I Maroon 5 sono sempre di più una realtà del panorama pop internazionale: confermati da una serie di clamorosi successi e di duetti celebri (Rihanna, Christina Aguilera, Wiz Khalifa), sono riusciti a superare un periodo commercialmente buio (anche se personalmente ho molto apprezzato il loro precedente cd “Hands All Over”).
La genuinità di questa band è tendenzialmente basata sul fatto che sono onesti lavoratori: senza spacciarsi per artisti fini e raffinati, continuano a proporre musica pop per quella che effettivamente è, ovvero una manciata di canzonette buona per divertirsi. E non mi pare certo poco. Non si vive di sola musica impegnata, a mio parere.
“Overexposed” viene lanciato in due versione, una standard (composta da 12 pezzi più la hit “Moves Like Jagger” come bonustrack) e una deluxe (con 18 tracce, ovvero tre canzoni extra, la solita “Moves like Jagger” e due remix). Il titolo riflette proprio la popolarità crescente di questo gruppo e del frontman, Adam Levine, non solo cantante, ma anche giudice di talent show televisivo e prossimamente attore della serie cult “American Horror Story”.
Il lavoro è stato anticipato da due singoli molto radiofonici come “Payphone” (un vero e proprio tormentone) e “One More Night” (sicuro successo dell’estate) e continua in questa direzione. La traccia successiva “Daylight” è infatti un’energica ballata pop a ritmo di percussioni e sarà probabilmente il terzo singolo tratto dal cd, ma, dopo tre brani così coinvolgenti, subiamo una battuta d’arresto: “Lucky Strike” sembra un remix di “Moves Like Jagger”. Levine e soci puntano sull’ascolto immediato. Possiamo accettarla come riempi-album, ma non come singolo. Il ritmo riprende con “The man who never Lied” (midtempo piacevole e catchy), “Ladykiller” (ironica canzone dedicata alle femmes fatales) e “Fortune Teller” (che apprezzo particolarmente e spero esca come singolo, potrebbe fare bene anche in versione remix).
Dopo tanto ballare, c’è bisogno di un attimo per respirare: Adam Levine si siede al pianoforte e dimostra le sue doti vocali: brano d’atmosfera, ma non banale o noioso. Si riprende a ballare con “Tickets” e “Doin Dirt”, brani energici e piacevoli, ma che non colpiscono. L’ultimo brano, “Beautiful Goodbye”, ci riporta alle atmosfere Brit Pop del primo indimenticabile cd “Songs About Jane”, una canzone pop dai toni malinconici, ma sostenuta nel tempo, ideale per una performance dal vivo.
In definitiva questo “Overexposed” è un album piacevolissimo, adatto alla stagione estiva per la sua leggerezza da non confondere con una superficialità di scrittura: i Maroon 5 sanno quello che fanno e lo fanno piuttosto bene.
– Recensione a cura di Guido Mastroianni