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Recensione del disco più significativo di Nicki Minaj che ha mescolato sapientemente Pop ed HipHop
Ha sconvolto il panorama della musica HipHop, ed ha lanciato il suo attacco verso il mondo della musica Pop internazionale. Nicki Minaj è solo all’inizio della sua partita, ed il suo inizio parla di una ragazza determinata, piena di talento e qualità, pronta veramente a tutto pur di scalare la vetta del successo!
Onika Tanya Maraj nasce a Saint James nel 1982 sulle isole caraibiche di Trinidad and Tobago, ma all’età di cinque anni arriva nel Queens a New York per cercare una vita migliore! Da teenager era appassionata di recitazione e le sarebbe piaciuto entrare nel fantastico mondo del cinema e del teatro, così i suoi la mandarono alla LaGuardia High School, un istituto specializzato per formare artisti.
Nel 2007 Onika comincia a giocare con la musica HipHop, e pubblica mixtape di continuo, quando nel 2009 arrivò la svolta, ed un certo Lil’Wayne posò gli occhi su di lei, rivoluzionandole completamente la vita, e trasformandola nella nuova rivelazione della musica HipHop al femminile!
Quello che rende grande Nicki è certamente il suo flow grandioso, ma anche i suoi mitici alter-ego che la rendono un’artista capace di osare e di superare i confini della musica HipHop delineati sino ad oggi.
Il suo debut album “Pink Friday” uscì nel novembre del 2010, e ad oggi è riuscito a vendere più di due milioni di copie negli States, e quasi tre milioni in totale a livello internazionale. Successi come “Super Bass”, “Moment 4 Life”, e “Your Love” trascinarono il progetto che le frutto un fanbase solidissimo e variegato.
Oggi vi presentiamo il secondo lavoro “Pink Friday: Roman Reloaded” rilasciato negli Stati Uniti lo scorso tre aprile, ed in attesa di una release date ufficiale in Italia, dove per ora è acquistabile solo in via digitale.
1) Roman Holiday:
con traccia numero uno Nicki sembra quasi voler lasciare a bocca aperta i tutti quanti! “Roman Holiday” è un brano pop-hiphop, un po’ pazzo, un po’ assurdo, un po’ da manicomio, in tipico stile Minaj. L’interprete ce l’aveva propinato agli ultimi Grammy Awards con una performance tra le più indimenticabili (ed una chiara ispirazione Gaghiana). Il beat aggressivo e tribale si alterna a cori ecclesiastici, il risultato è piuttosto bizzarro, ma decisamente innovativo.
2) Come On A Cone:
affidate ad HitBoy due delle produzioni HipHop del disco. Anche qua viene fuori tutta la pazzia, l’esasperazione nel flow, e l’ottima recitazione di una Nicki assolutamente piena di se e di swag nelle lyrics. Un brano ridondante ed ipnotico, che non ha per nulla paura di scadere in una volgarità cruda quando Nicki spara “If you wasn’t so ugly i’d put my d*ck in your face D*ck in your face put my d*ck in your face” letteralmente tradotto “Se non fossi così brutto/a ti metterei il mio ca**o in faccia”. Se dal lato lyrics, pur in maniera piuttosto grossolana, il brano è promosso per originalità, per quanto concerne il beat mi lascia abbastanza indifferente.
3) I Am Your Leader (feat. Cam’Ron & Rick Ross):
seconda produzione di Hit-Boy, che porta anche qua un beat rotondo ma decisamente più coinvolgente e gradevole. Traccia numero 3 di questo album è diventata in poco tempo una delle mie preferite nel disco, arricchita dai contributi di Cam’Ron e Rick Ross, “I Am Your Leader” è un pezzo perfetto per i club Urban, anche qua swag a non finire della Onika, e quel giusto tocco di volgarità per non farci mai mancare nulla quando nel ritornello dice “I am your leader, yes I am your leader, You’re not a believer, suck a big d-ck” tradotto “Sono il tuo leader, si sono il tuo leader, tu non sei credente, succhia un ca**o grosso”! Flow pazzesco di Nicki in questo brano, ed una teatralità nella voce veramente fuori dal comune, che ci conferma il fatto che questa ragazza sta veramente esplorando (nel bene e nel male) territori ad oggi sconosciuti in questo tipo di musica.
4) Beez In The Trap (feat. 2 Chainz):
scelto come singolo HipHop dal disco, “Beez In The Trap” è un brano vincente, in collaborazione con 2 Chainz, anche lui tra i newbies più interessanti della scena rap americana. La produzione sempre molto ipnotica e con venature elettroniche è stata affidata a Kenoe, il risultato è un buon pezzo sensuale nel ritmo di hardcore hiphop. Un buon brano che tuttavia rimane meno d’impatto rispetto ad un paio di altre produzioni HipHop oriented del disco. Il brano ad oggi ha raggiunto la 63 nella Hot100 americana.
5) Hov Lane:
Ryan & Smitty hanno creato per Nicki il beat coinvolgente di “Hov Lane”, quinta traccia del disco, che certamente ha tutte le caratteristiche per diventare un bel singolo! Il beat è pazzesco, sincopato ed energetico che fa venire voglia di muoversi, e lei è assolutamente impeccabile nel suo rap, pieno e soddisfacente. Insieme a “I Am Your Leader” la mia prediletta nella parte Rap del disco, suddiviso con sapienza per catturare ogni tipo di pubblico. Spero vivamente che il management decida di considerare il pezzo come futuro singolo.
6) Roman Reloaded feat. Lil’Wayne:
buzz-single HipHop in compagnia del suo mentore. Rico Beats si è occupato del beat, e la Minaj ha cominciato il suo attacco da questo pezzo contro chi la definisce “venduta e svenduta” verso la musica Pop-Commerciale. Una track arrogante, anche qua ridondante nel sound e piuttosto noiosa per il tema trattato. Lei si definisce la versione femminile di Wayne, e lo stile è proprio quello del piccolo mostro che ha cambiato la faccia della musica HipHop nel mondo. Un po’ annoiato da questo tipo di HipHop, e grande nostalgico dei bei pezzoni un po’ meno “swaggosi” ma più ballabili di un tempo.
7) Champion feat. Drake, NaS, Young Jeezy:
altro brano di spessore nella porzione HipHop offerta dal progetto. Ritroviamo una produzione più blanda e tranquilla in questo brano dove Nicki è riuscita a collaborare anche con il leggendario Nas. “Champion” ha le caratteristiche per diventare una hit radiofonica nel panorama Urban americano e già in molti sostengono che si tratti di un futuro singolo. Potrebbe essere una continuazione di “Moment 4 Life” una ode al coraggio, all’america di chi ce l’ha fatta nonostante le avversità.
8) Right By My Side feat. Chris Brown:
è il brano più R&B del disco, e Nicki si butta nel territorio lasciato sgombro da Rihanna, oramai quasi completamente dedicata alle dance-hit di appeal internazionale. La collaborazione con Chris Brown è una midtempo piacevolissima, che cresce con gli ascolti e diventa assolutamente indimenticabile grazie ad un ritornello che fa presa. Tuttavia il brano manca di originalità, ed il testo risulta piuttosto banale, sarà forse questa la chiave del successo? Anche questo brano è già stato inviato alle radio e trattato da singolo! Io mi son ritrovato dopo 3-4 ascolti a canticchiarla mentre cucinavo, assolutamente orecchiabile. I due insieme hanno il grande potere di sconvolgere le classifiche in questo periodo, e sono tra i giovani personaggi più influenti ed importanti.
9) Sex In The Lounge feat. Bobby V e Lil’Wayne:
altro brano dalle caratteristiche R&B contemporaneo e radiofonico. A differenza di “Right By My Side” questo brano mi scivola via lasciandomi piuttosto indifferente. Niente più che una banale sex-jam con un beat piuttosto insignificante.
10) Starships:
a traccia numero 10 ci ritroviamo catapultati come in un altro CD, in un altro progetto, cantato da un’altra cantante! RedOne è l’artefice di ben quattro brani assolutamente commerciali di questo album che ha il chiaro intento di trasformare Nicki una superstar a livello internazionale. “Starships” è il primo di questi singoli, ed oramai già un vero inno dance di questa primavera 2012. Con un beat irresistibile forgiato dal produttore marocchino, un ritornello di quelli super-contagiosi, il brano ha ottenuto ad oggi risultati ottimi in tutte le charts mondiali, ed ha continuato il filone di successo iniziato con la pop-friendly “Super Bass” del suo disco precedente. Se a primo impatto ero innamorato del brano, dopo un po’ di ascolti la mia infatuazione è scemata repentinamente, ritrovandomi semplicemente con la solita canzone stupida in testa che non riesco già più a tollerare quando viene attaccata nei club…! Destino comune per le produzioni RedOne?
11) Pound The Alarm:
anche qua ritroviamo RedOne all’ennesima potenza. Il risultato dopo diversi ascolti è decisamente superiore a “Starships”. Delle truzzo produzioni del famelico Nadir Khayat, questa è decisamente la più potente, ed una delle sue migliori in assoluto di sempre. Niente è lasciato al caso, ritroviamo un fondo di produzione che richiama un po’ l’HipHop, che magicamente si va a fondere con elementi pop-dance di una faciloneria disarmante, ma decisamente efficace. Una traccia in continuo crescendo che ti può fare bagnare la maglietta sul dancefloor..! Promossa a pieni voti, nonostante rimanga una truzzata interplanetaria…
12) Whip It:
terza produzione di RedOne consecutiva… aiuto! Eccomi qua a recensire un album HipHop con contaminazioni Dance quasi imbarazzanti. Se “Pound The Alarm” mi ha convinto, questa canzone è semplicemente imbarazzante. Nicki pare un misto tra Ke$ha e Katy Perry, con ispirazione Vengaboys e Paradisio in “Whip It”… ! Riesumiamo la musica Euro-Dance degli anni 90 e riportiamola in vita, passiamola agli americani medi come una nuova invenzione tutta nostra, ed il gioco è fatto! Fa rabbrividire da quanto fa schifo…
13) Automatic:
quarta produzione di RedOne! Ce la farò a finire questa recensione? Fotocopiati anche qua beats vecchi come mio nonno già portati alla fama nelle nostre radio da personaggi come Alexia, Neja e Corona, anni ed anni addietro. Rispetto a “Whip It” la produzione mi pare un pochettino più seria e concreta, ed il bridge è assolutamente irresistibile, avrebbe potuto finire nell’ultimo vendutissimo capolavoro di Madonna “MDNA”. Dozzinale? Certamente si, ma con l’andazzo delle Top10 potrebbe anche diventare una hit se venisse rilasciata.
14) Beautiful Sinner:
rimaniamo su delle sonorità dance-commerciali, ma finalmente cambiamo il produttore. Alex Da Kid si è trasformato ed ha forgiato questa uptempo track che trae ispirazione dalla trance-commerciale europea degli anni ’90, con delle contaminazioni elettroniche di fattura più recente. Il risultato appare più ricercato, ma non riesce a colpire come le precedenti track Pop-Dance, forse anche per via di una Nicki che tenta di fare la cantante con risultati alquanto imbarazzanti.
15) Marylin Monroe:
finalmente lasciamo alle spalle la mediocrità e la ruffianaggine della parte 10-14 del disco. Ci tuffiamo in un brano pop in stile, che ricorda quasi lo stile di Avril Lavigne. La Nicki vuole proprio dimostrare di saper fare tutto, ed allora mettiamoci un bel piano, e qualche chitarra acustica e facciamo fiorire questa “Marylin Monroe”, una sorta di repentino stop allo swag ed alla pienezza di se di Nicki, a quanto pare solo apparente. Ritroviamo una Barbie-Principessa fragile e delicata, che potrebbe tranquillamente competere con Tylor Swift nelle radio! Brano caruccio, da teen-ager, ma lontano anni luce dal Rap e dall’HipHop!
16) Young Forever:
ritroviamo anche qua atmosfere Lavignane! “Young Forever” è un brano Pop melodico al 100%, con tanto di scontatissimi “clap clap”. Non c’è da meravigliarsi, la produzione è quella di Dr.Luke, che ha già lavorato con Britney, Katy Perry, e Kelly Clarkson. Anche qua Nicki tenta di fare la “cantante” vera e propria, con un risultato discreto.
17) Fire Burns:
atmosfere pop new-age in “Fire Burns”, forse in questa parte del disco uno dei brani che mi ha colpito di più. Rilassante, sognata, onirica, questa traccia rimane delicatissima nella produzione, viene però deturpata da una Nicki vocalmente troppo irruente e decisamente impacciata nelle parti della cantante vera e propria. Peccato aver destinato un sound così delicato proprio a lei…
18) Gun Shot feat. Beenie Man:
anche qua rimaniamo nella forchetta di Pop semplice ma delicato. Nicki collabora con l’artista jamaicano Beenie Man, già contestato in passato per le sue celebri uscite omofobiche. Anche qua vale lo stesso discorso fatto in precedenza! Nicki con questo album tenta di arrivare ovunque, cantante pop, dance, R&B, rapper, attrice, performer, ma riesce veramente a fare tutto per bene? Da questo brano si evincono ancora una volta i grossi limiti di Nicki a livello vocale, ed il risultato complessivo è un brano insipido e facile da skippare.
19) Stupid Hoe:
è la bomba! Brano assolutamente sottovalutato nelle charts. “Buzz-Single” per eccellenza Stupid Hoe è una track che ti violenta l’orecchio senza lasciarti via d’uscita. Il tutto è stato accompagnato da un video provocatorio, con chiari riferimenti e sfottò nei confronti di alcune rivali del musicbiz. Nicki mostra la sua grandissima capacità da rapper in questa track, ed è forse la vera Nicki, quella che conta e quella che tutti i Barbz DOC vogliono!
Nel complesso il disco appare poco amalgamato, è un po’ come se Nicki avesse deciso di pubblicare 3-4 disci in in un solo progetto. Il tutto si traduce in un progetto decisamente variegato, ma probabilmente troppo slegato e spesso banale. Tutto questo semplicemente per cavalcare la fama e la notorietà capitalizzata negli Stati Uniti, e trasformarla in una vera promozione a Superstar internazionali.
Se da un lato Nicki mostra tutta la sua versatilità, dall’altro si capisce senza censure che il disco è stato creato a puntino per funzionare a livello commerciale, riducendo al massimo il rischio, l’innovazione, e la ricerca dell’eccellenza.
Nata come rapper, ed autoproclamata nuova regina della musica HipHop, Nicki per me avrebbe dovuto dimostrare con questo secondo CD quello che dimostrò Missy Elliott ai suoi primi successi, ma nel complesso questa missione appare in un certo senso fallita. Se “Pink Friday” celebrava uno stile tutto nuovo di concepire il Rap al femminile, in questo secondo album Nicki si perde in mille attività di contorno che non le riescono bene al 100%, senza focalizzare ed innovare più di quel tanto sul suo punto forte.
Aldilà della produzione assolutamente dozzinale nella parte Dance, il disco convince assolutamente a livello commerciale, con una miriade di potenziali hit che potrebbero fare strage sia nelle classifiche HipHop quanto in quelle Commerciali e comuni. Promossa a pieni voti la Nicki di “I Am Your Leader”, “Stupid Hoe”, e “Hov Lane”, quella Nicki che ci riporta a Pink Friday, ed ai suoi mixtape d’inizio carriera. Promossa anche la Nicki dance di “Starships” e “Pound The Alarm”, che però diventa quasi irritante e decisamente scontata in “Whip It” ed “Automatic”. Assolutamente bocciata la Nicki da Pop radiofonico disegnata da Dr.Luke e J.R. Rotem, vocalmente non è niente di speciale, e dovrebbe lasciare fare il mestiere a chi ne sa più di lei. Non mi dispiace però nel suo duetto con Chris Brown, nel complesso ben riuscito a piacevole all’ascolto (d’altronde se cantano elementi come Perry e Rihanna Fenty, non vedo perchè impedirlo alla Minaj).
Mi lascia sensazioni contrastanti l’album in se. Non lascia certamente indifferenti, ma non porta proprio nulla di nuovo ed esaltante nel panorama, ne HipHop ne tantomeno in quello commerciale. Nicki non presenta evoluzioni nel suo mestiere di rapper, non le evoluzioni che avrei sperato…
Il personaggio in se però funziona, nella sua volgarità, nei suoi costumi, nel suo karisma. Nicki è un dato di fatto nel panorama musicale mondiale, amata ed odiata, ma pur sempre una che da perfetta sconosciuta è riuscita ad arrivare in pochi anni a farsi una quantità di fans ed haterz incredibile, creando ancora più scompiglio in un musicbiz già pieno di prime-donne.
Per il terzo disco vorrei decisamente più rischio, anche nella scelta dei producers e delle collaborazioni. Sarebbe splendido se Nicki riuscisse a concentrarsi sulla Musica HipHop per portarla avanti in una nuova zona di confort e successo… per arrivare a questo risultato però bisogna veramente impegnarsi a fondo ed innovare molto più di quanto è stato fatto in questo disco.
Qualcuno, alcuni mesi fa, osò paragonare Lauryn Hill a Nicki Minaj, qualcun’altro ha detto che Missy oramai doveva cedere il trono a Nicki… per conto mio una vera bestemmia. Se Nicki ha portato ventata fresca nel panorama ed ha creato un personaggio splendido, Lauryn è stata una vera leggenda inimitata ed inimitabile, mentre Missy rappresenta e rappresenterà per sempre la vera grande pioniera della musica HipHop in rosa!
Per raggiungere l’olimpo degli dei, cara Onika, devi ancora lavorare moltissimo (e cerca di prendere delle Top10 senza RedOne)…
R&B Junk Rating: 3.5 / 5
The Review
Pink Friday Roman Reloaded
Recensione in breve
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Pink Friday Roman Reloaded