Il suo debutto incredible nel 2004 con l’album “Goodies” aveva catapultato Ciara nell’olimpo delle grandi promesse della musica R&B!
La ragazza dai suoi primi passi nel musicbiz aveva tutte le carte in regola per diventare la “next big thing” nel biz, con delle movenze incredibili, una voce piuttosto buona, un fisico mozzafiato, ed uno stile da fare innamorare tutti gli uomini.
Purtroppo, per lei, le cose non sono andate proprio così! “Basic Instinct” è uscito il 10 dicembre 2010, ed è il suo quarto lavoro in studio, completamente prodotto in collaborazione con The Dream e Tricky Stewart che hanno illuminato la scena musicale grazie a hit come “Umbrella“, “Single Ladies”, ed hanno già lavorato producendo totalmente anche l’ultimo disco di Mariah Carey “Memoirs Of An Imperfect Angel”.
Ciara è nata come la Crunk-Princess, in un periodo dove la musica HipHop Southern Style la faceva da padrona, i beat aggressivi e da club erano all’ordine del giorno, senza contaminazioni Euro Pop, e senza quel tunz tunz dance di oggi. Una moda durata per 3-4 anni, che poi è svanita, modificando completamente l’aspetto delle chart Urban americane. Ora di questa Crunk-Princess è rimasto veramente poco, ed ancora oggi Ciara, nonostante tutto il suo enorme talento, e le sue doti sul palco, fatica a trovare “se stessa” ed un personaggio marcato e deciso che le permetta di diventare una vera superstar ai livelli delle colleghe Rihanna e Beyonce.
In questo 2010 musicale, un dato di fatto inquietante c’è, non importa che tu sappia cantare, ballare, o recitare, anche senza talento la numero 1 la troverai comunque! Un concetto completamente diverso di musica e musicbiz, che è andato a degenerare con gli anni, ed ha portato personaggi come Ciara a doversi “accontentare” seppur intonata e decisamente la miglior ballerina sul palco in circolazione, e vincere invece personaggi del Pop spinti da produzioni più “immediate”, ma senza alcun requisito per definirsi “artista”.
Si accetta tutto, e va ribadito che Ciara ha tutto, meno una vera identità come personaggio e star, rimane una gran bella ragazza, piena di talenti, senza un canale giusto, senza un suo genere ben chiaro, senza una spinta come si deve da parte dell’etichetta.
Il debutto previsto è di sole 40’000 copie, come una qualsiasi sconosciuta novellina del musicbiz…
A peggiorare tutto, abbiamo questo nuovo disco, che dagli ascolti che ho dato è assolutamente il più debole dei 4 pubblicati sino ad ora, fatta eccezione per alcune canzoni che spiccano e che dovevano però essere “promosse” meglio per diventare vere Hit.
Iniziamo:
1) Basic Instinct (U Got Me): è la Ciara che mi piace, aggressiva, maschile, decisa. La title track è servita anche come buzz single di questa Era, ed è stata accompagnata da un video ruvito, quasi home made, ma che certamente rendeva l’idea sul concept di “ridare” ai fans quello che di Ciara vogliono. In tutto il pezzo Ciara dimostra di sapersela cavare bene con le rime, per concludere con il melodico che ne espone la capacità vocale. Uno dei miei pezzi preferiti, anche se improbabile come singolo. Una intro allungata, una sorta di inno di Cici.
2) Ride (feat. Ludacris): l’ho amata tantissimo questa canzone, che è stata servita come primo singolo ufficiale del disco, e che ha raggiunto la numero 3 nella classifica R&B americana, e la 42 nella billboard hot100. La midtempo sensualissima in collabo con Ludacris, ha regalato veramente ai fans quella Ciara di cui si erano innamorati ai tempi di Goodies. Sensualissima, fine, ma allo stesso tempo spregiudicata e quasi vogliosa. Il video conteneva coreografie tanto calde che addirittura BET la banno dal canale televisivo. Ride, è e rimane una vera certezza di questo album.
3) Gimmie Dat: Mancava la Ciara Uptempo? Ci doveva pensare Gimmie Dat a colmare la fame sei fans, e personalmente con me c’è proprio riuscita, non manca niente a questa canzone per essere e diventare una vera hit, adatta ai club, bellissima da ballare, quasi da infarto, video con la coreografia migliore in assoluto del 2010, e chi più ne ha più ne metta! Direte.. come mai non è alla numero 1? Ed io rispondo.. la Jive non ha fatto assolutamente nulla per promuovere questo singolo (il secondo insieme a Speechless), e Ciara non ha ancora fatto una promozione di questa song… scandaloso non trovate? Il pezzo uptempo migliore del disco è proprio questo, ma i dati radiofonici e di vendita sono assolutamente disastrosi. Nelle prossime settimane Ciara comincierà a promuovere e speriamo che possa ridare vita ad un pezzo oramai dato per spacciato. Sfido chiunque a stare fermo ascoltando questo beat!
4) Heavy Rotation: è una produzione di The Soundz, che conferisce al pezzo dinamismo e freschezza, con un synth che però l’avvicina molto più alla sfera Pop che quella Urban. Il pezzo dai primi ascolti mi sembrava anonimo, ma dopo alcuni ascolti ho saputo apprezzarlo per la sua freschezza e spensieratezza…
5) Girls Get Your Money: sembra una filastrocca delle bambine dell’asilo, ha un beat che rimane in testa, ma da proprio l’aria di qualcosa di infantile, anche se per la verità il testo dice tutt’altro “Ragazze prendetevi i vostri soldi”…! Non è nuova Ci ad attegiamenti e testi ghetto un po’ da prostitutella… ad ogni modo anche qua abbiamo l’esempio della canzone che ai primi ascolti fa ridere, e che poi fiorisce con il tempo! Purtroppo non è ne carne ne pesce, nel senso che nei club sarebbe troppo moscia, mentre in radio sarebbe troppo spinta…! Molto buoni ed ingeniosi gli sfoghi di beats sul finale del pezzo!
6) Yeah I Know: ed è qua che ho la Ciara più cruda, ghetto e crunk, con un beat lento ma profondo ed il basso che rimbomba questa mid-tempo è veramente una delle canzoni più belle del disco. Ha un nonsocchè che ricorda “Ride”, ed il testo è inequivocabilmente un invito piccante, come una formula magica rimane in testa e non si può fare a meno di canticchiarla. Anche qua a tratti abbiamo un beat molto essenziale, che paragonato alla pienezza incasinata delle produzioni di oggi, può sembrare un po’ vuoto. Per me andrebbe perfettamente come prossimo Urban single. Incrociamo le dita…
7) Speechless: doveva essere il secondo singolo Urban dopo “Ride”, ma è stato mutilato, infatti hanno deciso dall’etichetta di mandare anche “Gimmie Dat” alle radio R&B, ottenendo magri risultati fino ad ora. La canzone rimane piuttosto anomina all’inizio, ma poi ti rapisce con la sua magia, la morbidezza del sound e la delicatezza della voce di Ciara. Senza dubbio meritava tutt’altro percorso questa canzone.
8) You Can Get It: ci fa ritrovare le atmosfere sensuali che Ciara ci aveva proposto con “Like A Surgeon” dal disco Fantasy Ride. “Puoi prenderla puoi prenderla” miagola vogliosa la nostra giovane bomba sexy di Atlanta. Delicata, ma forse un po’ stopposa e poco immediata.
9) Turn It Up (feat. Usher): arriva come ospite niente meno che Usher in questo disco, portando con se una ventata di truzzaggine electro prodotta da T-Minus. Fatto sta che questa magica uptempo Pop’n’B ha decisamente tutte le carte in regola per ribaltare la situazione agonizzante di questo album, e sfondare nella Pop chart per donare a Ciara la Hit che si merita da tanto tempo. In molti hanno storto il naso ascoltando questo duetto, specialmente i fan Urban di Ciara ed Usher che si sentono un po’ traditi dai beniamini che confezionarono anni fa pezzi come “Yeah” e “Goodies”. Ma in questo caso, il pezzo pare avere la strada spianata per diventare terzo singolo ufficiale, con tanto di benedizione per dare un po’ di Luce a questa artista sempre troppo sottovalutata! In bocca al lupo, a mali estremi, estremi rimedi si dice…
10) Wants For Dinner: altro pezzo di qualità molto buona, la canzone ha delle tonalità reggae solitamente estranee alla figura di Ciara. Il risultato è buono, la canzone è una midtempo molto convincente! Una Ciara che recita da fidanzata arrabbiata con la rivale in amore, e le dice “puoi intrattenerlo tutto il giorno.. ma solo io so che cosa vuole per cena”. Una sorta di battaglia per l’uomo che si ama…, e ruolo molto focoso che si sposa bene con la figura di C! Speriamo possa essere il quinto singolo.. se mai questa Era durerà abbastanza… 🙁
11) I Run It: è la perla del disco, e ci fa capire chiaramente che Ciara non è solamente una bella figa che sa ballare meglio delle altre. Qua si scopre una Ciara assolutamente bravissima interprete di una musica R&B quasi d’altri tempi. Si respira da subito un’atmosfera di magia pura. Si tratta di una baby making song che potrebbe tranquillamente fare concorrenza alle migliori di Janet. Dal sound forgiato si capisce subito che a forgiarlo è stato Terius Nash. Ottima canzone, non adatta però a diventare singolo, forse per una lentezza eccessiva. Ottima performance vocale di Ms.Harris.
Premetto, che per motivi di tempo, questa recensione l’ho fatta in tre momenti diversi, e se dapprima la mia delusione per questo album è stata incredibile, poi man mano, con gli ascolti, mi sono ricreduto. Certo, “The Evolution” era tutt’altra cosa. A questo progetto si può rimproverare la mancanza di Uptempo decise, infatti solo “Gimmie Dat” e “Turn It Up” hanno le carte per diventare hit da club, tutto il resto è inzuppato di midtempo flavour a marchio The Dream, e questo a me fa piuttosto incazzare. Dove sono finite quelle hit da club R&B con basso pesante che hanno contribuito Ciara a diventare una superstar nel 2004?
Buon disco R&B, ma non si può gridare al riscatto di Ciara! Per lei ci voleva un disco molto più immediato e potente, proprio per riportarla con decisione alla ribalta. Un disco simile potrebbe esser stato perfetto per un’artista già consolidata, non per una ragazza agonizzante nel musicbiz che non riesce a farsi amare da tutti.
Come detto, album non male, ma poco immediato, infatti anche a me ci son voluti degli ascolti approfonditi per dire “beh.. poi così schifo non fa”. Ciara necessita di un miracolo ora per riprendere in mano la sua carriera. Vedremo se “Turn It Up” sarà abbastanza potente per fare in modo che l’album raggiunga almeno le vendite di “Fantasy Ride”. Per la prossima volta diamo un consiglio spassionato alla bella cantante, prima di tutto trovare un management più accorto e sveglio, secondariamente fidarsi un po’ meno di The Dream, e cercare di lavorare ad un disco più variato composto da produzioni diverse, e come terza cosa, cercare una label che la sostenga al 100% e la metta tra le priorità, visto che oramai, il nome Ciara, a dispetto delle vendite, è tutt’altro che sconosciuto.
R&B Junk Rating: 3/5
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