Billboard e Mediatraffic pubblicano le vendite di Britney Spears. Ecco l’ultimo aggiornamento
La principessa del pop ha segnato un’epoca. Il suo nome è entrato fin da subito ( e non è mai uscito) dall’immaginario collettivo. Ha saputo rinnovare la sua immagine, cambiare il suo stile. Ha avuto tanti momenti difficili in cui non solo la sua carriera ma anche la sua vita sembrava appesa ad un filo. Eppure come le più tenaci tra le stars ha saputo rialzarsi. Da semplice 17enne è diventata una donna con 2 figli. Tutto questo in 16 anni.
Mediatraffic ha voluto segnare la timeline delle vendite mondiali degli LP di Miss Spears. Inutile dire che il pop degli ultimi 15 anni è stato influenzato dall’impronta musicale di questi 8 studio album e due greatest hits.
Le vendite segnano un andamento fortemente calante. Dopo le cifre boom dei primi due LP (peraltro considerati tra i peggiori qualitativamente), la situazione cambia drasticamente con “Britney” che vende la metà di “Oops….I didi It Again”. Britney non era più la star del momento. Il calo prosegue con “In The Zone” e raggiunge il suo culmine negativo con l’acclamato “Blackout”, album il cui destino è segnato dal difficile periodo di vita della cantante americana. “Circus” rappresenta un recupero di terreno con 3.7 mln di copie. Dopo l’alquanto inutile (e invenduto) “The Singles Collection”, si arriva a “Femme Fatale” che è a quota 1.9 mln, la metà circa di “Circus”. La spirale negativa prosegue con “Britney Jean” appena a 600.000 copie, un terzo di “Femme Fatale”.
‘Baby One More Time’ (1999) 25 million
‘Oops!…I Did It Again’ (2000) 22 million
‘Britney’ (2001) 11 million
‘In The Zone’ (2003) 8 million
‘Greatest Hits: My Prerogative’ (2004) 5 million
‘Blackout’ (2007) 2,5 million
‘Circus’ (2008) 3,7 million
‘The Singles Collection’ (2009) 800.000
‘Femme Fatale’ (2011) 1,9 million
‘Britney Jean’ (2013) 600.000
Le ragioni di questo crollo. Proverò ad elencarne 3:
Problemi e atteggiamento: dal matrimonio-lampo al ricovero in rehab passando per la rasatura dei capelli, Britney Spears ha dato modo ai giornali di scrivere molte cose negative su di lei peggiorando col tempo la sua immagine pubblica. Inoltre negli ultimi anni, Briney Spears ha dimostrato di avere ben poco interesse a lavorare e promuovere i suoi album ( in cui spesso ci mette solo la voce….modificata).
Gestione della RCA: “finchè la Britney va lasciala andare…”, questo è stato il modo in cui è stata gestita la Spears dalla RCA. Per i primi anni di grande successo poteva anche andar bene, poi però quando sarebbe servito uno sforzo più consistente da parte della label per promuovere i suoi CD, l’appoggio della RCA non c’è stato e Britney è stata lasciata naufragare alla deriva (in particolare con “Britney Jean”).
Immagine e stile musicale: se ci sono due motivi che non permettono il paragone tra Britney Spears e Madonna, questi sono l’immagine e lo stile musicale. Per quanto riguarda l’immagine Britney Spears ( o chi per lei) ha cercato megli ultimi anni di accostarsi alle artiste di maggior successo di questi anni non rimarcando il suo status di star dalla carriera di 15 anni ( al contrario Madonna ha sempre saputo trovare il punto di equilibrio tra status da star e immagine contemporanea). Per quanto riguarda lo stile musicale, dopo “Blackout”, Britney Spears è stata (volutamente) succube delle scelte della sua casa discografica che la spingeva la dove spirava il vento non riuscendo più a portare una ventata d’aria fresca nel pop (Madonna invece dopo 15 anni di carriera spiazzava tutti con “Frozen”).
Britney Spears si riprenderà musicalmente? Probabilmente no. Lei stessa non sembra interessata a farlo. Dopo aver passato tanti momenti difficili nella sua vita, i suoi obiettivi sono altri, è bene prenderne atto.
P.S. Vi siete persi altre vendite pubblicate recentemente da Mediatraffic? Ecco le vendite album di Madonna, Demi Lovato, Ariana Grande, Selena Gomez e Miley Cyrus.
Le vendite Americane di Britney via Billboard
A fine febbraio pubblicammo le vendite mondiali di Britney Spears, adesso grazie a Billboard possiamo confrontarle con le vendite ottenute nei soli Stati Uniti.
Vendite Mondiali degli album di Britney Spears. Tra parentesi le vendite negli USA:
‘Baby One More Time’ (1999) 25 million (10.6 million)
‘Oops!…I Did It Again’ (2000) 22 million (9.2 million)
‘Britney’ (2001) 11 million (4.4 million)
‘In The Zone’ (2003) 8 million 3 million
‘Greatest Hits: My Prerogative’ (2004) 5 million (1.5 million)
‘Blackout’ (2007) 2,5 million (1 million)
‘Circus’ (2008) 3,7 million (1.7 million)
‘The Singles Collection’ (2009) 800.000 ( 250,000)
‘Femme Fatale’ (2011) 1,9 million (788,000)
‘Britney Jean’ (2013) 600.000 (265,000)
L’andamento mostra un assoluta costanza nella composizione delle vendite tra glI USA e il resto del mondo. La porzione di vendite nel mercato americano si aggira sempre tra il 35% e il 45% delle vendite totali (fa eccezione “Graetest Hits: My Prerogative” che in proporzione ha avuto un successo minore negli USA).
Possiamo quindi dire che il crollo nelle vendite di Britney Spears è stato del tutto simile negli USA come nei restanti mercati mondiali. Fa riflettere che “The Singles Collection” abbia venduto, al di degli USA, oltre 200.000 copie in più rispetto a “Britney Jean”.
Billboard ha anche pubblicato la top 10 dei singoli più venduti di Britney Spears. I dati partono però dal 2002, quando è iniziata la Nielsen Soundscan Era, a seguito della nascita di iTunes & Co. Ne deriva che i primi singoli di Britney Spears non compaiono nella top 10.
“Womanizer,” 3.5 million
“Circus,” 3.1 million
“Till the World Ends,” 2.9 million
“3,” 2.3 million
“Toxic,” 2.2 million
“Piece of Me,” 1.9 million
“Gimme More,” 1.81 million
“I Wanna Go,” 1.77 million
“Hold It Against Me,” 1.6 million
“If U Seek Amy,” 1.3 million.
Domina così la “Circus ERA” con due singoli ai vertici e 3 singoli in top 10. Segue la “Femme Fatale ERA” con 3 singoli. Due singoli anche per la “Black Out Era”. La canzone meno recente in top 10 è “Toxic”, pubblicata come singolo nel 2014.