Il 2014 è stato un anno che ha avuto una particolarità: ha visto nascere varie stelle nell’ambito musicale (come Ariana Grande o Meghan Trainor), varie One Hit Wonder (Charli XCX o Kiesza, purtroppo) e, soprattutto, ha visto fare flop numerose stelle della musica degli anni 90, come Mariah Carey o Jennifer Lopez.
Proprio di JLo voglio parlare, che lo scorso anno, in un clima musicale sfavorevole per lei, ha deciso di pubblicare l’album A.K.A., un album principalmente R&B, come i suoi fan, i JLovers, le dimostrarono col flop del brano electro house Live It Up nel 2013.
Rilasciato il 17 giugno negli USA, questo album debuttò alla posizione numero 8 nella Bilboard 200, con 33mila copie vendute (ancora non si conteggiavano gli streaming), il suo peggior debutto. Ma questo album meritava davvero di floppare? Vediamolo insieme, analizzando traccia per traccia.
1.A.K.A. (feat. T.I.): la prima traccia è anche la title track, una uptempo urban caratterizzata da dei suoni elettronici e forti richiami alla musica trap, genere ormai assai diffuso. Il testo parla di come lei se ne sia andata, non accettando di cambiare per l’uomo che amava. La traccia vede la collaborazione di T.I., che dopo Blurred Lines è stato presente in numerose club banger. Proprio come questa: nei club avrebbe potuto fare bene, in classifica non credo. Comunque la traccia è piacevole e piena di energia, promossa.
2.First Love: il secondo singolo è una midtempo pop prodotta da Max Martin, fresca ed estiva. Il testo è invece quasi l’opposto di quello contenuto nella traccia precedente: qui JLo incontra un uomo che avrebbe sperato fosse il suo primo amore, così da non averne altri. Il testo è stato scritto da Max Martin e Ilya, dunque è l’unico non scritto da JLo. Ci troviamo ad uno dei brani migliori del disco, azzeccatissima come singolo, il suo flop è davvero inspiegabile. Anche il video ufficiale è una punta di diamante della videografia di JLo: valorizzava perfettamente il brano.
3.Never Satisfied: innanzitutto va precisato che questo disco, a differenza del precedente Love?, contiene varie ballad. Qui ci troviamo alla prima ballad, il pezzo più riuscito del disco. Il brano è una midtempo power pop che dimostra le qualità vocali di JLo, commovente e ben realizzata. Il testo è una dedica d’amore, Jenny non è mai soddisfatta senza l’uomo che ama, ne ha continuo bisogno. Se fosse stata estratta come singolo forse avrebbe migliorato le sorti del disco, ovviamente nulla è certo.
4.I Luh Ya Papi (feat. French Montana): inizialmente questo brano era intitolato I Luh Ya Nigga ed era stato scritto per Tinashe. Poi l’ha registrato la nostra JLo e ha modificato il testo. Mmh, siamo sicuri che un brano del genere fosse adatto per Jenny? Sì, è fresco e catchy, ma anche un po’ teen. Infatti, a molti questo brano è apparso fuori luogo per la Lopez, che lo ha estratto come primo singolo dall’album. La scelta non possiamo definirla ottimale, ma nonostante il fallimento nelle charts il brano funziona e si lascia ascoltare, sprizza gioia e allegria. Prodotta da Detail, il testo parla di un amore verso il partner, in maniera un po’ frivola. Promossa, ma senza infamia e senza lode.
5.Acting Like That (feat. Iggy Azalea): questo brano è stato un’aggiunta dell’ultima ora, infatti è stato l’ultimo pezzo registrato a inizio 2014. Il brano figura la collaborazione della rapper di maggiore successo dello scorso anno, l’australiana Iggy Azalea. Questo probabilmente perché JLo sapeva di correre rischi e che quindi una collaborazione con un nome quotatissimo l’avrebbe aiutata. Al di là della questione ‘strategica’, il brano è una midempo hip hop in cui JLo fa uso dell’autotune. Il verso di Iggy è centrato e ben fatto. Il testo è una sorta di sfida verso un uomo, le due donne sfidano un uomo non ritenendolo adatto a vivere senza di loro. Il brano scivola piacevolmente, è inadatto ad essere singolo ma è piacevole e sicuramente nel contesto generale dell’album è un brano di spicco.
6.Emotions: questo brano tra i songwriters vede il cantante Americano Chris Brown. Ecco un’altra ballad, questa più R&B, ma anche meno riuscita rispetto a Never Satisfied. Jennifer fa un grande sforzo vocale, la sua voce è ottima. Il testo è intimo, è uno sfogo delle bugie e delle false promesse dell’amante della splendida cantante. Inizialmente si fa fatica ad apprezzarla, ma è una grower, dopo un po’ di ascolti la si apprezza davvero.
7.So Good: ecco uno dei brani più dance oriented. Una uptempo ritmata e catchy, ma non particolarmente originale. Il testo racconta come Jenny stia bene per aver superato i cattivi sentimenti provocati dall’ex fidanzato. Inadatta a diventare singolo, ci troviamo di fronte ad uno dei brani peggiori del disco.
8.Let It Be Me: Ecco la terza ballad, che è anche l’ultima. L’unica vera down tempo del disco è una piano ballad in cui JLo dimostra di saper cantare davvero. Un brano emozionante e commovente, uno dei momenti migliori dell’album. Il testo esprime la volontà di Jennifer di essere la spalla su cui piangere, il punto di riferimento del suo uomo anche nei momenti peggiori. Si tratta di un inno a superare assieme le difficoltà insomma, una ballad riuscita e coinvolgente.
9.Worry No More (feat. Rick Ross): adesso ci spostiamo in ambito urban. In questa midtempo abbiamo Jenny che nel ritornello utilizza l’autotune in maniera piuttosto evidente, oltre al prestigioso featuring di Rick Ross. La traccia ribadisce i concetti espressi in Let It Be Me: JLo, oltre a ringraziare il suo uomo per come la fa sentire al sicuro, lo rassicura dicendogli che lei sarà sempre lì. Brano buono ma non eccelso.
10.Booty (feat.Pitbull): Ecco la traccia che al momento dell’uscita del disco attendevo maggiormente. Jenny è sempre stata nota per le sue curve mozzafiato, e quel Booty assicurato per cifre stellari: così, aiutata da Chris Brown, Pitbull e Diplo scrive questo inno ad essere fiere delle proprie forme generose. La cantante racconta che sono stati i suoi figli a convincerla ad inserirla nel disco, visto che l’hanno subito amata. Nonostante il testo che è uno dei più frivoli del progetto, la trovo come una delle tracce più riuscite: con quel beat dance, ma che rimanda alla musica orientale, e quel ‘Big big booty what you got a big booty’ che rimane in testa, è una vera banger, estremamente catchy. Purtroppo un difetto grosso ce l’ha anche questo brano: è l’ennesima featuring con Pitbull, formula che ha funzionato per On The Floor e Dance Again ma poi ha rapidamente stancato. A rimediare a questo difetto ci ha pensato Iggy Azalea, infatti è stato pubblicato come singolo il remix con la bionda rapper. Il risultato è migliore della versione con Pitbull: un duetto tra donne in una traccia del genere è senz’altro più riuscito. Il video ha fatto scandalo viste le scene piuttosto esplicite.
DELUXE EDITION
11.Tens (feat. Jack Mizrahi): rimaniamo in territorio dance, ma contagiati dalla dancehall: tra le mani abbiamo un brano ballabile e catchy dal testo esplicito. Tutte le tracce della deluxe edition sono riuscite, come mai non fare una standard edition da 14 tracce? Comunque questa traccia, che figura la collaborazione del cantante Jack Mizrahi (a me praticamente sconosciuto),è sicuramente promossa.
12.Troubeaux (feat. Nas): Siamo tornati nel 2004 ai tempi di Jenny From The Block? Con quel sassofono sembra quasi di si. Però chiariamo subito: la hit sopracitata è decisamente superiore a questa midtempo urban, la quale comunque è davvero piacevole all’ascolto e cattura l’attenzione. Questa collaborazione col rapper Nas è una sorta di rimprovero al proprio ragazzo: egli ha avuto tante ex e Jennifer non sembra sicura che sarà fedele con lei. La traccia funziona ed è promossa.
13.Expertease (Ready Set Go): Ecco il brano scritto insieme a Sia, che personalmente avrei messo nell’edizione standard del disco al posto di So Good o Worry No More e che avrebbe potuto tranquillamente essere un singolo. Ecco una coinvolgente uptempo pop con elementi urban, davvero catchy. Sia fa le voci in background e la traccia è davvero riuscita. Anche il testo è piuttosto simpatico, infatti Jenny dice al proprio ragazzo di giocare ragazzi contro ragazze, così lei gli dimostrerà la sua esperienza. Ovviamente noi immaginiamo a cosa si riferisce la bella 46enne…. In ogni caso, non ci troviamo di fronte al classico testo romantico di Sia, come Diamonds o Perfume, ma non importa, funziona comunque alla perfezione.
14.Same Girl (feat. French Montana): ecco il primo buzz single della A.K.A. Era, pubblicato a gennaio 2014 nella solo version. E’ un’ottima midtempo R&B, perfettamente nello stile della mitica JLo. Il video è registrato per le strade di New York, e dimostra, come vuole il testo, che nonostante la fama e il successo Jennifer è rimasta la stessa ragazza di un tempo. Il verso di French Montana non aggiunge nulla ad una traccia già bella in partenza, però non è neanche un verso di cattiva fattura. Molto evidente la mano di Chris Brown dietro ad uno dei testi più riusciti dell’intera carriera di JLO.
TARGET EDITION:
15.Charades: ecco una traccia buona ma non eccezionale, che sta bene nell’edizione in esclusiva per Target, nota catena di centri commerciali. Una midtempo pop con elementi elettronici e urban, che scivola piacevolmente ma che è decisamente uno dei momenti peggiori del disco. Il testo è un invito ad essere sé stessi e non seguire solo ciò che fanno gli altri, ma a mio parere si presta ad essere interpretato.
16.Girls (feat. Tyga): ecco il secondo buzz single, anche questo rilasciato nella solo version. La traccia è molto più hip hop oriented rispetto a Same Girl, si sente appieno che il produttore è DJ Mustard. Evidente anche la somiglianza anche con altre produzioni del DJ, come Na Na di Trey Songz. Nonostante ciò, la traccia funziona ed è piacevole, ma non quanto Same Girl. Anche qui l’aggiunta del verso di Tyga è superflua e non dà nulla in più al brano.
Il disco è sicuramente uno dei migliori della sua carriera, oltre che un passo avanti rispetto a Love?, il suo album precedente. Ha tantissimi brani degni di nota, da Never Satisfied a Let It Be Me, fino a Booty e Expertease (Ready Set Go). Non mancano però i brani ‘nati male’, So Good e Charades ad esempio.
Se decideste di comprarlo vi consiglierei la versione deluxe, composta da 4 ulteriori brani di ottima fattura.
All’inizio della recensione mi sono posto un interrogativo: questo album meritava il flop? La risposta è no, assolutamente, né l’album né i singoli estratti (soprattutto First Love, il cui flop è inspiegabile).
IL MIO VOTO ALL’ALBUM: 85/100.
Se avete precisazioni, volete dire la vostra, beh commentate!
-a cura di Leonardo Quaggio, A.K.A. They? My Everything.