Ecco la nostra recensione da spettatori all’ ANTi Tour della Diva del Pop barbadiana, Rihanna. Diteci la vostra nei commenti e fateci sapere cosa ne pensate!
Un viaggio interminabile, una coda sotto il sole durata 5 ore grazie alla pessima organizzazione del San Siro, altrettante ore di attesa in piedi sotto il palco tra pioggia e grandine per vedere lei, Rihanna. Il 13 luglio 2016, la cantante di “Umbrella” ha portato il suo nuovo tour mondiale allo stadio di San Siro a Milano, l’ ANTi World Tour, un tour di minor successo e meno rumoroso rispetto ai precedenti, tuttavia da noi lo stadio non era vuoto come al Wembley: dal prato gold all’ultima fila dell’ultimo anello, non c’era (quasi) un posto vuoto. La domanda che tutti si pongono è: ne è valsa la pena? Tantissimi sono rimasti delusi per diversi aspetti, e vi abbiamo riportato ieri un articolo con moltissime lamentele circa la qualità dello show da parte di svariati fan presenti all’evento (le trovate QUI). Per me assolutamente sì, attenzione, parlando però con occhio di fan. Rihanna mi ha accompagnato per tutta la mia adolescenza e sono ormai anni che la seguo costantemente ed essere lì, a pochi metri da lei, è un’esperienza che difficilmente può non piacere ed emozionare, a prescindere da tutto, anche se mi rendo conto che ovviamente c’è chi, giustamente, pensa anche ad altro che ad una semplice presenza corporea. In realtà l’ “ANTi World Tour” delle pecche le ha avute, e anche gravi, ma analizziamo tutto con calma.
Lo show è iniziato con più di un’ora di ritardo, un fatto abbastanza grave, e si temeva davvero che il concerto potesse saltare. Per un’ora abbondante c’è stata una pioggia fittissima che ha causato non pochi problemi all’organizzazione. DJ Mustard ha tenuto banco dalle 18:30 alle 19:30, Big Sean ha terminato la sua esibizione per le 21:40 e Rihanna è entrata alle 22:20. Un diluvio che ha pesantemente influito sul concerto, che, a causa del coprifuoco, ha avuto vita ancor più breve del solito, terminando alle 23:40 circa. Davvero poca roba, a maggior ragione se non si conteggiano gli intermezzi in cui la cantante si cambiava d’abito.
Dopo un’interminabile giornata, ecco che le luci si spengono e si sentono le prime note, quelle di “Stay”, canzone di apertura del concerto. Rihanna attraversa lo stadio passando vicino all’ultima fila del prato gold e alla prima del prato per arrivare sul palco B, al centro tra il gold e il prato normale appunto, e intonare una delle sue meravigliose ballate. Al termine di “Stay” c’è già la prima nota dolente, ovvero la prima delle tante canzoni cantate neanche a metà; “Love The Way You Lie Part II” termina alla fine del primo ritornello durando un minuto scarso, ma questa “mancanza” viene subito perdonata con una delle più belle parti dello show. Una passerella sospesa a mezz’aria arriva vicino al palco B e Rihanna ci sale sopra, passando sopra il prato gold mentre intona “Woo” e “Sex With Me”, assumendo pose provocanti e sexy. La passerella la conduce al palco principale dove subito parte un medley urban con Birthday Cake/Pour It Up/Numb (anche queste ultime tutte tagliate) e il primo atto termina con una potente “Bitch Better Have My Money”.
Un cambio d’abito e Rihanna entra in scena con “Consideration” seguita a ruota dal medley delle sue collaborazioni più celebri, quali “Live Your Life”, “Run This Town” e “All Of The Lights”, qui giustamente tagliate, in quanto è stata eseguita solo la sua parte dei brani. A seguire “Umbrella”, che personalmente mi ha deluso tantissimo. Una delle performance che più aspettavo, è iniziata e terminata in un men che non si dica, se non avessi avuto il cellulare in mano non avrei nemmeno fatto in tempo a filmarla. Al termine Rihanna si ferma e chiede ai suoi fan di alzare la mano se avessero già acquistato il suo ultimo disco. Una risposta più che positiva le fa intuire che in molti conoscessero la sua “Desperado”, che a mani basse diventa una delle più belle esibizioni della serata.
Il terzo atto si apre con una versione pop di “Man Down”, in cui vediamo Rihanna cantare con uno strambo mantello, che si toglie non appena parte “Rude Boy” dando sfoggio ad un bellissimo vestito. Alla sezione più bella dell’intero tour segue subito la hit “Work”, durante la quale lo stadio è praticamente esploso. Al termine di “Take Care”, anche questa durata pochissimo, Rihanna invita tutti a lasciar da parte i cellulari e a divertirsi al ritmo di “We Found Love” appositamente remixata con un altro successo firmato Harris, ovvero “How Deep Is Your Love”, e con “Where Have You Been”, accompagnate da coreografie semplici ma comunque godibili.
Una bellissima performance di “Needed Me” apre il segmento conclusivo di un concerto che, in men che non si dica, è già arrivato alla conclusione. Seguono “Same Ol’ Mistakes” e “Diamonds”: durante quest’ultima Rihanna invita tutti ad accendere le luci dei propri cellulari e il risultato è quello di quasi 50 mila luci tutte rivolte verso di lei mentre dà una prova vocale di buon livello. Con grande sorpresa per chi già sapeva la scaletta, Rihanna salta “FourFiveSeconds” e passa direttamente a “Love On The Brain”, che come lei stessa ha detto è una delle sue canzoni preferite dell’ultimo disco, cantandola egregiamente. Un viaggio che si conclude quando lei saluta tutti, prendendo uno dei tanti palloncini rossi che le persone nel prato sventolavano e stringendolo forte, come se stesse abbracciando ognuno di noi, e va via, terminando lo show tagliando anche il secondo singolo “Kiss It Better”.
Ecco che in un’ora e mezza circa il concerto è finito, lasciando sconcertati i più. Un concerto, come già detto, già di per sé breve che è durato ancora di meno a causa dei ritardi dovuti alla pioggia. Altro elemento su cui molti hanno avuto da ridire è stata la misera scenografia. Il concerto era difatti totalmente dominato da giochi di luce che però, ovviamente, non riuscivano a coinvolgere più di tanto, soprattutto chi si trovava lontano. Ancora, spesso Riri faceva cantare il pubblico, anche su parti significative delle canzoni e non solo nel ritornello, e toglieva spesso il microfono da vicino alla bocca per fare qualche semplice mossa. A livello di canto, davvero discutibile questa apparizione.
L’elemento più fastidioso però è stato sicuramente la presenza delle tante, troppe canzoni smezzate. 25 canzoni messe una dietro l’altra, alcune dalla durata di un minuto, non ha alcun senso. Sembrava uno showcase in discoteca. Sarebbe stato meglio focalizzarsi su poche canzoni ma farle tutte o per lo meno non tagliarle drasticamente, cosa successa ad “Umbrella”, “Numb”, “Rude Boy”, “Love The Way You Lie”. Forse era questo che Rihanna intendeva quando disse che in “ANTI” avrebbe incluso canzoni che avrebbe sempre voluto cantare, ovvero che tutte quelle precedenti le avrebbe palesemente ignorate anche di fronte ad una folla di 50.000 persone, che la amano soprattutto per quelle canzoni.
Chi biasima e critica Rihanna, soprattutto per la durata delle canzoni, non ha comunque torto: lo spettacolo non era assolutamente all’altezza di un pubblico del genere e non rispettava neanche i vecchi standard di Rihanna stessa.
Prima che partano le solite critiche del tipo “non avete recensito il tour di tizio o caio” (ormai abbiamo capito che alcuni membri del fanbase di Rihanna sono veramente ingestibili) vorremmo ricordarvi che post del genere sono realizzabili soltanto se un membro dello staff partecipa ad un evento. E chiariamo che se ci rechiamo ad uno di questi concerti è perchè stimiamo l’artista in questione, non veniamo certo invitati dal suo team. Viene da sè che se non siamo presenti agli eventi, non possiamo esprimere delle considerazioni in maniera così dettagliata e ferma. La nostra prossima recensione riguarderà il tour di Beyoncè, in arrivo in Italia tra pochissimi giorni, sempre a Milano! Stay tuned…
Che ne pensate della recensione?