Fare una introduzione ad un post non è mai facile! Sono convito che il tutto si gioca nei primi 10 secondi. In questo piccolissimo lasso di tempo infatti, devi colpire il lettore, affinché oltre all’ascolto di un brano lo stesso si senta coinvolto a leggere tutto ciò che le nostre menti partoriscono.
Chi vi scrive è una persona onesta nei propri sentimenti, per cui invece di dare sfogo alla sua fantasia preferisce rendervi partecipi di ciò che ci ha spinto a creare una serie di articoli interamente dedicati alla musica italiana. Si, avete letto bene… parliamo di musica italiana, in particolare ci riferiamo a tutte quelle creazioni discografiche che hanno tentato negli ultimi 30 anni di contaminare le proprie canzoni con chiari riferimenti al Soul e al Rhythm and Blues, a volte riuscendo a raggiungere risultati sorprendenti, in altre invece un pò meno.
Questa lista potrà destabilizzare il lettore più affezionato del nostro sito, mentre altri potranno apprezzare la nostra iniziativa. Aldilà delle vostre reazioni, c’è una realtà che dobbiamo riconoscere ed è questa: le canzoni che vi proponiamo sono bei esperimenti dedicati al genere Black composto da interessanti e calde melodie, che hanno affollato piacevolmente la discografia di casa nostra.
Per cui ora, bando alle ciance è diamo inizio a questo percorso musicale partendo dal 1993, anno in cui Raf diede alle stampe “Cannibali” certificato sei volte platino.
Il singolo che aprì il progetto fu “Il Battito Animale, tormentone estivo che regalò al cantautore la vittoria del Festivalbar. Se questo brano risuonò all’infinito nelle radio, ciò che consumò il mio lettore cd fu “Due” scritto a quattro mani da Raffaele Riefoli e Cheope, paroliere e pittore italiano.
“Due” fu la canzone che più di tutti si fece condizionare dalle armonie del periodo. Quelli erano anni in cui le classifiche Americane erano dominate da Whitney Houston, Boyz II Men, Toni Braxton e Mariah Carey, e Raf con grande astuzia incorporò in questo brano il Rhythm and Blues così da presentarlo in una nuova veste, regalando al pezzo un tocco Urban davvero piacevole e intrigante.
Questa canzone fu presentata a Vota la voce, manifestazione canora organizzata dal settimanale TV Sorrisi e Canzoni, mentre nel 1996 venne inserita nell’album “Collezione Temporanea”, in una nuova versione.
Ricordiamo inoltre che nel 2006 Laura Pausini ne ha realizzato una cover, inserendola nel disco “Io Canto”.
Laura Pausini
Chi cercò di contaminare la propria musica con il Soul e il Rhythm and Blues fu Laura Pausini che nel 1998 pubblicò l’album “ La Mia Risposta”, la sua quarta fatica discografica.
L’album venne considerato dalla critica più maturo rispetto ai precedenti lavori perché oltre alla tradizionale melodia italiana, all’interno del disco si potè riscontrare suoni internazionali, caratterizzate appunto da forti venature Soul e influenze R&B, grazie al prezioso contributo di Alexander Richbourg (Patti LaBelle, Deborah Cox, Mariah Carey, Luther Vandross, Janet Jackson, Mary J. Blige) che permeò con le ritmiche l’intero progetto.
Chi beneficiò più di tutti dell’esperienza di Alexander Richbourg (collaboratore di Jimmy Jam & Terry Lewis), fu senza dubbio la title track “La Mia Risposta” che venne stilata prendendo a modello il sound che il duo di produzione creò due anni prima per Ann Nesby al suo debutto solista con “I’m Here for You”.
Questo brano ci presentò una Laura più a suo agio con le proprie potenzialità e il sound scelto per la registrazione del progetto gli regalò maggiore credibilità e sopratutto visibilità in America a tal punto da essere invitata da Barbra Streisand al suo party di nozze negli Stati Uniti per esibirsi in “Seamisai” accompagnata al pianoforte da David Foster.
Non solo… lo stesso anno duettò a distanza con Ray Charles nel brano “Surrender To Love”.
Eros Ramazzotti
“Dove c’è musica” fu il settimo album in studio realizzato da Eros Ramazzotti, pubblicato nel 1996, che riscosse un ottimo successo commerciale non solo qui in Italia, ma anche in diversi Paesi Europei come Germania, Svizzera, Austria, Belgio e Svezia, vendendo la bellezza di oltre 7 milioni di copie in tutto il mondo.
Eh si, anche Eros contaminò la sua musica con il Soul facilmente riscontrabile nelle tracce “Stella Gemella”, “Questo Immenso Show” e “Io Amerò”. Su tutti, la più Black fu senza dubbio “Stella Gemella” scritto dal cantautore assieme a Mario Lavezzi, Adelio Cogliati e Giuseppe Tosetto.
“Stella Gemella” fu un pezzo avvolgente, caldo… nelle corde di Eros, reso particolarmente intrigante grazie ad un video girato in bianco e nero da Giuseppe Tornatore, regista e produttore cinematografico, noto per il suo impegno civile, oltre che per diverse pellicole poetiche che hanno riscosso un notevole successo di pubblico in Italia e all’estero.
“Stella Gemella” fu ripreso anni dopo dai Gemelli Diversi che utilizzò i versi “Dove sarai anima mia senza di te mi butto via dove sarai anima bella stella gemella dove sarai” nel brano “Anima Gemella”, inserito nell’album del gruppo 4×4 del 2000.
Con Eros Ramazzotti chiudiamo il primo appuntamento con la serie di articoli dedicati al Soul/R&B Italiano, un genere che ha avuto periodicamente un buon riscontro in fatto di vendite.
Vi piacerebbe continuare il viaggio in nostra compagnia? Comunicatecelo attraverso i vostri commenti… magari segnalandoci anche le canzoni che ci potrebbero sfuggire.
Alla prossima settimana!