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Usher – Looking 4 Myself (Recensione CD)

di manuUSH
3 Luglio 2012 - Aggiornato Il 26 Ottobre 2022
in Recensioni Album
Tempo di lettura:12 minuti

Recensione album di “Looking For Myself”, il nuovo album di Usher:

“Quando visiti posti diversi vieni influenzato da cose diverse, così si diventa più consapevoli di quello che succede intorno a noi … per questo ho voluto trovare uno spazio nuovo senza abbandonare ciò che mi piace, come l’ R&B Classico … ”

Queste sono le parole di Usher in una recente intervista dove spiega meglio il concetto di Rev-Pop che aveva diviso in due il suo fanbase, facendo preoccupare un po’ i tradizionalisti ma nello stesso tempo stuzzicando la fantasia di tutti.

L’ennesimo successo raggiunto con l’album certificato platinum “Raymond Vs Raymond”, rappresentato dalla sua 9° megahit “OMG” ma anche da classici R&B come “There Goes My Baby”, l’aveva portato ancora una volta in giro per il mondo con il suo fantastico tour, quindi con un nuovo bagaglio culturale e con la voglia di essere creativo è ritornato dopo appena due anni a lavoro per un nuovo must have

“Looking 4 Myself” è il 7° studio album di Usher alla ricerca di una nuova evoluzione artistica, ispirato questa volta dalla sua esperienza alternative al Coachella festival, quindi “abbandona” produttori storici come Jermaine Dupri per chiudersi in studio per la prima volta con Diplo e Ariel Rechtshaid con un unico scopo, quello di sorprendere !

I due produttori fanno ascoltare ad Ush un beat sul quale era già stato scritto un testo. “Non mi piace questa canzone, senza offesa, ma amo il beat!! “ Risponde l’artista che aggiunge “ … lasciami queste melodie e fammi trovare la mia strada … “

Così Ush si mette dietro al microfono rispolverando il suo falsetto … Diplo lo guarda esclamando “WOW! Questa è una droga!”
E’ nata così “Climax”, singolo che da dieci settimane consecutive stabile alla n.1 nella classifica R&B americana e non solo, sancendo ufficialmente il ritorno di Mr.Entertainment.

Inizia a delinearsi la struttura di “Looking 4 Myself” con i singoli estratti successivamente a “Climax” ovvero l’energica “Scream” e la sensuale “Lemme See”, dove Usher si affida nuovamente ai producer Max Martin e Jim Jonsin, accontentando davvero tutte le fasce di ascoltatori, dominando le charts radiofoniche dal mainstream all’Urban.

Ritroviamo quindi un Usher in gran forma vocale ma con in serbo ancora tante sorprese in “Looking 4 Myself”… nuovi stili, nuovi produttori, da Salaam Remi e Noah Shebib a Luke Steele degli Empire Of The Sun e Swedish House Mafia per un progetto incredibilmente eclettico!

L’album si apre subito con una uptempo, “Can’t Stop Won’t Stop” con il campionamento di “UpTown Girl” di Billy Joel si sente la mano di will.i.am che sulla scia di “What’s Your Name” e “OMG” rende futuristico un pezzo anni 80 con un fortissimo bass-line, il tutto accompagnato da un testo molto easy che inizia a farci muovere anche perché ritroviamo come seconda traccia la hit dancefloor prodotta da Max Martin “Scream” secondo singolo estratto dall’album che emula un po’ “Dj Got us Fallin’ In Love” quindi sotto questo aspetto non rappresenta una sostanziale novità . E’ da sottolineare però come la capacità vocale di Usher riesca a rendere ancora una volta meno ostile l’ European dance-pop agli amanti dell’ R&B contemporaneo.

Capacità vocale che emerge maggiormente nella traccia successiva ovvero in “Climax”. Come detto in apertura qui si è creato un nuovo suono, capace di catturare tutti e come se non bastasse con un falsetto di Usher che fa invidia a molti altri artisti. Diplo la definisce electro-soul ma questa è la ballad moderna per eccellenza..meritevole di Grammy!

Si apre così la parte più R&B/Urban dell’album, con le due produzioni firmate Danja. “I Care For You” è una sofisticata midtempo, con un testo probabilmente autobiografico, come i migliori lavori che ci ha proposto l’artista nella sua gloriosa carriera. Usher riesce a trasmetterci attraverso la sua interpretazione vocale tutte le sue emozioni…da brividi nel finale, è sicuramente una delle più rilevanti dell’album.

Invece risulta più spensierata (ed è proprio il termine giusto per descriverla) “Show Me” con un testo che sprizza allegria da tutte le parti su una produzione senza molte pretese ma neanche banale … diventa difficile togliere dalla testa questo motivetto “Show me, what you came here for”, un inno!

Non si spengono gli animi sicuramente con la sexy jam “Lemme See” terzo singolo estratto destinato al formato Urban prodotto da Jim Jonsin che ripropone il suo synth-heavy dopo “Motivation” di Kelly Rowland. Testo piccante come giusto che sia con la partecipazione di Rick Ross, primo featuring che incontriamo nell’album che dà quel tocco di maybach music, suo marchio di fabbrica, ricambiato da Usher in “Touch n’ You”.

Nella settima traccia Ush si unisce con Pharrell per la sua produzione “Twisted”, rivisitazione moderna tramite percussioni e bassi dello stile Motown, con un Usher che si cala bene nella parte con la sua esecuzione vocale, per i nostalgici. Pharrell mancava in un album di Usher dall’ormai lontano ma intramontabile “8701”!

Dolcezza disarmante sia nel testo che nel suono di “Dive”, seconda traccia dell’album prodotta da Jim Jonsin. E’ sempre difficile ripetere un capolavoro come quello di “There Goes My Baby”, qui ci sono riusciti alla grande … slowjam per gli amanti dell’R&B!

Ci troviamo oramai nel cuore dell’album dove incontriamo una delle piacevoli sorprese.. Dopo i successi con Drake, Usher si avvale della produzione di Noah “40” Shebib … ne esce fuori “What Happened To U”. Anche qui c’è quel tocco autobiografico che la rende unica (Money, clothes, fancy cars big old cribs, platinum on the wall, seven Grammys sol out concerts damn I’ve been working hard ecc…) su una base smooth, soulful tutta da godere…. Uno dei momenti più profondi dell’album! All’interno notiamo anche un sample da “One More Chance/Stay with Me Remix” di Notorious BIG.

A metà percorso ecco la traccia che dà il nome all’album “Looking 4 Myself”, anche se non si direbbe prodotta da Rico Love che in occasione del featuring con Luke Steele trasforma Usher praticamente in un membro degli Empire Of The Sun per la prima volta alle prese con il new wave con sfumature black date proprio dalla sua voce duttile. Eh si! incredibilmente duttile…fino ad ora oltre ai classici R&B incontrati in questo track by track abbiamo notato la capacità di adattamento vocale ai vari stili che ci ha proposto nell’album, dal pop all’electro soul con la semplicità di passare dal soulful ai generi per lui nuovi fino ad ora. Tant’è vero che c’è ancora spazio per le produzioni degli Swedish House Mafia, passando per la prima volta a qualcosa di molto vicino all’house music. Parliamo quindi di “Numb” e di “Euphoria” .

I tradizionalisti del genere possono accogliere con disprezzo queste due produzioni non sapendo che ad affiancare il trio svedese c’è proprio Terry Lewis, storico produttore R&B.
“Numb” si presenta con una base più Synthpop e con un testo leggero mente “Euphoria” è la vera club banger dell’album, in questa ennesima sfida Usher canta su un beat elettro house, entrambe si candidano come potenziali singoli internazionali.

Nella parte finale dell’album troviamo ancora cibo per l’anima con due produzioni R&B molto diverse tra loro, la trascinante slowjam prodotta da Rico Love “Lessons For The Lovers” e soprattutto la traccia tanto attesa “Sins Of My Father” prodotta da Salaam Remi che come ci ha abituati già con le sue produzioni ci porta indietro nel tempo, fino a Curtis Mayfield e Marvin Gaye. Testo profondo ed esecuzione magistrale da parte di Usher con acuti e falsetti su una base caratterizzata dal basso acustico arricchito nel finale dal suono dei violini quasi come se ci fosse un’orchestra.

Questa canzone rappresenta secondo me una vera e propria traccia senza tempo, in risposta a chi sostiene che l’R&B/Soul sia cambiato e che nessuno sia capace di ricreare quel vibe dei classici.

Completano l’album le 4 bonus track incluse nella Deluxe Edition, “I.F.U.” si fa subito notare per i violini in background su una base urban e per il bridge carezzevole in pieno stile Usher.

“Say the Words” dove incontriamo ancora una volta Luke Steele ma in veste di produttore insieme a Surahn Sidhu. Ottimo lavoro dei due in una rivisitazione sia stilisticamente che vocalmente degna del miglior Prince, quello anni 80, che ci fa apprezzare ancora il falsetto di Ush.

Dopo questo ennesimo tuffo nel passato chiudono la deluxe edition “2nd Round” prodotta dallo stesso team di “Climax” quindi Diplo e Ariel Rechtshaid e “Hot Thing”… Usher ci sa fare anche con le rime e lo dimostra in questo potente pezzo urban firmato The Neptunes e con la collaborazione del rappar emergente A$ap Rocky, completando alla grande questo nuovo capitolo!

L’album ha debuttato alla numero 1 sia nella classifica mondiale degli album con quasi 200mila copie vendute sia nella Billboard 200, rappresentando per Usher il quarto album consecutivo in vetta alla classifica, anche se con un bottino magro rispetto ai suoi standard. Ora sta tutto nella promozione e nella scelta dei prossimi singoli,il potenziale c’è tutto per definirlo uno degli album più completi del 2012.

“Looking 4 Myself” è un vero e proprio viaggio tra stili differenti con la certezza che Usher non è rivoluzionato come si voleva far credere ma si è evoluto, infatti tramite il suo motto “Evolve Or Evaporate” vuole far capire che non bisogna fossilizzarsi ma aprire i propri orizzonti per non rischiare di rimaner chiusi in una scatola. E’ proprio questo il segreto della sua longevità che da 18 anni a questa parte lo ha reso uno dei più grandi interpreti della scena musicale, il tutto dovuto ovviamente anche al suo raro talento da performer, di diritto inserito tra le stelle della Walk Of Fame!

Ho amato in ogni sfumatura “Here I Stand” e “Raymond V Raymond” ma “Looking 4 Myself” si presenta molto probabilmente come il miglior album di ush dai tempi di “Confessions”, promosso a pieni voti … un nuovo classico che non può mancare nella vostra collezione!

Pubblicato da ManuUsh – Moderatore del forum di Usher su RNBJUNK.com

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