Dopo molte peripezie, è finalmente giunto il momento di ‘All I Need‘, seconda fatica discografica di Foxes, al secolo Louisa Rose Allen.
Dopo ‘Youth’, singolo di debutto nel 2012 e la successiva partecipazione ad alcune date del ‘The Lonely Hearts Club Tour’ di Marina and The Diamonds, questa giovane e talentuosa cantautrice inglese ha visto la sua carriera svoltare quando il DJ russo Zedd le propose di collaborare in ‘Clarity’.
‘Clarity’ fu un successo planetario tanto che si aggiudicò un Grammy Award nell’edizione 2014 per ‘Best Dance Recording’, catapultando i due ragazzi dal quasi anonimato alla musica che conta.
Presentarsi al mondo con una hit del genere molto spesso va a rappresentare un’arma a doppio taglio ed il rischio di essere l’ennesima meteora di passaggio è sempre dietro l’angolo; mentre Zedd nel suo campo si sta togliendo un buon numero di soddisfazioni (ad aprile sarà tra gli artisti del Coachella), per Foxes la strada è sembrata fin da subito più impervia.
Il suo primo album ‘Glorius’, pubblicato nella primavera del 2014 ha avuto generalmente buone recensioni dalla critica. 3 dei 4 singoli estratti andarono discretamente nelle classifiche del suo Paese, a differenza dell’ultimo, ‘Glorius’ che passò praticamente inosservato. Il disco fu accompagnato da un tour che portò l’artista ad esibirsi tra Inghilterra, Irlanda e Scozia.
Terminata la promozione di ‘Glorius’ Foxes è tornata in studio per iniziare a lavorare al suo secondo progetto discografico, ‘All I Need’, che sarebbe dovuto uscire nell’autunno dell’anno scorso, e che invece vede la luce solo ora, febbraio 2016.
La gestione del disco da parte della sua casa discografica (RCA, non nuova a queste cose) è stata alquanto discutibile tanto che il lead single ‘Body Talk’ è uscito senza un’adeguata promozione nell’ormai lontano giugno 2015 e ovviamente ha faticato a decollare nelle classifiche. Sorte non certo migliore hanno avuto i singoli successivi pubblicati tra settembre e dicembre, ‘Better Love’ ed ”, e quelli promozionali ‘Devil Side’ e ‘If You Leave Me Now’.
Partendo dal presupposto che una casa discografica trarrebbe solo vantaggio dalla buona riuscita di un proprio prodotto, è davvero incomprensibile il fatto che si arrivi a pubblicare un album, oltretutto di buonissima fattura, a quasi 9 mesi di distanza dal lead single; un vero e proprio parto. A questo punto è davvero da apprezzare la forza di volontà di Foxes, che nonostante tutto non pare avere la minima intenzione di darsi per vinta e lasciarsi spaventare dai risultati non certo positivi dei singoli, dimostrando di credere davvero in quanto creato. Dopo aver ascoltato ‘All I Need’ non possiamo che sostenerla.
L’album si presenta come il perfetto contenitore dei vari generi che da sempre caratterizzano il repertorio di Foxes: synthpop, pop, dance ed indiepop.
Il nome dell’artista è presente nei credits di ogni singola traccia ed è lei stessa ad ammettere che questo progetto per lei è nato come un diario, molto più emotivo e personale di quanto non fosse ‘Glorius’. Rappresenta una crescita anagrafica e stilistica, una maturità notevole e un bel passo in avanti rispetto le sue passate produzioni.
Ciò che in ‘All I Need’ risalta più di tutto è la voce pulita e limpida di Foxes, qui messa più che mai a fuoco.
In quanto a tematiche possiamo dire che l’album parla totalmente dell’amore. In un’intervista rilasciata ad una radio britannica la cantautrice ha raccontato che le canzoni sono autobiografiche e ispirate dalle sue relazioni passate.
Tra i nomi che hanno collaborato alla produzione spiccano Dan Smith (leader dei Bastille) in ‘Better Love’, Kid Harpoon (Shake it Out dei Florence + The Machine) in ‘Cruel’ e Jim Eliot (Anything Could Happen di Ellie Goulding) in ‘If You Leave Me Now’.
Detto questo, ecco la nostra recensione delle 16 tracce della versione deluxe di ‘All I Need’:
1. Rise Up (intro): l’intro si apre con la voce di una bambina (Foxes da piccola?) che dice ‘If I was a bird I could fly far, far, far away’ (se fossi un uccello potrei volare molto molto lontano) e prosegue con un assolo di violoncello che ricorda un po’ (neanche troppo lontanamente) l’inizio della hit ‘Rather Be’ dei Clean Bandit. A questo si aggiungono altri archi per un effetto-orchestra sicuramente molto piacevole e rilassante. Particolarità di questa intro è che la melodia ripresa nell’ultimo brano della deluxe edition, ‘Rise Up (reprise)’ che però è una traccia cantata e non solo strumentale come questa. L’album, dunque, inizia ed finisce con lo stesso motivo, come a simboleggiare la chiusura della storia che racconta.
2. Better Love: la seconda traccia è anche il secondo singolo estratto dal progetto. Ci troviamo di fronte ad una produzione pop di ottima fattura. La base è un mix di piano, basso e archi a cui si aggiunge la batteria al momento del ritornello donando ancora più ritmo. La voce di Foxes si lascia andare a varie sfumature, nell’intro (che poi si ripete più volte nel corso della canzone) tocca note più basse e acute per poi passare alla sua vocalità chiara e pulita nelle strofe e nel ritornello. Dan Smith, produttore del brano, è qui presente anche nei cori; lo stile del leader dei Bastille è inconfondibile.
Il testo parla di una donna delusa e mortificata da una storia d’amore che nonostante tutto non riesce a chiudere perché ogni volta che si avvicina al suo uomo tutti i sentimenti riemergono. Tutto quello che chiede è un amore migliore, più sano e più sincero perché quello che ha la sta uccidendo dentro. Foxes riesce a trasmettere perfettamente le sue sensazioni e il suo desiderio tramite una performance molto emotiva. Questo pezzo la rappresenta appieno, sicuramente comprensibile la scelta di usarlo come singolo, peccato che non abbia avuto il successo che merita.
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3. Body Talk: primo singolo estratto da ‘All I Need’; la canzone è molto orecchiabile e piacevole grazie ad un vibe elettronico che ci presenta una Foxes ‘nuova’ rispetto a quella cui eravamo abituati. Alla base decisa si unisce una performance vocale più delicata e ‘docile’ che più che risaltare le sue doti vocali (che a lei non mancano) risaltano l’emotività del pezzo, creando un’atmosfera intima tra cantante ed ascoltatore. Da apprezzare questo cambio di rotta che dimostra che quando c’è talento si può sperimentare e creare un risultato comunque ottimo.
Il testo parla di una donna disperata per la mancanza del suo ragazzo fino a quando un giorno si convince che deve rialzarsi e andare avanti senza di lui perché nella sua vita non è fondamentale. Solo quando l’avrà lasciato andare si sentirà libera e potrà tornare a vivere e parlare. In singolo è stato accompagnato da un video un po’ anonimo che non ha aiutato le sorti della canzone che resta comunque un lavoro interessante e uno dei più sottovalutati dell’anno scorso.
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4. Cruel: Foxes torna alle origini con una produzione synthpop che potrebbe benissimo essere inserita nel suo primo album. Interessanti il richiamo alla musica ‘soca’ (percussioni elettroniche) che danno alla melodia un tocco esotico. Il brano è stato scritto e prodotto con la collaborazione di Kid Harpoon e proprio conoscendo la qualità dei lavori di Harpoon ci si poteva, a mio parere, aspettare qualcosa di ancora più forte. ‘Cruel’ è certamente piacevole ma forse risulta un po’ anonima nel complesso dell’album.
La performance vocale di Foxes, delicata e soft, contrasta con il significato del testo, tutt’altro che positivo. Il ‘cruel’ (crudele) cui Foxes si riferisce è un uomo che l’ha riempita di bugie per tenerla con lui ma nonostante tutto il dolore e la consapevolezza di non potersi fidare lei si sente ancora legata e gli chiede un’ultima volta una dimostrazione di amore. Molto catchy e sperimentale. Promossa!
5. If You Leave Me Now: singolo promozionale rilasciato il 27 novembre, passato praticamente inosservato. Prima traccia ‘slow’ dell’album, con la quale capiamo benissimo cosa Foxes intendesse quando si riferiva a questo album come un prodotto intimo e personale; dalla sua voce traspare tutta la sua sofferenza per una storia d’amore difficile. Il brano in questione non ha nulla a che vedere con i suoi vecchi brani e ci fa apprezzare per l’ennesima volta la sua versatilità.
La sua volta mostra varie sfaccettature e in alcuni tratti è quasi rotta dalla commozione. Il risultato è ottimo, la qualità di ‘If You Leave Me Now’ è davvero alta. Un assolo di violini precede la parte finale che risulta essere anche quella più intima dell’intera canzone, un duetto tra la Allen e le note un piano, davvero toccante.
Nel testo la ragazza supplica il suo ragazzo di dirle una volta per tutte se ha intenzione di rimanere con lei o andarsene, perché la situazione tra di loro non è più sostenibile. Lei vorrebbe che lui restasse ma lui non risponde così è sempre più rassegnata all’idea di perderlo. Questa traccia vale sicuramente la pena di essere ascoltata ed è bello scoprire questo lato intimo ed emozionante della cantautrice.
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6. Amazing: questa traccia è stata rilasciata a dicembre come terzo singolo di ‘All I Need’. E’ una power ballad ben fatta che esplode in un ritornello potente ed immediato che resta in testa fin dal primo ascolto. Gli strumenti principali sono piano, pianola e la voce intensa ed energica di Foxes. Risultato? Un brano pop di tutto rispetto che se fosse stato cantato da Katy Perry (ad esempio) forse qualche attenzione l’avrebbe ricevuta.
In questo caso nulla da dire neanche sul video che l’accompagna, davvero azzeccato e ben riuscito, nel quale Foxes viene svegliata dalle amiche che la “rapiscono” per una giornata all’insegna del divertimento. Il video si collega perfettamente al testo, questa volta il tema dell’amore-sofferenza è messo un attimo da parte per fare spazio ad un po’ di spensieratezza, all’inizio di una storia nuova che porta nella vita una ventata di freschezza e voglia di non stare alle regole di ascoltare il cuore che ci dice ‘fai quello che vuoi, quello che ti senti di fare’.
‘Amazing’ è un brano vivo, ottimista che trasmette emozioni positive. Sarebbe potuto essere un perfetto lead single nonché un potenziale successo commerciale che però il pubblico ha snobbato.
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7. Devil Side: altra traccia scelta come singolo promozionale per provare a rialzare le sorti di un album che è partito male fin dal principio, non per colpa di Foxes. ‘Devil Side’ è senza dubbio uno dei brani più introspettivi dell’album, una downtempo pop tramite la quale l’ascoltatore riesce ad avvicinarsi più che mai alle emozioni della cantante. La sua performance interpretativa è una delle migliori non solo del progetto, ma della sua carriera; una performance intima, toccante, pura e raffinata. L’autenticità della canzone traspare dalla solennità della sua voce.
Impossibile rimanere impassibili all’ascolto di una canzone tanto emozionante nella quale l’artista mette a nudo la sua anima donandosi completamente all’ascoltatore. ‘Devil Side’ parla di una ragazza che sempre più spesso si trova a dover convivere con il lato oscuro del suo ‘lui’, e si domanda cosa debba fare per riuscire a tenerlo lontano ed evitare di cadere. Lei lo ama nonostante tutto ma non sa come salvarlo, e da qui nasce il suo essere irrequieta, la sua passione, la sua rabbia e la sua sofferenza. Questa traccia è davvero una perla in ogni sua componente, voce, musica, testo, sentimento. E’ una canzone onesta, schietta, una delle più belle del disco. Nasce dalla penna di Foxes e di Dan Wilson autore, non a caso, di ‘Someone Like You’ di Adele.
8. Feet Don’t Fail Me Now: brano scelto da H&M per la campagna pubblicitaria ‘H&M Loves Music’. La canzone parte tranquilla con una semplice base di pianoforte ma cambia direzione subito alla prima strofa dove il pianoforte inizia a prendere ritmo e gli si aggiungono le percussioni; la voce potente di Foxes esplode nel ritornello per un risultato davvero forte ed incisivo che prende fin dal primo ascolto; una canzone che trascina completamente l’ascoltatore tanto che viene quasi automatico tenere il tempo e muoversi, catturati dalla sua voce e dagli strumenti che l’accompagnano. Una delle tracce più energiche del disco, performance vocale ineccepibile, un’esplosione di suoni e sensazioni che non lascia indifferenti.
Foxes qui mostra una volta per tutte la versatilità di una produzione che non cade mai nel banale, nonostante il genere includa questo rischio. Per quanto riguarda il contenuto possiamo dire che rispecchia appieno l’energia della canzone; ‘piedi non abbandonatemi adesso’ dice il titolo, non devono abbandonarla perché sta cercando di scappare da qualcuno che la vuole buttare a terra. Lei sa, però, che finché resterà in piedi una via d’uscita c’è e la troverà con le proprie forze. Il ritmo incalzante del pianoforte sembra proprio voler simboleggiare la corsa di questa ragazza verso la sua libertà. Alta qualità per una traccia che potrebbe tranquillamente essere scelta come singolo.
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9. Wicked Love: arriviamo ad una midtempo pop/indie-pop co-scritta con Rick Nowels (White Flag di Dido) e MoZella (Wrecking Ball di Miley Cyrus). Qui vale un po’ il discorso di ‘Cruel’, vedendo i nomi che vi partecipano ci si potrebbe aspettare quel tocco in più. La base è composta da piano e percussione che non sovrastano ma valorizzano la voce pulita e dolce di Foxes nelle strofe; la perplessità nasce arrivando al ritornello, forse troppo semplice e ripetitivo (probabilmente proprio per questo ‘Wicked’ avrà qualche possibilità di farsi notare dal pubblico).
Al di là di questo appunto, è da sottolineare l’estrema attenzione con cui il pezzo è stato armonizzato; l’uso di numerosi strumenti crea una melodia variegata che raggiunge il punto più elegante verso il finale della canzone, quando entra in gioco il suono inconfondibile dell’arpa: delicato, leggero, dolce. Il suono dell’arpa ha il potere di accompagnarci per un attimo in un’altra dimensione, avvicinandoci alle produzioni orchestrali ed ipnotiche dei Florence + The Machine (Cosmic Love su tutte).
Anche il testo riprende gli argomenti che abbiamo trovato nelle tracce che lo precedono. La ragazza paragona il suo fidanzato al miele, ogni volta che lui la imbroglia lei rimane intrappolata in questa falsa dolcezza che in realtà non è altro che ossessione. Quello che si crea è un amore maligno, marcio, che non fa bene a nessuno dei due ma che lei non riesce a dimenticare. Testo profondo che descrive una delle sfaccettature peggiori di un sentimento tanto bello quanto difficile, l’amore. Un buon pezzo dunque, scelto come 4° singolo in uscita il 12 febbraio. Incrociamo le dita!
10. Scar: con la traccia numero 10 di ‘All I Need’ si arriva ad uno dei pezzi più belli e significativi del brano. ‘Scar’ è una ballad pop emozionante e genuina che parte dalle corde della cantante per colpirci direttamente al cuore. Il brano nasce dalla collaborazione di un grande della musica R&B: Babyface. Il risultato è a di poco perfetto e risulta essere una delle performance più mature della sua carriera.
Lo strumento predominante è il pianoforte, che, assieme ad un tamburello, accompagna la voce di Foxes fino ad un ritornello cui si uniscono percussioni ed un coro, ottimi a dare quel tocco ritmato ed emotivo in più che dona potenza alla ballata. Se nei testi precedenti trovavamo una ragazza incapace di lasciare il suo uomo ora ci troviamo di fronte all’atto finale della storia.
Foxes canta ‘Now you’re just a scar, a story I tell’, ‘ora sei solo una cicatrice, una storia che racconto’: è arrivato il momento in cui è riuscita a dire addio a quell’amore malato che la perseguitava e non la rendeva felice. E’ ancora ferita quando canta queste parole ma ora più che mai è convinta che quella sia la scelta giusta. Davvero un pezzo dalla lacrima facile, da ascoltare e riascoltare…pieno di sentimento ed emozioni: merita tanto.
11. Money: lasciamo un attimo da parte la disperazione di ‘Scar’ e facciamo spazio alle note più rilassate e grintose di questa midtempo pop, una ripicca bella e buona verso un ex che l’ha lasciata per seguire il luccichio del denaro. Le bacchette di una batteria scandiscono il tempo e ci fanno entrare in questo brano; parte poi la voce di Foxes, decisa e sicura di sé, ed ecco che abbiamo una canzone orecchiabile e piacevole che si sposa alla perfezione con la varietà dell’album. Un buon prodotto pop ritmato e allegro, magari un po’ troppo mono-tono e ripetitivo nel ritornello.
La Allen fa riferimento ad un ex che a lei ha preferito i soldi, ma ci tiene a sottolineare che i soldi non ricambiano l’amore e non sono la cosa più importante. Si domanda cosa farà lui quando i soldi saranno finiti, tornerà da lei? Anche se tornerà lei sarà disponibile a riaccoglierlo? A quanto dice, no. Apprezzabile la spensieratezza che trasmette.
12. On My Way: ultima traccia della standard edition; le note di un pianoforte ci invitano ad entrare e lasciarci trasportare dalla melodia di questa magnifica downtempo. La vera protagonista è la voce meravigliosa di Foxes, che qui troviamo più pura e libera che mai.
La base non potrebbe essere più minimal di così e ciò ci permette di concentrarci al 100% sulla performance emotiva dell’artista e farci percepire le sue emozioni. Il produttore del brano è Jesse Shatkin, che nella sua carriera ha collezionato collaborazioni con Sia (Chandelier e Alive), Kelly Clarkson e Leona Lewis tra gli altri. La qualità della produzione è indubbia e ci fa apprezzare l’estensione vocale di un’artista che per il mondo intero è solamente ‘quella di Clarity’.
Ascoltando ‘On My Way’ ritorna la Foxes nuova che abbiamo scoperto volentieri tramite questo album, più matura, intima ed emotiva, che non ha paura di mostrare la sua anima e i suoi sentimenti, mettendo da parte il lato più ‘danzereccio’ del suo repertorio. La melodia lenta e malinconica ci fa capire subito che ritorna il tema dell’amore doloroso.
Ancora una volta Foxes parla direttamente dal cuore e racconta la sua difficoltà nel lasciare andare un amore che si è rivelato un vicolo cieco. Ogni volta che si sente sola sente il bisogno di andare da lui ma l’unica cosa di cui avrebbe realmente bisogno è andare per la sua strada e ricominciare da capo. L’edizione standard si chiude con questa ondata emotiva. ‘On My Way’ scandisce la fine di un progetto (nella sua versione standard) che ha dimostrato una maturità artistica considerevole.
Deluxe Edition:
13. Shoot Me Down: prima di quattro tracce aggiuntive, uptempo con tendenze dance che ci ricorda un po’ le sue vecchie produzioni. Giusta la scelta di inserirla nella versione deluxe, in quanto meno convincente delle 12 tracce precedenti. Come gran parte delle canzoni pop-dance sa di ‘già sentito’. Per la produzione è tornata a servirsi di Kid Harpoon. L’assolo di violini iniziale lascerebbe intendere ad una direzione diversa, che inizia però a rivelarsi alla fine della prima strofa. Il succo del testo è che in amore non esiste un vincitore, l’amore non è una gara e nella coppia non vince colui che fa cadere l’altro. Discreta.
14. Lose My Cool: la deluxe edition prende una piega migliore dopo l’ascolto di questa traccia, molto fresca e catchy. Ritroviamo lo stile synthpop con cui Foxes si è fatta conoscere ed apprezzare in ‘Glorius’. Una melodia ritmata ed estiva rende la canzone ballabile e piacevole. Nuovamente è l’amore il protagonista di queste strofe e la ragazza si lamenta che il sentimento al quale è ancora aggrappata le fa perdere le staffe. Una buona scelta per aggiungere una sfumatura in più ad un album già multicolore.
15. All I Need: titolo del brano nonché nome dell’album, motivo per il quale questa canzone poteva essere forse inserita nell’edizione standard. Midtempo pop che parte in una versione soft per poi inoltrarsi in un continuo crescendo che sfocia in un ritornello molto orecchiabile. La voce di Foxes tocca delle tonalità molto dolci e in alcuni tratti del ritornello ricorda il timbro e lo stile di Ellie Goulding.
Finalmente una traccia dedicata al lato bello di un sentimento che fa da padrone all’album, una dichiarazione d’amore a tutto tondo. Dopo tanta sofferenza c’è spazio per godersi gli aspetti positivi. ‘All I need’ significa ‘tutto ciò di cui ho bisogno’, ovvero una ragazza che nei momenti più cupi della giornata si accorge che l’unica cosa che può farla sentire meglio è tornare dal suo innamorato. Dopo averlo tanto ‘maltrattato’ ecco una traccia che dà all’amore i suoi meriti, una piccola rivincita.
16. Rise Up (reprise): la deluxe edition si conclude come si era aperto l’album. ‘Rise Up (reprise)’ riprende la base di ‘Rise Up (intro)’; inizia con la voce della bambina e prosegue con l’assolo di violoncelli e l’aggiunta di altri archi che creano un’atmosfera molto orchestrale ed ipnotica. A differenza dell’intro (solo strumentale) in questa midtempo partecipa vocalmente Foxes, con l’ennesima performance potente che si lega al significato del testo, un inno ad andare e avanti e rialzarsi. Trovo che questa canzone sia la perfetta chiusura di un cerchio, un filo conduttore che unisce tutto l’album. ‘Hey, I’m going on, I don’t need your love no more’ (Hey, sto andando avanti, non ho più bisogno del tuo amore)…pare finalmente esserne convinta e, se lo dice nella canzone finale, ci sentiamo di crederle.
Siamo così giunti alla conclusione di questa recensione che ci ha portati a confermare quello che pensavamo da tempo: Foxes è una delle giovani artiste più talentuose e sottovalutate del panorama mondiale. ‘All I Need’ è un progetto di qualità, un mix di generi uniti da un fattore comune, la versatilità di Foxes.
Con questo secondo album ha fatto un passo in avanti notevole ed è assurdo pensare che tutti i singoli estratti fino ad ora siano stati completamente snobbati dal pubblico. La sua casa discografica ha la colpa di non aver creduto come si deve ad un prodotto che farebbe invidia a più di metà delle sue colleghe. ‘All I Need’ è nato male, senza alcuna promozione seria e senza una precisa linea da percorrere. Dal primo singolo sono passati 8 mesi durante i quali altre 6 canzoni sono state estratte togliendo così anche quel minimo di curiosità che di solito ci si concede nell’attesa di una pubblicazione.
Al di là di questo, parliamo di musica. Questo è il pop che ci piace, di qualità e sperimentale. ‘All I Need’, in uscita in Italia il 5 febbraio, merita l’ascolto e l’acquisto. Foxes non è ‘Clarity’, Foxes è l’artista che vediamo in questo album e che merita molto più di quanto sta raccogliendo. Non ci resta che farle un grosso in bocca al lupo e l’augurio di una lunga permanenza nel musibiz che, oggi più che mai, ha bisogno di artisti come lei.
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