Se fino a poco tempo fa l’unica celebrità chiamata Kylie nota ai più era la leggendaria cantante australiana Kylie Minogue, oggi i più giovani purtroppo sembrano associare a questo nome una figura ben diversa, quella di un personaggio televisivo dalle doti artistiche non ben definite che popola le televisioni americane senza svolgere un compito preciso, un po’ come molti degli opinionisti senza arte né parte che affollano molti dei salotti televisivi italiani. Sto ovviamente parlando di Kylie Jenner, sorella di Kim Kardashian diventata famosa grazie al reality show basato sulla ricchissima famiglia.
Kylie ha soltanto 18 anni, eppure è famosa già da qualche anno grazie ad una scorciatoia ormai diffusissima, e fra gli amanti delle riviste scandalistiche è ormai quasi celebre, anche per via della sua storia con il rapper Tyga portata avanti quando lei ancora era minorenne.
Il fatto che ormai quando si parla di Kylie la personalità di riferimento non sia più la Minogue non lascia certo indifferenti i fruitori di musica pop che seguono da anni la diva australiana, ma ovviamente colei che più di tutti non digerisce tutto ciò è proprio la cantante di “Can’t Get You Out of My Head”, che quest’oggi ha deciso di rivendicare come il suo nome sia un marchio protetto e come la Jenner non possa dunque appropriarsene in alcun modo, né per occuparsi di un ambito artistico preciso né per “lavorare” in altri modi nell’ambito televisivo. Precisiamo che questo non si riferisce alla volontà della Jenner di farsi chiamare col suo nome di battesimo, ma a quella farsi chiamare semplicemente KYLIE in alcuni brand pubblicitari.
A comunicare ciò non è stata la Minogue in persona ma una compagnia australiana che si occupa di preservare il diritto d’autore, una sorta di SIAE australiana per capirci, i quali hanno definito dannoso l’utilizzo di tale nome da parte di “una personalità televisiva secondaria da reality”.
Che ne pensate di questa vicenda?