Come immaginabile, è arrivato il turno di Mariah Carey per quanto riguarda le vendite mondiali pubblicate da Mediatraffic. Con una carriera di 25 anni alle spalle, Mariah Carey è una delle cantanti di maggior successo nella storia. Un successo però piuttosto traballante, Salite e discese, come nelle montagne russe, hanno caratterizzato gli album di Mimi.
Partiamo quindi dal 1990 quando debuttò con il self-titled album “Mariah Carey” che ottenne un buon riscontro di 14 mln di copie. Nulla di straordinario per quei tempi. Si scende a 8 mln con “Emotions” mentre si raggiunge il peak assoluto con le 26 mln di copie di “Music Box”.
Come sappiamo il motivo per cui Mariah è famosissima è anche per le canzoni natalizie, ed infatti il suo “Merry Christmas”, datato 1994, ha piazzato 13 mln di copie, un’enormità per il genere. Siamo negli anni più brillanti per la carriera della Carey, e così nel 1995 arriva un’altra pioggia di copie con il CD “Daydream”.
Dopo il trio di album super venduti tra il 93′ e il 95′, si ha una netta discesa con 11 mln di copie per “Butterfly”. Mariah Carey riesce però a recuperare terreno e lo fa con il Greatest Hits “Number Ones” risalente al 1998. Paradossalmente il nuovo album di inediti “Rainbow” vende appena poco più della metà.
Nel 2001 arriva la colonna sonora di “Glitter” che vende 2.5 mln di copie (senza infamia e senza lode) ma arriva anche il secondo “Greatest Hits” ad appena 3 anni dal primo. Nel 2003, dopo 4 anni, esce un suo nuovo studio album: “Charmbracelet”, esso rappresenta il primo vero tonfo della carriera di Mariah con solo 2.5 mln di copie. Dopo i “Remixes” del 2003, la cantante americana torna in doppia cifra con “The Emancipation Of Mimi” che ha venduto 10 mln di copie in 10 anni.
Da qui in poi, la strada è in discesa o meglio in picchiata: 2.5 mln di copie per “E=MC²”, 1.5 mln per “Memories Of An Imperfect Angel” e per finire il crollo definitivo con “Me I’m Mariah—-The Elusive Chantehouse”. In mezzo sono scivolati via un altro Greatest Hits “The Ballads” e un secondo album natalizio “Merry Christmas”).
‘Mariah Carey’ (1990) 14 million
‘Emotions’ (1991) 8 million
‘Music Box’ (1993) 26 million
‘Merry Christmas’ (1994) 13 million
‘Daydream’ (1995) 21 million
‘Butterfly’ (1997) 11 million
‘Number Ones’ (1998) 14 million
‘Rainbow’ (1999) 8 million
‘Glitter’ (2001) 2,5 million
‘Greatest Hits’ (2001) 3,5 million
‘Charmbracelet’ (2002) 2,5 million
‘The Remixes’ (2003) 0,7 million
‘The Emancipation Of Mimi’ (2005) 10 million
‘E=MC²’ (2008) 2,5 million
‘The Ballads’ (2008) 0,8 million
‘Memoirs Of An Imperfect Angel’ (2009) 1,5 million
‘Merry Christmas II’ (2010) 1,0 million
‘Me, I Am Mariah… The Elusive Chanteuse’ (2014) 0,3 million
Avendo iniziato la carriera un quarto di secolo fa, non si può di certo prendere che Mariah Carey svetti ancora nelle vendite, ciò non toglie però che il crollo è stato vertiginoso. A Mariah si imputa soprattutto l’incapacità di adattarsi ( o forse di sembrare adatta) ai tempi. Sembra ancora cristallizzata nell’immagine da Diva anni 90′. Nuove collaborazioni con artisti del momento e nuovi impegni come American Idol non sono riusciti a plasmarle un’immagine contemporanea. Rimane così un personaggio poco amato e poco conosciuto dal pubblico più giovane.
Visto però l’andamento così poco uniforme della sua carriera, non escludiamo che in futuro Mariah Carey possa tornare a imporsi (non ai livelli degli anni 90′ ovviamente) nelle charts.