Introduzione a cura di Umberto Olivo, corpo dell’articolo a cura di Veronica Gurguis
Con l’avvento dell’anno nuovo, la nostra Veronica ha deciso di concentrarsi su una delle superstar che potrebbero rilasciare un nuovo album in questa annata. Katy Perry è sicuramente una delle popstar più amate degli ultimi anni, una delle poche che è riuscita a migliorare i suoi risultati negli anni, partendo da un grossissimo flop ed esplodendo dopo anni dal suo debutto, dando così vita ad un vero e proprio dominio nelle classifiche degli ultimi 8 anni.
Forte di uno stile puramente pop che le ha permesso di distinguersi dalla massa e di costituire l’unica alternativa pop ai sound elettronici imperanti che hanno dominato dal boom di Lady Gaga in avanti, di una simpatia che (tolta qualche singola occasione) l’ha accompagnata in ogni momento, di una bellezza travolgente e una delle videografie migliori degli ultimi anni, Katy è ormai una certezza nelle classifiche, e lo dimostrano uno dei fanbase più forti al mondo e l’altissimo numero di no.1 hits ottenute in patria.
Ma siamo sicuri che la nostra Katy si sia mantenuta costantemente su un unico genere, sul pop caramelloso tipico delle principali hit che l’hanno resa famosa? In realtà, nei suoi primi 2 album non è proprio la corrente bubblegum-pop a dominare, ed anche nei successivi sono presenti delle sfumature da non sottovalutare. E’ per questo che ci occupiamo nel dettaglio di ogni suo progetto, anche del poco fortunato album di debutto.
Partiamo da ”Katy Hudson”, l’album omonimo rilasciato nel 2001 che mostra una Katy completamente diversa da quella con cui abbiamo avuto a che fare in questi anni dato che lo stile del disco è influenzato pesantemente dalla vita di casa-chiesa che i suoi genitori la facevano condurre. L’album è composto da 10 canzoni, 6 co-scritte con altri e 4 scritte solamente da lei. I testi sono molto belli, scritti bene e mostrano un certo talento da parte di Katy che in futuro non metterà tanto in mostra.
Il tema principale, appunto, è la fede: ci sono canzoni in cui Katy esterna la sua piena religiosità come in ” When There’s Nothing Left” , ”Search Me’ e ”Time Won’t Fail Me”, altre in cui ne parla maniera più negativa come ” Spit” in cui la cantante racconta l’ipocrisia che aveva riscontrato nella scuola cristiana. L’altro tema importante è tipico dell’adolescenza, quello della solitudine, del scoprire se stessi che troviamo in ” My Own Monster”, Trust In Me” e ”Naturally”.
In quanto il sound, l’album è molto coeso dato che è il pop-rock a farne da padrone: ci sono molte chitarre elettriche e batterie nella maggior parte delle canzoni. L’unica che si differenzia è ‘Last Call” che prende influenze dal jazz.
La voce di Katy in questo disco è ancora molto acerba e in tante canzoni sembra che canti per dover senza nessun sentimento, forse perché non era questo lo stile che voleva fare. Ma se quest’album avesse avuto successo, esisterebbe la Katy che conosciamo oggigiorno?
Negli anni successivi a Katy Hudson, la cantante fatica a mantenere un contratto discografico fino al 2007 in cui firma per la Capitol Record e può lavorare serenamente al suo vero album di debutto. Per non essere confusa con l’attrice Kate Hudson, Katy adotta il cognome della madre, ”Perry”. ”One Of The Boys” esce nel 2008 e mostra notevoli collaboratori: Dr Luke e Max Martin che saranno i protagonisti assoluti dei futuri album, Butch Walker e Greg Wells.
L’album è composto da 12 tracce, troviamo ancora 4 canzoni solamente scritte d Katy, 2 con Max Martin e Dr Luke, una con Greg Wells, e altre con autori professionisti.I testi sono scritti molto bene, alcuni sono anche originali e creativi. In quanto ai temi si nota un cambiamento notevole dall’album di ‘debutto’ , non ci sono più canzoni sulla religione e fede, ma è l’amore ad essere il protagonista.
Troviamo canzoni post-rottura come ” Hot & Cold”, ”Ur So Gay” , ”Mannequin” e ”If You Can Afford Me” in cui l’ironia non manca, altre più tristi come ” Thinking Of You” in cui Katy non riesce a scordarsi l’ex anche se è tra le braccia di un altro e ”I’m Still Breathing”, in cui la star dedice di prendere le redini della sua vita dopo la rottura burrascosa.
Poi troviamo una canzone sull’amore saffico, ”I Kissed A Girl”, che a detta di Katy è stata ispirata da Scarlett Johanson, ”Waking Up In Vegas” che parla di un viaggio di divertimento nella città del peccato con gli amici e infine ”Fingerprints” in cui Katy dice di voler essere ricordata e lasciare un ‘marchio’ nel music busness
Il sound è un perfetto mix di tracce con influenze ‘rock’ in cui sono presenti ancora molte chitarre elettriche e forti batterie (” Waking Up In Vegas”, ” One Of The Boys”, ” Mannequin” ” If You Can Afford Me”, ” Self Infected”, ” Fingerprints”). Abbiamo tracce tracce dalle venature più soft come ” I Kissed A Girl”, ” Hot & Cold”, che sono puramente pop, e ”Ur So Gay” e ”Lost” , che presentano qualche influenza folk grazie alla presenza di alcune chitarre classifiche. La voce di Katy è, almeno in studio, molto bella e viene valorizzata al meglio con questo genere di musica. L’artista si sente anche più coinvolta emotivamente nelle tracce a differenza dell’altro disco.
Due anni dopo esce ”Teenage Dream”, Katy non voleva completamente alienare il suo fanbase, ma ha comunque apportato qualche modifica alla sua musica incominciando dal sound che è più pop e (in poche tracce) electropop con qualche influenza di funk. Un altro cambiamento è il concept, mentre era in tour per il precedente album notava come non ci fossero molte canzoni su cui il pubblico potesse scatenarsi e ha basato il nuovo progetto su questo e infatti troviamo molte canzoni più ballabili.
Per questo disco Katy si è avvalsa della collaborazione di Dr Luke e Max Martin principalmente e di personalità nuove come Stargate, Benny Blanco e Tricky Stewart. L’album è composto da 12 tracce: 5 co-scritte con Max Martin e Luke, 2 con Stargate e con Wells e il restante con Tricky. Alcuni testi sono scritti bene, altri un po’ meno: ci dispiace molto che si sia persa l’ironia che contraddistingueva lo stile di Katy.
Il tema principale è ancora l’amore, ma questa volta non è cantato in maniera ironica come in molte canzoni del precedente disco, ma in un modo più adulto e consapevole come in: ” Circle The Drain”, in cui Katy denuncia senza peli sulla lingua il comportamento del suo ex Travis McCoy, un tossicodipendente; ” Pearl” in cui Katy si racconta in terza persona parlando di delusione provata con Travis.
La sua vena romantica però non sparisce completamente e la troviamo nella title track ” Teenage Dream” in cui la cantante canta di un amore che la a sentire come un’adolescente, in ” Not Like In The Movies” che parla di Katy che sogna il principe azzurro, in ”ET” che parla di innamorarsi di uno straniero, in “Hummingbid Heartbeat” che è dedicata all’allora compagno Russell Brand e che parla del ritrovato amore e, infine, in ” The One That Got Away”, che parla di quando pensi di stare per sempre con la persona con cui stai al liceo, ma poi non è così.
Contrariamente rispetto al primo disco, troviamo molte canzoni che parlano d’altro: ”California Girls” che è un inno al suo stato, ”Fireworks” che parla di credere in se stessi, ” Last Friday Night” che para di una festa pazza con gli amici di cui non ci si ricorda più nulla il giorno successivo, ” Who Am I Living For” in cui Katy ritorna a parlare di fede.
Il sound si discosta molto dal predecessore, infatti non ci sono più forti chitarre elettriche e batterie predominanto, ma tanto uso di programmi e sytnhs come in ”California Girls”, ”Firework”, Teenage Dream” ”ET” e ”Hummingbird Heartbeat.” In questo disco, comunque Katy inizia a sperimentare con l’electro-pop nelle ballad come ” Who Am I Living For”, ”Circle The Drain”, ” Pearl” che sono la vera chicca del progetto.
Mentre nel precedente disco, comunque, c’era una coerenza tra testo e sound, in Teenage Dream sembra che abbiano preso la prima base e messa così a caso, questo si avverte soprattutto in ”The One That Got Away” la cui forte batteria artificiale offusca completamente il senso del testo. Neanche il timbro di Katy va poi molto a braccetto con il sound scendo.
Trovo quest’album nella norma, molto lo sopravvalutano perché ha avuto tante hits e anche se all’interno ci sono canzoni meritevoli, non merita neanche tutta questa esaltazione. Se poi lo paragoniamo al precedente, in cui Katy si sentiva al 100% sia nell’anima scherzosa che quella più profonda, questo poggetto perde assolutamente.
Passano 3 anni in cui sono successe molte cose nella vita di Katy, prima fra tutte il divorzio da Russel Brand che la devastò completamente tant’è che il terzo album doveva riflettere questo sentimento ed essere più ‘dark’. I piani cambiarono quando superò quel brutto momento grazie anche a un nuovo amore, John Mayer.
”Prism”, quindi, riflette queste due ‘anime’ rendendolo l’album più personale e intimo della cantante.
Ancora una volta, Katy si avvale dei produttori di fiducia Max Martin e Dr Luke, Stargate e Greg Wells a cui si aggiungono produttori nuovi come Bloodshy e Greg Kurstin. I testi sono belli, anche se alcuni hanno tanti clichè e non si riesce a sentire la mano di Katy avendo co-scritte con tante persone, ma in generale sono meglio rispetto a quelli di Teenage Dream. L’album è composto da 16 canzoni tutte co-scritte con i produttori sopracitati con l’aggiunta delle songwriter Bonnie Mckee e Sia in alcune tracce.
Come già accennato sopra, l’album affronta la tematica del suo divorzio e del momento successivo ad esso in canzoni in:” Ghost”, ” By The Grace Of God” in cui la cantante parla del momento più buio, quando voleva suicidarsi; ”It Takes Two” in cui riflette sul perché la relazione sia finita male, ”Love Me” in cui canta di come voleva che lui l’amasse nel modo in cui avrebbe voluto e ”Choose Your Battles” che parla invece di smettere di litigare e avere un po’ di pace.
Poi troviamo canzoni cheparlano della trovata felicità grazie a un nuovo amore in ” Spiritual”, ”Double Rainbow”, ”Legendery Lovers”, ”Walking On Air”, altre che parlano di un amore immaginario come ” Birthday” e ” Dark Horse” e infine ” Unconditionally” che la cantante ha scritto dopo il suo viaggio con l’UNICEF, volendo creare un inno all’amore che sia per il proprio partener, amici o figli.
Ancora una volta, troviamo tante tracce che parlano d’altro, principalmente sono self empowerment : ” Roar” che parla di ritrovare fiducia in se stessi, ”This Moment” invece parla di vivere il presente. Non mancano le classiche canzoni allegre da party simili alle tracce di Teenage Dream: ” International Smile” ispirata a uno dei suoi miti Mia Moretti e ”This Is How We Do” che parla delle uscite con i suoi amici.
A livello di sound, il disco non è tanto diverso da Teenage Dream, ma è sicuramente più curato, con sonorità meno banali, più ricercate e adatte al tipo di testo a cui si prestano, cosa che è avvenuta raramente con il precedente lavoro. Prendiamo come esempio ”Double Rainbow” e ”Spiritual”: il loro sound è molto celestiale, paradisiaco proprio coerente con il messaggio di amore mistico che le caratterizzano.
Si ritornano usare anche gli strumenti: troviamo il piano in ”By The Grace Of God”, ”Spiritual”,”Love Me” la chitarra in ”Roar” e ”Legendary Lovers”, in cui sono presenti anche elementi di musica tribale. L’altra traccia sperimentale e diversa da qualsiasi cosa che Katy abbia rilasciato è ” Dark Horse” dal genere trap-pop. Comunque le sonorità dance-pop del precedente non si abbandonano completamente, li sentiamo in chiave disco anni 70-80 in ‘Birthday ” e ”Walking On Air”.
In questo disco, la voce di Katy viene valorizzata molto di più riuscendo a utilizzare molte sfumature della suo timbro e soprattutto si sente più coinvolta emotivamente nelle interpretazioni. Prism è un salto in avanti rispetto a Teenage Dream, un disco che era tutto fumo e niente arrosto, in questo almeno anche se ci sono tracce pop banali, ce ne sono molte di più in cui si sente la vera anima di Katy come in One Of The Boys.
Concludiamo come sempre il post con un sondaggio:
Bellissima recensione e molto dettagliata! Tutti gli album sono spettacolari ma credo che prism sia il migliore!!!
Bellissima recensione e molto dettagliata! Tutti gli album sono spettacolari ma credo che prism sia il migliore!!!
Bellissima recensione! Sei stata bravissima e non hai fatto per niente trasparire che sei una fan di Taylor, non facendo paragoni tra Swift e Perry, e finalmente c’è qualcuno che non lo fa! sono un grandissimo fan di Katy, ma detesto quelli che dicono “è meglio Taylor” o “Katy è molto meglio”. Comunque, il mio album preferito è Prism, mentre per me One Of The Boys e Teenage Dream sono allo stesso livello, perché come canzoni preferisco TD, però al primo ascolto OOTB risulta un po’ ripetitivo, nel senso che alcune tracce sembrano uguali, anche se con gli ascolti si diversificano. All’inizio non distinguevo Fingerprints da Self Inflicted! Su The One That Got Away sono d’accordo, la base non mi piace per niente, infatti preferisco la versione acustica della Complete Confection. Di Prism la mia preferita è Spiritual, che è bellissima e per niente banale. Solo una cosa: in Love Me Katy dice che d’ora e in poi amerà se stessa come voleva che lui l’amasse, dicendo che aveva perso se stessa per lui: I lost myself in fear of be losing you (…) I’m gonna love myself the way I want you to love me. Comunque fantastica recensione!
anch’io ho prism. quindi qualcuno l’ha comprato !? scherzo hahaha.
Per carità, ho anche Prism XD E mi piace moltissimo, come One Of The Boys…
TD sta stracciando tutti gli album per i motivi che ho detto nell’articolo 🙂
bhè a quanto pare il problema è tuo dato che TD sta stracciando tutti gli altri album , non so come non faccia a piacerti. e poi come fa ad annoiarti il prismatic world tour ? è una cosa sensazionale , è bellissimo. cmq sono i tuoi gusti e li rispetto . e mi è piaciuto il fatto che anche essendo una swiftie non abbia mostrato del BAD BLOOD nei confronti di katy XD. sto scherzando
Beh si parlerà di 1989 anche per le copie vendute -e lo dico nonostante comunque molte canzoni del cd mi piacciano -e poi scusa anche le canzoni di katy sono splendide e danno messaggi come teenage dream ,firework,who am i living for -che sono altre da aggiungere alla lista di canzoni profonde e che quindi non sono 1/2 – poi California gurls o last friday night avranno anche poca sostanza ma questa è anche una cosa bella perché così ci sono anche canzoni più divertenti e ironiche che poi rispecchiano anche katy stessa e che danno un alternanza al disco.
Ti amo
One of the Boys non lo ascolto da tempo ma lo ricordo come (a livello di testi e melodie) l’album più sincero e spontaneo della Perry. Teenage Dream troppo costruito, una raccolta di hit confezionate da spremere fino in fondo (e così è stato, visto che l’era Teenage Dream è durata più di due anni). Prism è l’album che preferisco, ci sono dei brani caramellosi e festaioli (Roar, International Smile, TIHWD ecc.) che ricordano Teenage Dream e che giustamente avevano lo scopo di farla riaffacciare sul panorama pop, c’è la sperimentazione di pezzi come Dark Horse e Legendary Lovers, ci sono delle ballate e canzoni più profonde come Ghost, This Moment, BTGOG e anche quelle della Deluxe: nonostante queste differenze è un album che secondo me è ben coeso e omogeneo e le tracce rispecchiano perfettamente il concept, e queste diversità al suo interno sono forse la cosa che me lo fanno apprezzare di più, rispetto a un Teenage Dream che era appunto troppo incentrato sulle classifiche e poco sul raccontare sé stessi, le proprie emozioni e le proprie avventure.
Katy Hudson – Fanciullezza
OOTB – Scoperta del mondo
Teenage Dream – adolescenza
PRISM- Maturità
per questo vedo PRISM come l’album migliore e concordo con quanto detto nell’articolo
aspetto con ansia il nuovo album
Io ho visto il prismatic world tour e mi sono annoiata tantissimo XD Però va beh.. sono gusti, sensazioni…
Così come TD, tolte 2 canzoni risulta noioso a lungo andare.. Mentre stavo facendo questo articolo ho sentito non una, non 2, neanche 3 ma almeno una decina di volte Thinking Of You in primis(poi anche Waking Up In Vegas, anch’essa è vivace, però non è artificiosa come una Last Friday Night) di fila.
Di TD non sono neanche riuscita a finire tutte le canzoni, andavo avanti da come risultavano plasticose, non c’era nemmeno tutto questo coinvolgimento interpretativo che per me è una cosa fondamentale
il mio preferito è prism anche se li amo tutti.
katy perry è un’artista molto creativa e vivace e io non sono d’accordo con veronica su teenage dream . è lo stile di teenage dream che le si addice , le parrucche colorate , le caramelle , l’abito con i lecca lecca ruotanti posizionati sulle poppe, quello con al panna spray , le canzoni come california gurls , teenage dream , wide awake , last friday night ecc. anche se penso che prism è di gran lunga migliore perchè mischia molti argomenti è generi con canzoni che provano che katy perry NON è UNA CANTANTE STONATA come molti di voi dite , ha una voce molto bella per me , è fantastica , poi una presenza scenica andate a vedere il prismatic e il california dream tour e vi ricrederete . non vedo l’ora che esca il nuovo album , ho tante buone aspettative.
Io ho sempre adorato One Of The Boys perché lo trovo molto personale e i testi sono quelli riusciti meglio. Dopo metto Prism perché mi è piaciuto molto e ho trovato una certa maturazione (o almeno rispetto a TD sì).
Gli ultimi due sono TD e Katy Hudson, non perché non mi piacciono ma perché hanno più difetti dei primi 2. TD è troppo commerciale per i miei gusti anche se l’ho sempre apprezzato e Katy Hudson è un po’ troppo “crudo”.
Bell’articolo comunque, mi piace questa rubrica 🙂
Se c’è una cosa che mi dà fastidio è quando per difendere un album infantile si va a tirare in ballo solo quelle 2-3 canzoni profonde, fossero almeno la metà di un disco lo capirei come per esempio in Prism, ma non è il caso di TD.
Trovo sorprendente come non si parlano delle canzoni in sè, ma si parla solo del suo successo: ALBUM CREATO PER DETTARE LEGGE NEL POP tanto per citare un commento.
Insomma, persino le canzoni più commerciali di Taylor(visto che l’ha citata) almeno una sostanza ce l’hanno e se nei prossimi anni noi fan parleremo di 1989, non sarà certo per il successo che ha avuto, ma per le splendide canzoni e messaggi che quell’album ha dato.
La semplicità e il pop rock di OFT7B. Rivoglio questa katy!
Ma dove? Guarda che Pearl o Not like the movies non mi sembrano da meno.Poi non mi sembra così poca la qualità comunque si tratta di canzoni pop ben riuscite e neanche così poco qualitative come uptdown funk o happy tanto per dire .Poi in fondo album commerciali ormai li fanno tutti guarda justin bieber o Taylor swift come sono diventati commerciali pure loro..
Ci sono alcuni refusi:
– “Time Won’t Fail Me” in realtà è “Faith Won’t Fail”
– “Self Infected” è “Self Inflicted”
– “Not Like In The Movies” è senza “In”
Che esagerazione!
Avevo ragione allora, si dà importanza solo al successo di questìalbum fregandosone della qualità.. Una Thinkin Of You batte ad occhi chiusi qualsiasi traccia di TD
Teenage Dream tutta la vita! Seppur si possono apprezzare ottimi momenti dal punto di vista commerciale e qualitativo in tutti e quattro gli album, sicuramente TEENAGE DREAM sta una spanna sopra tutti gli altri. Un album creato per dettare legge nel pop, confezionato brano per brano, nota per nota (e, perchè no, stonatura per stonatura LOL). Se poi dobbiamo valutare l’uniformità del concept e della promozione, sono ancora più convinto della mia scelta. Secondo me tutte le case discografiche dovrebbero imparare dalla maniera in cui quest’album è stato gestito e tentare di emulare questo tipo di organizzazione.
Infatti, penso che si dovrebbe considerare bene anche tutto il periodo dal 2001 al 2007 in cui ha sì abbracciato il rock (specie in pezzi come “Diamonds” o “Box”) ma anche provato altri generi (vedasi “The Girl Next Door” oppure “Spend The Night”).
Finalmente qualcuno che fa notare le differenze tra gli album di katy. Nel primo album,che ancora aveva tutta l’influenza di un passato difficile e religiosamente rigoroso katy canta canzoni rock, così come in One of the boys. Lei non è assolutamente partita col pop,quello è arrivato con Teenage Dream un disco completamente diverso dal predecessore. OFTB rispecchiava ancora l’animo infantile e rockettaro di katy, che tra l’altro andava molto nel 2008 mentre nel 2010 katy ha cambiato tutto , in parte ha forse anche stravolto il sound che i fan erano abituati a sentire passando da canzoni come Fingerprints e Waking up in Vegas al puro pop di Last friday night o California gurls tant’è che solo in Hummingbird hearbeat rimane quella poca influenza rock.Ma nonostante ciò katy viene catapultata al successo. È vero che TD é un disco molto commerciale ma ha comunque avuto 5 canzoni prime in Billboard e mi fa piacere che sono state sottolineate anche le nuove influenze electro di Circle the drain e Who am i living for, canzoni molto simili a livello di sound. E poi Prism,che è stato fatto passare per un disco super commerciale come un Teenage Dream 2.0 ma che non lo è. Il disco é molto superiore rispetto a TD ma avendo estratto canzoni come bithday e this is how we do ovviamente non lo fa pensare. Ma in prism ci sono canzoni molto più eleganti e meno poppettare di una California gulrs e cioè praticamente tutte le tracce dalla 9 in poi, sulle quali in realtà katy avrebbe dovuto soffermarsi per far notare il cambiamento rispetto al precedente disco. Da notare anche come la voce di Katy sia cambiata un sacco: ascoltando ad esempio alcune canzoni di OFTB paragonate a quelle di prism potrebbe essere quasi un altra persona a cantarle.Comunque katy l’evoluzione l’ha avuta e come ,solo con prism ha un po sbagliato a come imporsi a livello di scelta dei singoli. E ora infatti si vedrà tutto col nuovo album.
Lei non mi fa impazzire.
Però devo dire che One Of The Boys è il migliore. Mi piace davvero tanto.
Teenage Dream è carino, ma secondo me nulla di che. Delle canzoni non estratte come singoli, l’unica che mi è piaciuta è Pearl.
Prism l’ho rivalutato abbastanza. Ci sono schifezze assurde (Roar,This Is How We Do,Birthday), ma ci sono anche canzoni molto belle (Legendary Lovers,By The Grace Of God,Double Rainbow).
Poi c’è il caso Dark Horse che amo.
Katy Hudson non l’ho ascoltato ne ho intenzione di farlo.
L’ordine dei tre ascoltati è:
-One Of The Boys
-Prism
-Teenage Dream
A livello di testi (attenzione, non di varietà dei testi) sicuramente il migliore è “Katy Hudson”, lasciando da parte tutta la questione religiosa e tenendo conto del fatto che è stato scritto quando aveva 16 anni. Ma l’album soffre un’eccessiva produzione con sovrapposizione di strumenti e frasi un po’ random in certe tracce. Forse “Growing Pains” è quella più riuscita nonché quella in cui si nota di più l’influenza di Freddie Mercury.
“One Of The Boys” suona come il più personale poiché maggiormente legato alle esperienze di vita, a differenza di “Prism” che è più multiforme (e proprio per questo motivo il titolo – su suggerimento di John Mayer – non è stato scelto a caso). In quest’ultimo con la McKee ha scritto 4 canzoni e solo 2 con Sia, ha tenuto “Double Rainbow” e ha ceduto “Passenger” alla Spears. Ha pure escluso “Black Widow” finita a Iggy Azalea e “Get On Your Knees” finita a Nicki Minaj.
“Teenage Dream” non lo vedo così sopravvalutato, non ha avuto grandi recensioni sin da quando è uscito però a vendite e hit è innegabilmente tra quelli andati meglio negli ultimi anni. D’accordo su “The One That Got Away”, un po’ come “By The Grace Of God” che poteva rimanere solo piano e voce… penso solo io che “See You Again” di Wiz Khalifa e Charlie Puth sia musicalmente molto simile?
Prism tutta la vita ♡
Assolutamente Teenage Dream, un vero capolavoro in ambito di pop music.
Io voto per Teenage dream. Quasi tutti i pezzi sono delle possibili hit( e lo sono state). Un album fatto per le classifiche come piacciono a me 🙂 Prism e One of the boys sono più o meno allo stesso livello. Katy Hudson loho ascoltato ma è alquanto insipido oltre a non essere la stessa Katy,