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Ecco 6 cantanti che sono state estremamente sottovalutate nonostante il loro grande talento!
Belli i tempi in cui talento faceva rima con successo. Il nuovo millennio sta purtroppo confermando, a parte rare eccezioni, la tendenza per la quale il successo nell’industria musicale, corrisponde spesso ad un buon marketing, una buona immagine, e la costante presenza sulle riviste di gossip.
In un periodo di consumo musicale a modi fastfood, ci sono diverse artiste dal talento enorme, che si sono viste decimare i numeri, o che addirittura hanno incontrato difficoltà già a partire dai primi progetti discografici.
Vogliamo fare il focus in questa prima parte su 6 artiste, che per conto nostro sono davvero portentose a livello vocale, ma che purtroppo non hanno più uno spazio così ampio nel panorama musicale, trovandosi a fronteggiare difficoltà nelle vendite, ed anche nel reperire uno staff (etichetta e management) capaci di valorizzarle fino in fondo, anche sotto un aspetto prettamente commerciale.
Noi, ironizzando un po’, e con l’amaro in bocca, le abbiamo chiamate le “sfigate” o “sottovalutate” del panorama musicale odierno, e vi spiegheremo il perché nei in questa prima parte del redazionale:
Brandy
correva l’anno 1994 quando queste “enfant prodige” della musica R&B muoveva i suoi primi passi nel Business.
Lei era poco più che una bambina, ma aveva tutte le carte in regola per diventare una delle più grandi Divas del futuro. Non a caso divenne in poco tempo la pupilla di Whitney Houston, e con il suo debut album riuscì a vendere più di 6 milioni di copie in tutto il mondo.
Non accennava a fermarsi il fenomeno, il secondo disco doppiò a livello di successi il primo, e totalizzo vendite per più di 14 milioni…
(La splendida Right Here, tratta dal disco “Human”)
“Never Say Never“, ancora oggi viene considerato come un album classico della musica R&B, un vero e proprio masterpiece album contenente delle eccellenze e dei virtuosismi vocali davvero unici, nonché una solida produzione di un certo Rodney Darkchild.
Ma le cose, andando avanti con gli anni, non presero una bella piega a livello commerciale, Brandy in poco tempo si é vista dimezzare numeri di album in album, nonostante la sua discografia possa tutt’oggi fare invidia a molte dive blasonate del momento, sia per le produzioni, che per l’atteggiamento vocale.
Non sono stati da meno problemi con le etichette discografiche, un management non sempre puntuale, ed una cattiva gestione dei singoli e della promozione a livello di tour e marketing in generale. Queste alcune delle cause che hanno decimato letteralmente i numeri di B-Rocka. Con gli ultimi due album “Two Eleven“ e “Human” che si sono fermati al palo delle 200 mila copie ciascuno.
Per molti “critici” la Vocal Bible, ha davvero poco o nulla da invidiare a personaggi come Adele e Beyoncé, che oggi vendono grandi numeroni.
Kelly Rowland
In questa prima serie di “sfigate” della musica R&B e Pop, non potevamo tralasciare Kelly Rowland. Cresciuta in seno alle Destiny’s Child insieme a Beyoncé e Michelle, come pure LeToya e LaTavia, Kelly si é ritagliata il suo spazio nel musicbiz, ma continua a soffrire dei paragoni con la ex collega ma anche amica.
La sua carriera da solista, onestamente parlando, non é affatto iniziata male, ed ha firmato diversi successi tra cui possiamo ricordare “Dilemma” con Nelly, “When Love Takes Over” in collaborazione con David Guetta, e “Motivation” risultata come una delle più grandi hit urban degli ultimi anni.
(l’introspettiva Dirty Laundry, tratta da “Talk a Good Game”)
A parte le differenze vocali e tecniche che la differenziano da Beyoncé, per Kelly il problema riguarda anche il “budget” destinato alla promozione dei suoi progetti, del tutto differenti rispetto alla blasonata superstar di “Formation”.
Musicalmente avrebbe tutte le carte in regola per farcela, ma siamo certi che vi possa essere un team di promozione disposto a pubblicizzarla come si deve? Noi abbiamo dei seri dubbi proprio riguardo a questo punto.
Kelly ha un sex appeal fuori dal comune, ha una voce ed una personalità davvero splendide, ed in molti l’hanno sempre ritenuta “sottovalutata”, dai rapper ad alcuni colleghi, ed addirittura dei produttori.
Diversi i pro e i contro per lei, aver fatto parte delle Destiny’s sicuramente ha aiutato la causa, ma allo stesso tempo l’ha penalizzata per i continui confronti con la sua “sista”.
Ciara
altra pugnalata al cuore quando penso a Ciara. Bella da morire, la migliore ballerina che abbiamo oggi sulla scena Urban e Pop, con dei video e delle coreografie che hanno fatto scuola, una voce molto sensuale, seppur non potente come quella di altre due. Ciara é talento allo stato puro, ma anche qua, dopo numeri roboanti di inizio carriera, le cose sono andate davvero male per lei.
Non é un mistero, tra i vari fattori che hanno penalizzato questa grande performer, dobbiamo citare in primis i cambi di moda musicali, e l’immensa crisi nera della musica R&B per come la si conosceva negli anni ’90 e ’00.
In più possiamo metterci dei disastri strategici e decisionali a partire dalla “Fantasy Ride” Era, che aveva cominciato a fare vedere le debolezze all’interno del management e dell’etichetta di Ciara, ai tempi la Jive Records, che trattava anche artisti come Britney Spears.
(la sensuale “Dance Like We’re Making Love”)
Immaginarsi un recupero delle forze per Ciara, con il prossimo album attualmente in lavorazione, sembra davvero impossibile, soprattutto vedendo il tipo di R&B spazzatura che siamo costretti a sorbirci oggi come oggi… ma di certo, da veri fans, a noi non dispiacerebbe davvero rivederla calcare le top10 mondiali con una nuova hit.
In fin dei conti, con “Body Party” dal suo quinto album, tanto male non se l’era cavata, e di certo per merito, non per fortuna.
Jessie J
altro caso assurdo nel musicbiz è quello di Jessie J. Una voce potentissima e versatile, che lei sa modulare in centomila modi diversi, ed un’energia pazzesca trasmessa di performance in performance grazie ad una presenza scenica da urlo: questi sono i due fattori che rendono grande Jessie come performer, mentre ottime capacità cantautorali fanno di lei anche un’artista di grandissimo talento.
Una carriera, la sua, partita davvero con il botto, con un debut album vendutissimo da cui sono state estratte svariate hit, ma ben presto la festa si è rovinata, indebolendola alla grande sul piano commerciale.
(Jessie J che attende ancora il suo “Masterpiece”)
Un fattore che le ha rotto le uova nel paniere è sicuramente l’eccessivo cambio di look effettuato prima della pubblicazione del secondo album: un gesto fatto per beneficenza, si, ma che l’ha spogliata dell’immagine con cui il grande pubblico l’aveva conosciuta, fra l’altro quando questa ancora non era entrata in maniera definitiva nell’immaginario collettivo.
Per una popstar l’immagine è essenziale, purtroppo, ed è innegabile che questo abbia destabilizzato il grande pubblico, che magari trovandosi davanti al video di “Wild” neanche la riconosceva.
Certo, furbizia e buone doti imprenditoriali hanno permesso a Jessie di restare a galla con altre hit internazionali e di far parlare di sé, tuttavia vederla già avvinghiata alla poltrona rossa di un The Voice fa davvero storcere il naso, dato che stiamo parlando di una che potrebbe davvero infiammare tutti i palchi.
Un ritorno alla grande notorietà ci sembra ormai impossibile, le carte sono state giocate male proprio in quello che era il periodo cruciale, ma rilasciando musica di qualità e senza far aspettare troppo Jessie può avere comunque una carriera più o meno costante nel futuro.
Vedremo se la ragazza riuscirà ad avere altre hit come “Bang Bang” e “Flashlight”. Noi glielo auguriamo, ma dovrà gestire tutto in modo impeccabile se vuole riuscirci.
Rita Ora
restiamo in UK per incontrare un’altra ragazza che negli ultimi anni è stata davvero sfortunata, lei forse più di tutte. Rita Ora è anche lei una donna bellissima, una cantante di grande talento con una buona estensione ed ottime capacità interpretative, ed all’inizio della sua carriera pur non esplodendo mondialmente era riuscita ad ottenere un vero e proprio boom in USA, mercato che effettivamente le ha donato ben 4 no.1 hits nel giro di pochi anni.
Dopo un album di debutto pubblicato solo in 5 nazioni, Rita aveva pronto un disco da lanciare mondialmente che potesse finalmente trasformarla in una grande superstar della musica.
Gli elementi c’erano tutti: bella voce, sensualità, immagine forte (anche se a detta di molti troppo simile a quella di Rihanna) e la spinta della Roc Nation, label che un tempo la seguiva molto bene, tuttavia all’ultimo momento un imprevisto terribile colse Rita alla sprovvista: finita la storia con il DJ Calvin Harris, che aveva prodotto tutto l’album, egli non le lasciò più usare la sua musica, mandando dunque l’Era discografica in malora.
(pop raffinato quello di Rita Ora in “Poison”)
Passa dunque un altro anno, in cui l’attenzione mediatica su Rita scema abbastanza (fortuna che quantomeno ha avuto una hit con Black Widow…), e viene poi rilasciato un nuovo lead single, Poison, bello ma sicuramente meno potente di “I Will Never Let You Down”.
I numeri sono minori che in passato, e dopo il flop del secondo singolo “Body On Me” iniziano i problemi con la label, ormai non più interessata a promuovere Rita. Da questo nasce una battaglia legale, conclusa con un patteggiamento.
Dopo queste brutte vicende, con una fama che resta forte grazie al lavoro di modella, Rita sta comunque per rilanciare la sua carriera con un’altra label, la Atlantic, e speriamo che questa volta possa fare il colpaccio.
Kiesza
la più sfortunata delle cantanti incluse in questa lista è sicuramente lei, la canadese Kiesza.
Cantante e ballerina di sublime talento, performer magica capace di cantare pezzi complessi dal vivo mentre esegue coreografie che quasi nessun’altra performer odierna riesce ad eseguire manco col playback (l’abbiamo vista cantare mentre camminava sulle mani…), al suo debutto sembrava essere davvero esplosa: “Hideaway” è stata sicuramente una delle hit più forti degli ultimi anni, era praticamente ovunque, e lei ha avuto l’opportunità di esibirla in ogni show ed evento.
(Kiesza ingiustamente conosciuta solo per “Hideaway”)
Peccato che subito dopo le cose hanno iniziato ad andare non male, malissimo. Purtroppo il suo genere, la deep house, è un genere di nicchia che ha un seguito ed una cultura soltanto in UK, ed infatti già il secondo singolo “Giant In My Heart” è stato un successo solo lì.
Andando avanti, questa ragazza ha dimostrato doti ancora migliori di quelle mostrate in partenza, si è dimostrata un’interprete sopraffina anche nelle ballad ed una songwriter di talento, ma in un mondo privo di meritocrazia il suo album di debutto “Sound of a Woman” si è rivelato un flop enorme.
Successivamente, Kiesza ha fatto ben poco: una collaborazione con i Duran Duran, una con il produttore Djemba Djemba, qualche cover postata online, nulla di che dunque. Fa davvero una rabbia immensa vedere una come lei catalogata come one hit wonder, ed ora come ora vediamo ben poche possibilità circa una sua risalita della china. Tutto quello a cui può puntare è diventare importante nell’underground deep house, confermando così la fama solo in UK, ma non crediamo possa fare di meglio, purtroppo.
Insomma, in una vera epoca di crisi nel mondo della musica, ci sono dei talenti davvero incredibili che sembrano non avere la forza di potersi costruire una vera e propria carriera.
Un vero peccato considerando che a dominare le charts ci sono “macchine da soldi” e non talenti puri.
Vorremmo lanciare un messaggio a favore di queste sei grandi artiste, interpreti e voci, e cercare di dare il nostro piccolo contributo, cercando di sensibilizzare un po’ l’opinione pubblica su quello che sta avvenendo nell’industria discografica, giunta a degli anni davvero bui, sia per i talenti proposti, sia per la creatività in se.