Mika è uno degli artisti più interessanti emersi di recente: una vocalità particolarissima accompagnata da una scrittura creativa che saccheggia ed omaggia la tradizione, soprattutto quella anni ’80. “Grace Kelly” ce l’ha fatto conoscere ed amare, mentre il primo album “Life in a cartoon Motion” ci ha introdotti al suo mondo interiore, quello di un cartone animato. Ma anche i disegni animati hanno le loro ombre: il secondo cd, “The Boy Who Knew Too Much”, per quanto apprezzabilissimo e piacevolissimo, non raggiunge le vette artistiche del primo album che rappresentava un’esplosione di freschezza nel panorama della musica internazionale. Il secondo lavoro non non andava oltre.
Ecco che Mika, musicista intelligente, comincia ad esplorare altri aspetti della musica (come testimoniano le varie tracce leakkate in rete) e trasforma il suo mondo fatato in un dark fantasy burtoniano: ad ogni raggio di sole corrisponde un fascio d’ombra. Questa è l’atmosfera che si respira nel terzo album, “The Origin Of Love”: ritmi spensierati a volte accompagnati da testi (velatamente) malinconici, perché così è la vita e siamo contenti che Mika non ce la presenti in maniera artefatta.
“Origin of Love” è il brano di apertura e uno dei miei preferiti: il variegato mondo musicale di Mika viene presentato immediatamente e contemporaneamente, musica corale, melodica, persino un richiamo alla musica monastico-religiosa per un testo tutto sommato allegro e spensierato, “you are the origin of love”, sentita e scanzonata dichiarazione d’amore.
“Lola” è un’altra traccia allegra, molto british nella costruzione e nell’esecuzione. Divertente, simpatica, un piacevolissimo riempialbum.
“Stardust”: ecco un’altra delle mie preferite che potrà far benissimo in radio. Un velo di malinconia per un brano dance che potrebbe ispirare anche qualche famoso dj. “Make You Happy” ci offre una bella costruzione melodica, tanto da far somigliare questo brano ad una colonna sonora. Probabilmente scelta come uno dei prossimi singoli, potrebbe far bene se promosso in un certo modo, magari accompagnata da un video che riproduca questa atmosfera sognante. Mika passa poi ad un brano easy listening (in fondo il pop è anche questo) ed “Underwater” è davvero una splendida ballad che inizia con un accompagnamento di solo pianoforte per poi svilupparsi in un crescendo orchestrale. Davvero bella.
Si ritorna a ballare con “Overrated”, canzone che secondo me non ha la potenzialità di singolo, ma che comunque si fa ascoltare con piacere. Ecco un altro esempio di riempialbum intelligente e non solamente un numero in più sul retro del cd. “Kids” è un’altra canzone più meditativa, il ritmo si rallenta mentre “Love You When I’m Drunk” è un chiaro omaggio agli anni ’80 reinventati sempre con una certa originalità: frizzante, coinvolgente, potrebbe essere scelta anche come singolo.
“Step With Me” è una love song che però non annoia, ma anzi appassiona per come è tenera e coinvolgente. Perfetta come canzone di sottofondo di “The Vampire Diaries” o “Gossip Girl” (nel senso migliore del termine).
“Popular Song” è un’interessante presa in giro sulla musica pop e sull’essere “In” al giorno d’oggi.Piacevole, non sarà un singolo, ma ad ogni modo da ascoltare. “Emily” è orecchiabile e piacevole. Forse nulla più, ma altri artisti pagherebbero per avere un brano così.
“Heroes” colpisce e sembrerebbe un’interessante e degna conclusione per un album completo, che si fa apprezzare, in cui ogni traccia può essere quasi considerata un probabile singolo, sempre ben strutturata. Ogni canzone racconta un tassello dell’universo di Mika e un momento del suo personalissimo show. Per questo motivo considero le ultime tracce del disco, “Celebrate” e “Make You Happy (Miami Edit)” come un doveroso bis che l’artista concede al suo pubblico, ancora affamato della sua musica. Un bis giustamente spensierato, che deve lasciare un messaggio di fondo: “nonostante tutte le oscurità, la vita è bella”!.