dopo con un bel ritornello dance. Interessanti come artisti ma a lungo andare la voce della cantante potrebbe stancare.
ESITO: Accede alla finale
Voto canzone: 6.5
Voto performance vocale: 7
Voto look: 6.5
Voto stage: 7
04 Jessika feat. Jenifer Brening – Who We Are – San Marino
La piccola repubblica quest’anno propone la maltese Jessika featuring la tedesca Jenifer, la prima nel ruolo di Jessie J e la seconda nel ruolo di Nicki Minaj con rap a sorpresa. Per qualche ragione, con loro sul palco anche quattro robot danzanti! Nessuno sa il perché. Dopo lo sgarbo dell’anno scorso ai danni dell’Italia…
ESITO: NON accede alla finale
Voto canzone: 6
Voto performance vocale: 5
Voto look: 6
Voto stage: 6.5
05 Rasmussen – Higher Ground – Danimarca
La Danimarca sbarca a Lisbona con un vichingo. Higher Ground è ispirata alla storia di Magnus Erlendsson, conte non violento, martire e santo del XI secolo. Ci sono storia e concept, pretendere anche una bella canzone era troppo. Una delle esibizioni più teatrali della serata, con tanto di effetto neve nel finale.
ESITO: Accede alla finale
Voto canzone: 6.5
Voto performance vocale: 6.5
Voto look: 5
Voto stage: 7
06 Julia Samoylova – I Won’t Break – Russia
Dopo i dibattiti diplomatici dell’anno scorso tra la Russia e l’Ucraina, Julia Samoylova ha un’altra chance a Lisbona con una canzone piuttosto anonima e alquanto noiosa, forte soltanto nel ritornello, ma è chiaro che qui la musica passi in secondo piano rispetto alla politica: come verrà riaccolta la Russia in gara quest’anno?
ESITO: NON accede alla finale
Voto canzone: 7
Voto performance vocale: 7
Voto look: 5
Voto stage: 7.5
07 DoReDos – My Lucky Day – Moldavia
Dopo essere arrivati terzi a sorpresa con la canzone del sax l’anno scorso, i moldavi puntano nuovamente sulla musica brutta. Del resto, li abbiamo incoraggiati anche noi coi nostri 12 punti. Speriamo che non sia così anche questa volta. La canzone punta molto sulla scenografia e sull’impatto visivo. Potrebbero anche arrivare in alto ma, più che all’Eurovision Song Contest, sembra di stare ad uno spettacolo teatrale.
ESITO: Accede alla finale
Voto canzone: 5
Voto performance vocale: 6
Voto look: 7
Voto stage: 8
08 Waylon – Outlaw In ‘Em – Paesi Bassi
I Paesi Bassi puntarono sul country nel 2014 e arrivarono secondi coi Common Linnets. La metà maschile di quel duo torna in gara quest’anno, cercando di portare il Tennessee in Portogallo con delle brutte camicie da rodeo. Waylon ci crede tantissimo ma in una gara in cui non si possono suonare strumenti, la sua esibizione sembra avere poco senso. Esibizione abbastanza piatta. La cosa bella? Il suono della chitarra elettrica in sottofondo.
ESITO: Accede alla finale
Voto canzone: 5.5
Voto performance vocale: 6
Voto look: 5
Voto stage: 5.5
09 Jessica Mauboy – We Got Love – Australia
Gli australiani sono gli ultimi arrivati, ma hanno studiato bene il format e hanno collezionato tre risultati in top 10 in tre anni. La loro proposta per Lisbona è altrettanto efficace: è un inno di empowerment da manuale, con una produzione contemporanea e la voce di una ragazza sorridente dall’immagine pulita. La partecipazione di Jessica Mauboy è inoltre significativa perché è per metà indigena australiana. Si vede che gli australiani ci sanno fare con le canzoni, hanno un’impronta davvero internazionale. Promossa.
ESITO: Accede alla finale
Voto canzone: 7.5
Voto performance vocale: 7.5
Voto look: 7
Voto stage: 6.5
10 Ethno-Jazz Band Iriao – For You – Georgia
I georgiani hanno sentito la canzone che ha vinto l’anno scorso e hanno deciso di riprodurne un po’ il mood, ma in georgiano e con molti gilet. Tutto sommato sarebbe anche gradevole, ma avrei fatto cantare una sola persona. Il Volo + Sobral + preghiera = Ethno-Jazz Band Iriao.
ESITO: NON accede alla finale
Voto canzone: 5
Voto performance vocale: 6
Voto look: 5
Voto stage: 5
11 Gromee feat. Lukas Meijer – Light Me Up – Polonia
Mi è venuto in mente che il genere musicale dell’Eurovision si può riassumere con la parola “Avicii”. Da qualche anno a questa parte, almeno metà delle canzoni in gara cercano di riprodurre quel sound. Questo è uno di quegli esempi, brano orecchiabile, con un ritornello che fa ballare tutta l’arena. Molto bravi.
ESITO: NON accede alla finale
Voto canzone: 7.5
Voto performance vocale: 6.5
Voto look: 7
Voto stage: 8
12 Christabelle – Taboo – Malta
Dentro c’è talmente tanta roba che non si sa da dove iniziare: richiama una decina di film/telefilm distopici senza plagiare niente, e ci aggiunge un messaggio sulla salute mentale, una causa che sta a cuore alla cantante Christabelle. Il tutto avvolto in una produzione svedese perfetta per far ballare l’Euroclub fino al 2019. Una canzone molto potente, senza alcun aspetto negativo.
ESITO: NON accede alla finale
Voto canzone: 7
Voto performance vocale: 6.5
Voto look: 6.5
Voto stage: 7.5
13 AWS – Viszlát Nyár – Ungheria
Finalmente un po’ di metal in ungherese. Il brano di AWS è molto meglio di tante canzoni pop/folk/dance che sentiamo tutti gli anni, quindi ben vengano questi tre minuti di giovedì sera ricchi di chitarre elettriche, batteria, e tanto, tanto fuoco. Che carica questi ragazzi.
ESITO: Accede alla finale
Voto canzone: 7.5
Voto performance vocale: 6.5
Voto look: 6.5
Voto stage: 8
14 Laura Rizzotto – Funny Girl – Lettonia
La Lettonia, che nelle ultime edizioni si è sempre fatta notare per le sue proposte hipster, quest’anno si è un po’ calmata. Il livello resta alto: la canzone è scritta, arrangiata e interpretata bene, ma non è sorprendente. Laura ricorda un po’ Alicia Keys e Lana Del Rey.
ESITO: NON accede alla finale
Voto canzone: 6.5
Voto performance vocale: 7
Voto look: 7
Voto stage: 5
15 Benjamin Ingrosso – Dance You Off – Svezia
Dal 2011 a oggi hanno mancato la top 5 solo una volta e vinto due volte: quanto può durare il regno della Svezia? A Lisbona si presentano col ventenne Benjamin Ingrosso e una canzone 50% Justin Bieber, 25% The Weeknd e 25% Justin Timberlake, dal grande appeal radiofonico. La messa in scena è come sempre futuristica e impeccabile. Non sono in odore di vittoria, ma faranno molto bene.
ESITO: Accede alla finale
Voto canzone: 8
Voto performance vocale: 7
Voto look: 7
Voto stage: 8
16 Vanja Radovanovic – Inje – Montenegro
Se l’Europa l’anno scorso non era pronta per Slavko e la sua treccia rotante, questo brano è davvero indigeribile e noioso, recupera qualcosa nel finale con il cambio di tonalità e di luci ma rimane comunque abbastanza piatto. Lui invece ancora peggio con un vestito che assomiglia ad un pigiama.
ESITO: NON accede alla finale
Voto canzone: 6
Voto performance vocale: 6.5
Voto look: 6.5
Voto stage: 6
17 Lea Sirk – Hvala, ne – Slovenia
La Slovenia è inaspettatamente moderna e urban. Cambiando la lingua, potrebbe quasi essere k-pop, e anche nella messa in scena ci sono delle idee semplici ma efficaci. Inaspettato pure la gaffe a metà esibizione quando la base musicale si interrompe. Forte, merita la top 5.
ESITO: Accede alla finale
Voto canzone: 8
Voto performance vocale: 7.5
Voto look: 7
Voto stage: 7.5
18 MELOVIN – Under The Ladder – Ucraina
Grazie al sito dell’Eurovision, che ci informa che il cantante ucraino ha scelto di chiamarsi MELOVIN unendo Halloween e Alexander McQueen. La sua idea di scena è a dir poco favolosa: salire una scala che porta a un pianoforte a coda mentre l’impalcatura sotto di lui va a fuoco. “Monster Ball” levati proprio. La canzone però è bruttina.
ESITO: Accede alla finale
Voto canzone: 5
Voto performance vocale: 6
Voto look: 7
Voto stage: 8.5