Una delle artiste più sottovalutate in campo musicale è certamente Natalie Imbruglia. La sua carriera, costellata da alti e bassi la porta ad essere nonostante tutto, una tra le poche cantanti australiane che è riuscita a penetrare con il singolo di esordio “Torn” all’interno della billboard chart.
Ora a distanza di 6 anni dall’ultimo album flop “Come to Life” (contenente la hit italiana “Want) Natalie ha deciso di rimettersi in gioco tornando con un album di cover completamente maschili, per l’appunto intitolato “Male”. Per promuovere il disco, si sta recando in varie nazioni europee con un nuovo tour in cui mescola tutti i suoi successi con dei brani “inediti” dell’album in prossima uscita.
Unica tappa italiana si è svolta sabato 18 Luglio presso il Centro Commerciale Porta di Roma, pressocché pieno per dare il bentornato ad una Natalie in una ritrovata forma vocale che ha lasciato scorgere il suo impegno in questi anni lontano dalle scene, sul lavoro svolto a migliorare le sue performances vocali.
“Whishing I Was There” traccia d’apertura, terzo singolo estratto dall’album d’esordio “Left of the Middle” che ha subito scaldato l’atmosfera già calda di suo dovuta alla temperatura estiva di 30 gradi e passa alle 22 di sera.
È la volta di “Beauty On The Fire”, seguita da “Glorious” per poi giungere ad uno dei più grandi successi “Shiver”, in cui la folla si è unita, abbracciandosi e intonando il ritornello della canzone insieme all’artista. Si procede con la cover dei Modern English “I Melt With You” rivisitata in chiave essenzialmente country come tutte le cover proposte durante la serata, per poi dare spazio invece alla album track “Sanctuary” dall’album “Counting Down the Days” a sua volta seguita dalla traccia che da il titolo all’album in questione.
Seconda cover, primo singolo estratto da Male, “Instant Crush” dei Daft Punk e la piacevole sorpresa sta nel come abbia saputo aggiungere il suo tocco di classe in una canzone originariamente dance, senza togliere quella magia che possiede il peggio originale. Uno dei momenti preferiti degli aspettatori arriva con la performance di “Wrong Impression”, secondo singolo estratto dall’album “White Lilies Island”, il quale ha fatto cantare e ballare i fans, essendo forse uno dei pezzi che richiama di più la voglia di evadere e di divertirsi.
Si torna al disco d’esordio con l’album track “Don’t You Think?” seguita dalla malinconica “Smoke” che molti ricorderanno come colonna sonora in alcuni epidosi del teen-drama di fine anni 90, Dawson’s Creek. Ultime 2 cover in scaletta. “The Waiting” di Tom Petty, rivisitata in chiave popolare quasi come fosse una tarantella, ed una splendida interpretazione di Friday I’m in Love dei Cure, la quale conferma che Male dovrà essere un must-have per i fan più accaniti, ma che si espande anche ad un pubblico piu elevato e aperto a melodie raffinate e ricercate.
È il momento finale, quello che tutti aspettavano, anche i non fan e quelli che passavano di lì per caso. Partono le prime note di “Torn” ed è subito 1998. La piazza si anima in un solo coro, quasi fino a coprire la voce dell’artista e si comprende come nella sua semplicità, all’epoca una giovane ragazza australiana bella e dagli occhi chiari sia riuscita quasi a conquistare anche gli americani.
Natalie al che saluta e corre via lasciando intendere di essere onorata di aver vissuto con il pubblico questa serata, dichiarando che Roma è la sua città preferita! Come è ovvio che sia, alle grida del “bis bis bis”, l’artista rientra per l’ultimo saluto ai fans performando “Big Mistake”, secondo singolo dell’album d’esordio e facendo esplodere la piazza con la sua atmosfera a tinte rock.
A fine serata dopo appena 80 minuti di concerto, rimane l’amaro in bocca per la non esecuzione di pezzi come “That Day” e “Want”, ma la felicità di aver potuto assistere all’unica tappa di questo nuovo tour, di un’artista che di ossa se ne è fatte e molto probabilmente con il nuovo album potrà risalire la china e ritrovare quel pubblico che in fondo non l’ha abbandonata, ma che nell’ultimo periodo si è indirizzato verso musica più commerciale e meno raffinata.
Un punto in più va, come già detto, all’impronta vocale che messa a confronto con le performance del passato ha fatto notare notevoli mutamenti anche nella tenuta delle note e che ora rende giustizia a quello che è il suo lavoro, fare la cantante!
8+
Articolo pubblicato d Yashal
Il nostro Yashal ci ha fornito anche 2 video ritraenti rispettivamente le performance di “Torn” e “Wrong Impression”. Che dire, i miglioramenti ci sono, eccome se ci sono! Ve li posto di seguito, che ne dite?