So esattamente cosa aspettarmi quando ascolto un album di Kelly Clarkson, ma come ho scritto in precedenza da queste pagine, la prima volta che ho sentito “Piece By Piece” ho arricciato il naso molte volte. Quando mi sono trovato poi di fronte alla cassa per pagare il disco, ho fatto marcia indietro riponendo il CD esattamente lì dove l’avevo trovato. Incredulo del mio giudizio, ho fatto pressione su me stesso ed ho ascoltato nuovamente il progetto e l’impressione negativa si è trasformata in una vera passione per questo album.
Sono passati quasi 13 anni da quando Kelly Clarkson è diventata la vincitrice di American Idol e grazie a quel programma, la stessa è diventata un punto di riferito per la scena Pop con sei album certificati platino dalla RIAA… un risultato a dir poco impressionante per una che è uscita da un Talent Show.
Kelly Clarkson negli ultimi 2 anni è stata una donna impegnata, divisa tra un matrimonio da celebrare, un bambino da partorire e svezzare e la promozione di “Wrapped in Red”. Come se non bastasse, in tutto questo tam tam è riuscita a trovare il tempo per registrare il suo nuovo album, ad essere precisi il suo ultimo album con obbligo contrattuale nei confronti della RCA Records, un progetto che riflette quanto lei sia cresciuta come persona e soprattutto come artista.
Un cambiamento che suona come la naturale trasformazione di una donna divenuta mamma, che ha preferito in questa occasione abbandonare lo spinoso Pop-Rock per dar il benvenuto ad accordi Mid-Tempo, soffici melodie e ballate sorprendenti, una scelta ponderata, una scelta voluta che si traduce musicalmente parlando in una opportunità singolare, interessante… che ci permette di fare conoscenza con una nuova Kelly.
Una raccomandazione… non pensate che questo mutamento sia negativo perché “Piece By Piece” non è (lo scrivo nuovamente e lo evidenzio in grassetto), non è un brutto disco, anzi… sfidatemi e trovatemi una composizione sgradevole nel vero senso della parola. Ogni brano ha un suo perché, ogni canzone ha energia e sopratutto c’è Kelly in grande forma vocale, capace di portare a casa delle performance impeccabili.
Sono in imbarazzo nel segnalarvi le canzoni che preferisco perché io le amo tutte e sono giorni e giorni che non riesco a scollarmi di dosso questo LP! Nel mio iPod suona in continuazione traccia dopo traccia e questo mi ha spinto a stilare una recensione… un piccolo biglietto da visita per conoscere da vicino questi brani.
Ovviamente l’analisi di un disco è soggettivo. A motivo delle nostre personalità ognuno di noi ci legge dentro particolari differenti… spesso in contraddizione tra di loro. Questo è il bello della varietà umana e del libero pensiero e sono sicuro che si può avere una descrizione completa di questo disco, solo se tutti esterniamo i nostri pensieri in merito.
“Heartbeat Song” è stato ed è il primo singolo estratto. Partito in sordina, ci ha fatto chiedere un po’ a tutti “che razza di canzone era”, mentre ora a distanza di tempo risulta essere il brano Pop per eccellenza, invitante e simpatico, creato appositamente per essere trasmesso dalle radio e per essere ascoltato a palla quando viaggiamo in macchina.
“Invincible” è una canzone che preferisco, scritta tra gli altri da Sia. Questa canzone racconta la storia di chi ha compiuto un cambiamento radicale nella propria vita. Mi piace pensare sia riferita a Kelly che non si sente più sola, abbandonata e senza speranza. Belle le parole del ritornello che recitano: “Mi stavo nascondendo dal mondo, ero così spaventata, mi sentivo così incerta”. Adesso Kelly Clarkson si sente invincibile… una tempesta perfetta!
“Someone” scritto da Matthew Koma (musicista Americano ispirato da Elvis Costello e Bruce Springsteen), abbassa inizialmente il ritmo del progetto apparendo più lento. Ho scritto bene… apparendo, perché nel finale prende regolarità trasformandosi in un sound piuttosto electropop.
Anche “Take You High” parte come un brano pop, per evolversi in seguito in una pista elettronica. Una riflessione su questa canzone lo riprendo alla fine della recensione, per cui per il momento proseguite con la lettura, dandovi appuntamento a tra poco.
“Piece by Piece” è la Tittle Track, il brano più emozionante della Clarkson, che descrive il momento in cui suo padre l’ha lasciata quando aveva 6 anni. Nel coro del brano, mette a confronto il suo uomo con il papà evidenziando la diversità di comportamento con queste parole:
“Lui non si allontana / Lui non chiede mai denaro / Si prende cura di me / Mi ama / Pezzo per pezzo / Ha restaurato la mia fede / Un uomo può essere gentile e un padre (se voleva) poteva restare”.
Con questa canzone, Kelly ha voluto sottolineare che lei non sarà mai un genitore capace di abbandonare una figlia… abbandono che lei ha subìto da parte del suo papà.
“Run Run Run” è senza dubbio la punta di diamante di tutto il disco. Proposto in duetto con John Legend. Per me questo brano è affascinante e attraente, perché oltre a mostrare l’impressionante estensione vocale della cantante è stato soprattutto l’interazione vocale dei due artisti a farmi venire i brividi. Un brano che entrerà di diritto tra i miei evergreen, grazie ad una alchimia perfetta con il cantautore di Springfield quando insieme inneggiano:
“E hai aspettato la pioggia / Per spezzarmi il cuore chiuso in gabbia / Per lacrime il mio cuore è in gabbia / E cadiamo attraverso destino / E ci alziamo e risorgiamo / E io corro, corro, corro, corro, corro, corro…”
“I Had a Dream” è una canzone che inizialmente non mi trasmetteva nulla, fino a quando non mi sono concentrato sul testo, rivolto alla generazione odierna.
“Se vuoi comandare, sii un leader, se vuoi sognare, sii un sognatore, arrampicati sino in cima a quella montagna e gridalo. Ma ricordati che una volta in cima, tutto quello che dirai, conterà”. Un brano questo, davvero con un messaggio importante!
Amo all’infinito “Let Your Tears Fall”. Basta questo per descrivervi la traccia? Personalmente credo di si, e sinceramente non serve altro se non ricordarvi che questo pezzo è firmato tra gli altri da Sia Furler, colei che ha invaso le radio di tutto il mondo con la sublime, “Chandelier”.
Ancor prima di ascoltare l’album, scorrendo con gli occhi la tracklist avevo associato “Tightrope” a Janelle Monaè, pensando erroneamente che Kelly si fosse appropriata del successo di quest’ultima per regalarci la sua versione. E invece, “Tightrope” altro non è che una canzone romantica pensato inizialmente come una ballata piano /voce alla John Legend. Solo in seguito sono stati aggiunti altri elementi d’orchestra.
“War Paint” ci ricorda che “Piece by Piece” è principalmente un disco elettronico per cui si torna al sound predominante. La canzone ci invita a coltivare una relazione sentimentale. Perché innalzare un muro se l’unica cosa che cerchiamo e desideriamo è esseri amati e far parte di qualcosa di importante?
“Dance With Me”, mi piace, mi piace mi piace! Mi chiederete: cosa trovi di speciale in questo brano?! Probabilmente nulla di così eclatante… è solo un pezzo che invita letteralmente a ballare, a scatenarsi e questo invito mi garba. Come dice la canzone, mi piace pensare di essere tra le Luci di Londra, luci di Spagna, Luci di New York, le luci di L.A e accettare l’invito di Kelly che mi dice:
“Vieni a ballare con me / Vieni a ballare con me / Sentire la musica come il bacio di un amante / Senti il ritmo come un caldo abbraccio / Vieni a ballare con me / Vieni a ballare con me / Vieni a ballare con me / Sono completamente sveglio, sì”.
“Nostalgic” seppur sufficiente, per il sottoscritto è l’unico momento basso di tutto il progetto. Il sound ricorda gli anni ’80, riuscendo ad essere moderno, ma con tutta sincerità, non mi ha colpito.
“Good Goes The Bye” è la canzone che chiude la versione standard di “Piece by Piece”. E’ un pezzo che al suo interno annovera piccolissimi elementi R&B e a differenza di molti, non ho trovato strano che il brano sia scelto come singolo in Inghilterra. Probabilmente se gestito bene, potrà ottenere buoni risultati in quel mercato.
Dei tre brani contenuti nella versione versione deluxe, mi hanno colpito “In The Blue” e “Second Wind”, sempre per lo stesso motivo descritto in “Good Goes The Bye”. Amo l’R&B, amo il Soul… due generi musicali che hanno forgiato la mia cultura, per cui seppur questi brani siano Pop, il fatto che strizzano l’occhio alla Black Music fanno di loro le mie canzoni preferite.
Concludendo, “Piece By Piece” è nella sua essenzialità un disco Pop fatto di buone liriche e carismatiche melodie, capace di catalizzare a se l’ascoltatore evitando di distrarlo verso altri prodotti meno appetibili. E’ riuscita nel suo intento perché oltre a creare un album che nella sua compattezza e omogeneità, risulta abbastanza coerente, con questo progetto ha alzato il suo livello, incorporando elementi elettronici, così evidente in “Take You High” che parte come un brano pop, per evolversi in seguito in una pista elettronica. Il risultato?!… La canzone funziona alla grande, esattamente come procede a gonfie vele l’intero disco.
Avete avuto modo di ascoltare l’album? Se si, come giudicate “Piece By Piece” e quale canzone vi ha colpito di più?