Una polemica davvero pesante quella che in questi giorni vede come protagonisti Taylor Swift e Scooter Braun, ma anche tanti altri artisti chiamati in causa.
La vendita dei diritti per i primi 6 album di Taylor Swift al manager Braun, ha scatenato l’indigniazione della Swift, che però molti classificano come una donna a cui piace fare la “vittima”.
Eppure nuovi elementi spuntano, pare che Taylor avrebbe potuto comprarsi i suoi master, a patto di registrare altri 6 album con l’etichetta Big Machine
A parlare sui social un artista sotto Republic Records, Alexander DeLeon, che a quanto pare era a conoscenza di alcuni retroscena
L’etichetta non le ha fatto l’offerta di acquisto. Le hanno proposto di pubblicare 6 nuovi album, e per ciascuno le avrebbero dato i diritti per un disco già pubblicato. Dei termini contrattuali orribili. L’avrebbero legata a loro fino ai suoi 40 anni.
Insomma, Big Machine per riuscire a sopravvivere aveva bisogno di Taylor, ma lei sarebbe stata messa alle strette con dei temini contrattuali davvero immobilizzanti.
Viene a galla un’immagine chiaramente malata dell’industria musicale odierna, che penalizza ancora di più gli artisti.
Certo, queste non sono delle novità, storie simili accadevano anche ai tempi d’oro, quando i dischi si vendevano.
Ricordiamo per esempio il caso delle TLC, gruppo R&B fenomenale, che però era stato incastrato in un contratto da schiavisti, e le ragazze che avevano un album multi platino come Fanmail, non riuscivano a guadagnare quasi niente.
La Swift é sicuramente l’artista dei giorni nostri con il maggiore potenziale di vendita, escludendo Adele. Eppure oggi si ritrova con in mano un pugno di mosche, dimostrando di fatto che anche grandi nomi possono incappare in business man senza scrupoli, che pensano solamente ai soldi.
La vendita dei master a Braun, é semplicemente l’opzione più logica che Big Machine potesse fare in questo momento, senza più Taylor nel root degli artisti.